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Diario Giuseppe Mallardi Capitano dei Lancieri di Murat

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1807<br />

<strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a. Un sergente ci mena attraverso le piccole vie del castello, facendoci passare per un alto<br />

portone che fa capo nel grand’atrio ad<strong>di</strong>rittura splen<strong>di</strong>do; in fondo al medesimo acce<strong>di</strong>amo al<br />

piano superiore per una breve e comoda scalinata, residenza del comandante della piazza.<br />

Dopo annunziati, fummo introdotti alla presenza del comandante, al quale porgiamo la lettera e<br />

le fe<strong>di</strong> <strong>di</strong> più su descritte <strong>di</strong>cendo lo scopo della mia presenza.<br />

Lesse con <strong>di</strong>ligenza il tutto, fece chiamare il segretario, capitano Rovelli, or<strong>di</strong>nandogli <strong>di</strong><br />

misurarmi; dal quale mi fui lasciato il presente foglio <strong>di</strong> via: quarta <strong>di</strong>visione, piazza forte <strong>di</strong> Bari, li<br />

18 gennaio 1807.<br />

Il signor <strong>Giuseppe</strong> <strong>Mallar<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> Pasquale <strong>di</strong> Caterina Lofano, <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zione signorile ed agiata,<br />

nato il 12 febbraio 1788 ha <strong>di</strong>chiarato voler far parte della nostra armata, a scopo <strong>di</strong> carriera, sa<br />

leggere e scrivere, è alto pie<strong>di</strong> 5, pollici 6, linee 6, <strong>di</strong> forte complessione fisica, ottimo soggetto per<br />

cavalleria.<br />

Il segretario<br />

<strong>Capitano</strong> Rovelli<br />

Il comandante <strong>di</strong> Piazza<br />

Tenente colonnello Nencha<br />

Il comandate mi fa conoscere che fino da questa sera aveva <strong>di</strong>ritto al soldo <strong>di</strong> carlini due al<br />

giorno, pari a centesimi 85 della moneta francese, più l'alloggio dove si sarebbe pernottato dai<br />

rispettivi comuni; pregandomi <strong>di</strong> restare nella locanda dove mi trovavo, perché forse nel domani<br />

sarei partito alla volta <strong>di</strong> Trani.<br />

Mio zio fece tosto amicizia col capitano Rovelli, il quale mise a sua <strong>di</strong>sposizione un sergente, che<br />

ci fece girare tutto il castello dove si trova accasermato il 25° reggimento cavalleria leggiera<br />

francese, formato <strong>di</strong> tre compagnie, le altre trovansi sparse nella provincia; più una compagnia<br />

d'artiglieria da fortezza, oltre ad un riparto <strong>di</strong> gendarmeria.<br />

Fuori porta Napoli si trova un'altra caserma nell'ex convento <strong>di</strong> frati bobbisti, a cento passi dalla<br />

porta, dove sono accasermate sei compagnie del 101° reggimento volteggiatori francesi (infanteria).<br />

Dopo ritorniamo <strong>di</strong> nuovo in città e il cortese sergente ci conduce ad osservare un'altra caserma,<br />

nell'ex convento <strong>dei</strong> minori osservanti, detta della Scarpa; ivi è installata un'altra compagnia del<br />

reggimento 101° volteggiatori.<br />

Il sargente che ci guida è francese, conosce benino l’italiano; la sera fu con noi a cena,<br />

raccontandoci molti episo<strong>di</strong> guerreschi.<br />

Zio Giovanni decide partire la mattina susseguente per Polignano, così <strong>di</strong>cendomi: “nipote mio,<br />

l'obbligo assunto verso te e mio fratello, mi pare averlo eseguito; resterei magari altri giorni a farti<br />

compagnia, tu forse domani partirai, ed a me è necessario ritornare al paese. Ti prego fin da ora <strong>di</strong><br />

scrivermi dettagliatamente il viaggio fino a Napoli, ed il corpo in cui sarai ammesso; ti raccomando<br />

<strong>di</strong> ricordarti sempre a quale famiglia tu appartieni”. Così <strong>di</strong>cendo, mi regalò due doppie d'oro.<br />

19 19 gennaio. gennaio. Questa mattina è partito zio Giovanni alle 13.40 italiane, 7 antimeri<strong>di</strong>ane francesi, e<br />

l'ho accompagnato fino fuori le mura. Il suo <strong>di</strong>stacco da me mi ha cagionato un gran<strong>di</strong>ssimo dolore,<br />

che finora non avevo giàmmai provato; mi ha raccomandato <strong>di</strong> nascondere bene nei vestiti il<br />

denaro, per non cadere in qualche ingrata sorpresa. Ora mi trovo possessore <strong>di</strong> nove doppie d'oro,<br />

<strong>di</strong> sei ducati l'una, che formano in tutto ducati 54 pari alla moneta francese £ 229,50.<br />

Dopo la partenza <strong>di</strong> mio zio, verso le ore 14.40, ore <strong>di</strong> Francia le 8 circa, ancora con gli occhi<br />

molli <strong>di</strong> lagrime, mi sono recato al burò del comando militare per mettermi ai suoi or<strong>di</strong>ni. Il<br />

sottotenente Sig. Devernade mi ha fatto conoscere che fra un'ora si partiva, ed il cavallo a me<br />

segnato sarebbe presto venuto nella piazza, perché fin dalla sera innanzi ne era già stata fatta<br />

richiesta. Sollecitamente mi recai alla locanda, il saldo era già stato fatto prima; presi il piccolo<br />

sacco da notte e ritornai al castello, dove ricevetti due carlini del giorno innanzi. Mi viene<br />

7

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