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Diario Giuseppe Mallardi Capitano dei Lancieri di Murat

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Amalia mi ha fatto una viva descrizione dell'ultima festa da ballo data negli appartamenti della<br />

regina la sera <strong>di</strong> domenica scorsa, in onore della principessa <strong>di</strong> Galles che parte.<br />

“Dunque, Amalia, ti <strong>di</strong>vertisti moltissimo.”<br />

“Tutti si <strong>di</strong>vertirono immensamente, meno che io....e la ragione la sai!”<br />

“Forse ballasti poco?”<br />

“No, anzi molto, ma macchinalmente, avendo il mio pensiero altrove”.<br />

La cameriera m’ha servito una tazza <strong>di</strong> caffè, e dopo il <strong>di</strong>scorso ha preso altro giro.<br />

Verso le 11.30 ant. ho chiesto un momento <strong>di</strong> permesso e sono sceso dal duca Leto per salutarlo.<br />

Il duca da poco era rincasato e trovavasi nello stu<strong>di</strong>o insieme alla duchessa, che mi ha parlato<br />

d’Amalia e del nostro futuro matrimonio e <strong>di</strong> tante altre cose, e dopo quasi un'oretta è venuta la<br />

cameriera del Sig. Langent a chiamarmi, essendo arrivato il suo padrone.<br />

Subito mi son levato da sedere, e dopo aver baciato la mano alla duchessa e stretta quella del<br />

duca, mi son licenziato.<br />

Giunto su ho trovato il Sig. Paolo che mi ha stretto affabilmente la mano, ma ho notato ch’era un<br />

po’ taciturno e per nulla espansivo come le altre volte. La prima mia parola è stata quella <strong>di</strong><br />

ringraziarlo sentitamente del congedo ricevuto.<br />

“Amico mio, è stato il massimo che ho potuto ottenere in questo momento <strong>di</strong>fficile”.<br />

“Perché è <strong>di</strong>fficile?”<br />

“Si sì, per tutto quello che è avvenuto”.<br />

“E <strong>di</strong> che si tratta, Sig. Paolo?”<br />

“Ecco, in breve ti <strong>di</strong>rò sotto segretezza. Ieri sera giunse un corriere fidatissimo del re,<br />

annunziando la fuga <strong>di</strong> Napoleone dall'isola d'Elba il 26 febbraio scorso, con tutto il suo minuscolo<br />

esercito, e fece vela per la gloriosa Francia.<br />

Il re non rimase punto meravigliato a questa gran novella e tosto fece conoscere alla regina e a<br />

tutti i componenti del circolo serale <strong>di</strong> Corte il fausto avvenimento, pregandoli per il momento <strong>di</strong><br />

tenere la corsa in segreto.<br />

Questa sera conoscerò il fatto forse con maggior dettaglio da S.E. il ministro Macdonald,<br />

essendo stato egli questa mattina a Corte e questa sera prenderà parte ad un consiglio<br />

straor<strong>di</strong>nario presieduto dal re; mi ha fatto tenere una lettera pregandomi <strong>di</strong> essere a casa sua alle<br />

8 pom.”. Poco dopo è venuta la cameriera annunziandoci pronta la tavola.<br />

Il pranzo è stato finemente servito come la volta passata, con molta ricercatezza e buon gusto.<br />

Dopo pranzo abbiamo parlato un pochino <strong>di</strong> tutto, anche del duca Leto e del mio piccolo paese<br />

messo in terra <strong>di</strong> Bari.<br />

Verso le 5 pom. il Sig. Paolo dovendo uscire per recarsi al ministero della guerra e marina messo<br />

alla via Chiaja al Palazzo Francavilla, ho dovuto accompagnarlo fino all'entrata del ministero con<br />

un fiacre <strong>di</strong> piazza, e col medesimo mi son fatto scarrozzare al largo del real palazzo.<br />

Ho fatto per un momento capolino al caffè della Meri<strong>di</strong>ana, e non avendovi trovato persone <strong>di</strong><br />

mia conoscenza, son ritornato al palazzo Leto dalla mia Amalia. Ivi ho passato delle ore deliziose<br />

presso <strong>di</strong> lei, ma sul principio l’ho trovata un pochino imbronciata, avendo, secondo lei, ritardato<br />

nel ritornare. Ella ha fatto apparire qualche lagrima sul ciglio, ma dopo poco levandosi da sedere è<br />

venuta presso <strong>di</strong> me con aria <strong>di</strong> timidezza e d’ingenuità.<br />

“Perdonami”, ha detto, “se non ho potuto frenarmi, perché io t'amo tanto, e spero che non<br />

l’avrai a male”.<br />

“A male, niente affatto”, ho risposto; “solo mi è <strong>di</strong>spiaciuto averti recato del dolore!”<br />

Madama Giulia usciva ed entrava a suo talento, non potendo seguire il nostro <strong>di</strong>scorso, perché<br />

poco lo comprende.<br />

Mentre Amalia <strong>di</strong>scorreva, una ciocca <strong>dei</strong> suoi capelli bion<strong>di</strong> le solcava la fronte; ho steso il<br />

braccio per riavviarli, ella mi ha stretto la mano ringraziandomi.<br />

Verso le 10 pom. il rumore d'una vettura si è u<strong>di</strong>ta nell'atrio e poco dopo è venuto il Sig. Langent.<br />

“Dunque, Sig. Paolo, che buone notizie riportate?”<br />

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