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Diario Giuseppe Mallardi Capitano dei Lancieri di Murat

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Terza parte<br />

finalmente nella nostra bella Napoli a piazza Castelnuovo alle 11.20. Da qui i vetturini si<br />

ripromettono <strong>di</strong> fare buoni affari nel ritorno per Roma-Firenze o Ancona ecc.<br />

Tosto ci siamo tutti <strong>di</strong>retti al palazzo del Ministero della Guerra, che attualmente viene retto<br />

provvisoriamente da S.E. il principe Pignatelli Segretario <strong>di</strong> Stato per la <strong>di</strong>missione del francese<br />

Trugni, partito per la Francia, come similmente ha fatto il governatore <strong>di</strong> Napoli generale Perignon<br />

ed il ministro delle Finanze Agar, conte <strong>di</strong> Mosburg, al quale posto ora si trova il barone <strong>di</strong> Nolli.<br />

Il funzionario Ministro della Guerra, dopo un circa 40 minuti d'aspettativa è venuto in compagnia<br />

<strong>di</strong> un colonnello e <strong>di</strong> un maggiore dello stato maggiore e ci hanno revistati, poscia ha rivolto varie<br />

domande al nostro capitano comandante, il quale tosto ha esibito parecchie carte riflettenti le rotte<br />

ed il numero del drappello con i singoli graduati che lo compongono e l'arma <strong>di</strong> cui facevano parte<br />

all'uscita da Napoli nel maggio 1812, e i reggimenti in cui erano piazzati ultimamente. Di più il<br />

nostro comandante ha fatto conoscere d’aver il drappello percepito il soldo fino al 2 corrente mese.<br />

Dopo aver consultato delle carte S.E. il Ministro della Guerra le ha passate al maggiore, or<strong>di</strong>nando<br />

a noi tutti <strong>di</strong> accasermarci provvisoriamente nei debiti alloggi, secondo il proprio grado, al<br />

Castelnuovo, dove riceveremo gli ulteriori or<strong>di</strong>ni ed il soldo con le rispettive indennità fino a<br />

quest'oggi.<br />

Siamo stati accompagnati da un capitano dello stato maggiore addetto al Ministero fino al<br />

Castelnuovo, dove egli ha impartito gli or<strong>di</strong>ni ricevuti.<br />

Son rimasto al Castelnuovo fino a quando non ho visto sistemata la mia camera, e poscia con<br />

l'amico Petroni, che ho invitato a pranzo con me, siamo stati in<strong>di</strong>rizzati alla trattoria della Corona <strong>di</strong><br />

Ferro, che fu aperta nel luglio 1812 in via Toledo al n. 217, dove siamo stati trattati <strong>di</strong>scretamente.<br />

Dopo pranzo mi son recato a casa del capo squadrone Huiart, che non vi era, e madama nel<br />

vedermi mi ha fatto un mondo <strong>di</strong> manifestazioni <strong>di</strong> giubilo.<br />

Ho pregato madama che col loro palafreniere mi mandasse al Castelnuovo, ove, come ho detto,<br />

mi trovo alloggiato temporanamente, il mio baule. Madama si è molto ingrassata, e ciò le toglie in<br />

parte molta grazia e flessuosità alla sua persona.<br />

Mentre cominciava ad imbrunire, ho dovuto licenziarmi da lei, promettendole <strong>di</strong> rivederci presto<br />

dovendo per il momento fare una visita molto necessaria al mio concitta<strong>di</strong>no il duca Leto. Ritorno <strong>di</strong><br />

nuovo sulla bella via Toledo, sempre affollatissima, ed ho infilato poscia il portone col n. 317.<br />

Il duca D. Filippo era nel suo pre<strong>di</strong>letto stu<strong>di</strong>o, dove sono stato ricevuto con gran gioia. Tosto egli<br />

si è levato abbracciandomi e baciandomi come figlio, ed ha voluto conoscere a che ora fossi<br />

arrivato.<br />

“Sig. duca, questa mattina, verso mezzogiorno, e mi perdonerete se mi son presentato in questo<br />

modo indecente, ma l'ardente desiderio <strong>di</strong> presto rivedervi mi ha fatto mancare ai riguar<strong>di</strong> dovuti”.<br />

“Si, amico mio, proprio in quest’uniforme logora e sdrucita volevo vederti, che ti dà l'aria <strong>di</strong> un<br />

vero veterano: in che reggimento francese militavi?”<br />

“Nel 3° reggimento corazzieri della guar<strong>di</strong>a imperiale”.<br />

“Certo, tenente, in gran<strong>di</strong> fatti d’arme ti sei trovato, perché ti vedo fregiato con la croce della<br />

legion d'onore”.<br />

“Certamente, Sig. Duca, ha tribolato moltissimo la mia persona”.<br />

“Basta, a miglior tempo mi raccontai qualche glorioso fatto d'arme, e per giovedì<br />

immancabilmente ti desidero a pranzo da me tra le 12 e l’1 pom. e così potremo <strong>di</strong>scorrere <strong>di</strong> tanti e<br />

tante cose vecchie e nuove”.<br />

“Grazie, Sig. duca, <strong>di</strong> tanta squisita cortesia”.<br />

“Ora <strong>di</strong>mmi per ogni buon fine: dove sei alloggiato?”<br />

“Al Castelnuovo, per <strong>di</strong>sposizione del Ministro della Guerra”.<br />

“Ho capito il motivo perché ti hanno mandato là, perché ora il corpo della guar<strong>di</strong>a d'onore non<br />

esiste più, ma venne formata in sua vece, con la rimanenza delle guar<strong>di</strong>e, una compagnia <strong>di</strong> 100<br />

persone, oltre all’uffizialità, intitolata guar<strong>di</strong>a del Corpo. Questa venne istituita nel marzo 1813 ed è<br />

rimasta con la medesima uniforme che aveva e con l'incarico <strong>di</strong> servizio, tanto nel real palazzo che<br />

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