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Diario Giuseppe Mallardi Capitano dei Lancieri di Murat

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1812<br />

retroguar<strong>di</strong>a ha avuto un piccolo scontro con un nucleo <strong>di</strong> cosacchi, che fortunatamente sono stati<br />

messi in fuga.<br />

Comincia ad annottare sotto un cielo nevoso <strong>di</strong> color <strong>di</strong> cenere e <strong>di</strong> sabbia; noi continuiamo alla<br />

meglio trascinandoci, come Dio vuole, su questa immensa e sterminata landa gelata.<br />

Sulla nostra sinistra presso un bosco ci siamo abbivaccati, e tosto ognuno si è dato a far legna,<br />

per aver <strong>di</strong>ritto a riscaldarsi; col Sig. De Filippi ci siamo messi anche noi a tale oggetto, e lungo il<br />

cammino abbiamo addentato il pane messo in serbo, <strong>di</strong>vorandolo subito per tema d'essere<br />

sopraffatti e privati dell'unico sostentamento che ci potrà dar lena fino alla nostra meta.<br />

Dopo qualche ora tutti siamo intorno a <strong>dei</strong> gran<strong>di</strong> fuochi, ma però stando ad una debita<br />

lontananza per non incorrere in altro guaio maggiore esponendo troppo vicino le gelate membra.<br />

Durante la notte i fuochi si sono spenti, e siccome non vi erano più provviste <strong>di</strong> legna è<br />

incominciato a sentirsi il rigorosissimo freddo. Molti son passati all'altra vita, altri non possono più<br />

camminare essendo completamente attrappiti dal calore del fuoco gli arti inferiori, che forse prima<br />

in parte erano congelati. Prendendo il calore, è necessario usarlo a grado a grado, perché nuoce<br />

moltissimo il troppo caldo e non ristora, anzi incaglia il sangue e cancrena i muscoli.<br />

18 18 <strong>di</strong>cembre <strong>di</strong>cembre. <strong>di</strong>cembre La nostra partenza avviene con molta lentezza al pari d'una mandria <strong>di</strong> buoi, e vedo<br />

molti <strong>di</strong> questi <strong>di</strong>sgraziati camminare per un breve tratto carponi e seguirci fuor delle righe; poi<br />

cessano da questo inutile affannarsi, scoppiando in prolungati lamenti.<br />

L'occhio rimane sbigottito nell'osservare tante crudelissime miserie in mezzo a questo sconfinato<br />

deserto <strong>di</strong> ghiaccio, ed il povero u<strong>di</strong>to non percepisce altro che il silenzio glaciale interrotto dal<br />

rumore <strong>dei</strong> pie<strong>di</strong> e dal continuato lamento <strong>dei</strong> poveri caduti, abbandonati sul margine della strada.<br />

La dolorosa marcia continua, ma tutti siamo a stomaco vuoto e questo fa più vittime del freddo.<br />

Ho visto cadere sfinito un cavallo <strong>di</strong> un generale; tosto in molti si sono dati attorno per scuoiarlo e<br />

<strong>di</strong>vidersi la carne fumante, come cannibali. Nel corso della giornata siamo stati parecchie volte<br />

<strong>di</strong>sturbati da nugoli <strong>di</strong> cosacchi, i quali ci hanno fatto <strong>dei</strong> prigionieri.<br />

Verso sera finalmente siamo alla tanto desiderata meta, cioè Koenigsberg, e vi penetriamo nella<br />

stessa specie e forma come negli altri luoghi passati, fra risse e confusioni. Alla nostra entrata<br />

troviamo tutti i caffè, le birrerie, le locande e le osterie de<strong>di</strong>te allo smercio <strong>di</strong> tutto quello che fa <strong>di</strong><br />

bisogno; ma questi spacci abbenchè si facessero pagare profumatamente, non giungono a<br />

sod<strong>di</strong>sfare alla immensità delle richieste. La folla si accalca in numero strabocchevole presso le<br />

botteghe ed è necessario aprirsi un varco a furia <strong>di</strong> spintoni tra quell’affollarsi <strong>di</strong> militi, per giungere<br />

alla portata d'essere servito.<br />

Dopo sod<strong>di</strong>sfatto i bisogni più necessari che reclamava il mio povero stomaco, mi son recato al<br />

comando della piazza per essere in<strong>di</strong>rizzato all’uffizio alloggi; ivi, riconosciuta la mia qualità<br />

d’uffiziale, ho potuto ottenere un <strong>di</strong>screto alloggio in casa privata.<br />

Il freddo è terribile, ed essendo oltremodo affranto, tosto ho cercato recarmi all'alloggio<br />

assegnatomi. La casa in cui mi trovo è <strong>di</strong> un mercante polacco, molto ben riscaldata, che mi ha fatto<br />

per il momento <strong>di</strong>menticare la mia precaria posizione, gustando dopo un bel pezzo un dolce riposo.<br />

19 19 <strong>di</strong>cembre. <strong>di</strong>cembre. Koenigsberg<br />

Koenigsberg. Koenigsberg Questa mattina mi son levato abbastanza tar<strong>di</strong>, né avevo voglia <strong>di</strong><br />

uscire dal letto, trovandomi tanto bene; ma ho dovuto alzarmi per recarmi al comando militare per<br />

conoscere dove sono alloggiati i miei commilitoni.<br />

Allo stato maggiore regna il vero caos e la massima confusione. Ieri ho trovato un mio collega<br />

della 1° compagnia, il quale mi ha fatto conoscere essere sommo desiderio del nostro re <strong>di</strong> sapere<br />

l'effettivo del corpo delle Guar<strong>di</strong>e d’Onore, soggiungendomi poi queste parole:<br />

“All’entrata in città facevi parte del seguito <strong>di</strong> S.M.?”<br />

“No”.<br />

“Ebbene, io sì; egli venne ricevuto alla porta della città dalle autorità del luogo senza entusiasmo<br />

e con in<strong>di</strong>fferenza generale della citta<strong>di</strong>nanza, e se non siamo stati massacrati da questa<br />

popolazione, composta quasi tutta <strong>di</strong> ebrei della vecchia Prussia, i quali detestano l’armata<br />

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