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Diario Giuseppe Mallardi Capitano dei Lancieri di Murat

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Prima parte<br />

contrario agli stu<strong>di</strong>, perché dotato d'animo rozzo, amando <strong>di</strong> più gli esercizi cavallereschi, la caccia<br />

e la pesca.<br />

Ebbe per sposa Maria Carolina d'Austria, donna sensuale e sanguinaria; egli era religioso o<br />

affettava d’esserlo per ostentazione, corbellando nel cuor suo il popolo ignorante e superstizioso.<br />

Tutta la sua grassa mente veniva assorbita, oltre dalla caccia e pesca, da altri triviali e gretti<br />

<strong>di</strong>vertimenti. Lasciava le cure dello Stato alla regina ed ai malvagi ministri. Lei era una gran bella<br />

dama, bionda, molto ben messa, <strong>di</strong> mo<strong>di</strong> molto <strong>di</strong>stinti ed affabili; ebbe parecchi figli, fra i quali<br />

Francesco, il principe ere<strong>di</strong>tario ora <strong>di</strong> Sicilia, né le mancarono parecchi amanti,che tutta Napoli<br />

conosce.<br />

Questo popolo intelligente e generoso, dapprima sotto il vice reame spagnuolo, che durò dal<br />

1503 al 1706, e poi per altri 27 anni sotto l’Austria, fu avvilito in tal modo da essere <strong>di</strong>ventato<br />

misero, ignorante e bigotto, quasi <strong>di</strong>rei l'ultima città d'Italia.<br />

Il re Carlo III <strong>di</strong> Borbone fu un savio re, anzi sono per <strong>di</strong>re un gran re; le sue gran<strong>di</strong> opere ne<br />

fanno brava testimonianza; però la maledetta Spagna ce lo involò molto presto, lasciandoci un<br />

rampollo <strong>di</strong> corta vista e malvagio, il quale prima e dopo la santa Repubblica si coprì col nome del<br />

più esacrato despota che mandò al patibolo, al carcere duro, all'esilio, migliaia <strong>di</strong> persone, fiore<br />

d’intelligenza, che non avevano altro peccato sulla loro anima, e quello <strong>di</strong> aver amata solo la<br />

patria!<br />

Fortunatamente col 14 febbraio 1806 il gran Napoleone ci levò questo gran mostro che la storia<br />

bollerà come merita ai posteri. Oh quanta <strong>di</strong>fferenza passa fra Roma e Napoli! Abbenchè quella<br />

abbia sempre albergato nel suo seno il mostruoso papato, che invece d'essere il seguace del<br />

Nazzareno, si è camuffato da re despota, nemico ad ogni civile progresso, pur tuttavia in materia <strong>di</strong><br />

religione in Roma sono più moderati, e non come qui, superstiziosi e bestiali.<br />

Qui, ad esempio, vi era ancora una classe <strong>di</strong> infelici: che <strong>di</strong>etro la venuta <strong>dei</strong> francesi fu proibita<br />

simile mostruosità, cioè i castrati. Questi <strong>di</strong>sgraziati in tenera età venivano evirati, stando nella<br />

mente del popolino, che me<strong>di</strong>ante questo turco barbaro mezzo quest’infelici acquistassero una vera<br />

e sonora voce argentina, e tutto ciò veniva col tacito permesso del bestiale ed ignorantissimo<br />

regnante. Ma spesse volte, anzi quasi sempre, succedeva che questi infelici nulla né volessero<br />

conoscere <strong>di</strong> canto e <strong>di</strong> musica, abbenchè venissero frustati e martirizzati dai loro inumani maestri.<br />

È già fatto tar<strong>di</strong>”, soggiunse il caro duca, “ed è necessario che io vada a sbrigare un urgente<br />

affare; non mancherò in altra occasione parlarti come finì la santa Repubblica”. E con un cenno mi<br />

licenziò.<br />

1 1 1 maggio maggio. maggio Oggi festa al mio paesello del nostro protettore San Vito, e fino a oggi sono già passati<br />

27 mesi che il mio destino mi ha qui inchiodato, e chissà per quanto tempo!<br />

4 4 4 maggio maggio. maggio Oggi è stato affisso il presente decreto, per la requisizione <strong>di</strong> muli e cavalli, <strong>di</strong> cui avrà<br />

bisogno l'artiglieria, nello spazio <strong>di</strong> ore 24 e così si esprime:<br />

“Abbiamo decretato e decretiamo quanto segue:<br />

Art. Art. 1°. 1°. È or<strong>di</strong>nata alla città <strong>di</strong> Napoli e i suoi casali una requisizione <strong>di</strong> 400 cavalli o muli atti al<br />

servizio dell'artiglieria.<br />

Art. Art. 2°. 2°. 2°. Detti cavalli o muli dovranno essere consegnati al deposito che verrà stabilito entro il<br />

termine <strong>di</strong> 24 ore sulla pubblicazione del presente decreto, secondo la ripartizione che sarà fatta.<br />

Art. Art. 3°. 3°. Due uffiziali del treno d'artiglieria assisteranno alla consegna, daranno la ricevuta, e<br />

determineranno nel momento medesimo della consegna il prezzo d’ogni cavallo o mulo, da<br />

corrispondersi a’ rispettivi proprietari, che in tutti i casi non potrà eccedere i ducati 80 per ciascuno.<br />

Art. Art. 4°. 4°. I nostri ministri della guerra e della polizia generale sono incaricati ognuno in ciò che lo<br />

concerne, dell'esecuzione del presente decreto”.<br />

Gioacchino Napoleone<br />

Ministro segr. <strong>di</strong> Stato Pignatelli<br />

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