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Diario Giuseppe Mallardi Capitano dei Lancieri di Murat

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Seconda parte<br />

<strong>di</strong> Russia, che morì assassinato la notte del 20 marzo 1801, se non erro. Io sono anche un martire <strong>di</strong><br />

Russia e ho dovuto espatriare ritirandomi in questa piccola tenuta della mia defunta moglie.<br />

Ah... il regno <strong>di</strong> Polonia non si costituirà mai più!....Se l'Imperatore Napoleone avesse ascoltato<br />

il parere <strong>dei</strong> vecchi polacchi, cioè lo svernamento della sua armata poderosa in questi luoghi tra le<br />

gran<strong>di</strong> piazze d'approvvigionamento, sicuramente il suo trionfo sarebbe stato gran<strong>di</strong>oso nel<br />

presente anno. Egli non solo si sarebbe impossessato <strong>di</strong> Mosca, ma anche <strong>di</strong> Pietroburgo: e se quel<br />

famigerato brigante <strong>di</strong> Rostopchin avesse anche arsa la città <strong>di</strong> Mosca in giugno, ai vostri cavalli<br />

non sarebbe certamente venuto meno il foraggiamento, né all’armata le vettovaglie. Il savio<br />

consiglio dato all'Imperatore Alessandro <strong>di</strong> sempre ritirarsi e tutto <strong>di</strong>struggere e bruciare<br />

all’avvicinarsi <strong>dei</strong> francesi, mirava ad allontanare il nemico dalle proprie basi e <strong>di</strong>struggerlo con la<br />

sopravvenienza del crudo verno, come si è completamente avverato. Io conosco la Francia e ne<br />

sono un ammiratore per tutta la sapiente organizzazione: Parigi poi è un pezzo <strong>di</strong> para<strong>di</strong>so”.<br />

Io gli ho raccontato in breve tutti i nostri patimenti sofferti da Wilna fino a qui, ed egli così ha<br />

esclamato: “Voi mi fate sanguinare il cuore ad ascoltare simili sciagure!... Oh <strong>di</strong>o, in che modo<br />

infelice è stato <strong>di</strong>strutto il più poderoso ed agguerrito esercito del mondo!”<br />

Mentre egli <strong>di</strong>scorre, un lieve cigolio <strong>di</strong> porta si fa u<strong>di</strong>re, e tosto penetra una graziosa giovinetta,<br />

vestita alla polacca, facendoci comprendere nel loro i<strong>di</strong>oma la cena essere pronta. Ella indossa una<br />

veste <strong>di</strong> panno pesante <strong>di</strong> lana color verde smeraldo con finissime bordure in pelliccerie, serrandole<br />

la flessuosa cintura un cordoncino color granata in seta laminato in oro.<br />

Il padre mi presenta alla bella figliuola <strong>di</strong>cendole: “Questo cavaliere è un uffiziale della<br />

cavalleria italiana del re <strong>di</strong> Napoli, uno degli Stati più lontani da qui, venuto per combattere il<br />

despota russo... ma, povero figlio, è ridotto nel più miserevole stato come tutti gli altri superstiti della<br />

Grande Armata”. Queste parole sono state proferite in lingua francese per potere essere comprese<br />

da me. Dopo cena mi è stata assegnata una cameretta <strong>di</strong>scretamente arredata ed abbastanza<br />

riscaldata, dove prima <strong>di</strong> dormire ho vergato gli avvenimenti della giornata.<br />

15 15 gennaio gennaio. gennaio Questa mattina mi son levato abbastanza tar<strong>di</strong>; spira un gagliar<strong>di</strong>ssimo vento ed il cielo<br />

è plumbeo. Il servo è venuto da me e con <strong>di</strong>versi segnali mi ha fatto comprendere <strong>di</strong> seguirlo presso<br />

il giaciglio del soldato.<br />

Appena mi appresso al suo letto, egli a stento mi riconosce, e con voce debolissima così mi <strong>di</strong>ce:<br />

“Signore, mi sento presso a morte, ringrazio tanto voi che questa gente che mi ha ospitato; ho da<br />

parecchi giorni addosso questa febbre che mi ha <strong>di</strong>strutto; sempre con la speranza <strong>di</strong> poter guarire<br />

mi son trascinato fin qui, e ieri se non fosse stato per voi sarei perito per la via”. Cerco confortarlo<br />

alla meglio e insisto per fargli sorbire una tazza <strong>di</strong> latte caldo; ma è tutto inutile, non prende nulla.<br />

Egli scotta maledettamente ed il mio ospite, che è vicino, mi ha fatto comprendere che le ore <strong>di</strong><br />

questo <strong>di</strong>sgraziato sono contate. Abbenchè mi fossi prefisso <strong>di</strong> partire durante la giornata per<br />

lasciare liberi della mia presenza questi cari gentili ospiti, pur tuttavia un certo obbligo morale mi<br />

costringe rimanere, aspettando dolorosamente la fine <strong>di</strong> questo povero milite. Guardo attraverso i<br />

vetri della finestra: il cielo si è fatto color <strong>di</strong> cenere e già nevica a gran<strong>di</strong> falde, e non si scorge altro<br />

che una sterminata pianura nervosa più o meno accidentata.<br />

Durante il pranzo il mio vecchio ospite mi parla del passaggio da questi luoghi della Grande<br />

Armata nei seguenti termini: “Vi<strong>di</strong> con i miei propri occhi inoltrarsi verso le sponde del Niemen, per<br />

circa una sessantina <strong>di</strong> giorni del passato aprile e maggio, una quantità <strong>di</strong> <strong>di</strong>visioni che si<br />

susseguivano a brevi tratti; io mi portavo al paese più prossimo per ammirare sì gran<strong>di</strong>oso<br />

spettacolo. Vi<strong>di</strong> per intere giornate passare <strong>di</strong>visioni su <strong>di</strong>visioni, composte da reggimenti<br />

d’infanteria: alla cui testa erano i granatieri, i fucilieri nel centro, i cacciatori ed i volteggiatori in<br />

coda. Seguivano tali reggimenti dopo quelli <strong>di</strong> cavalleria, cioè <strong>dei</strong> lancieri, <strong>dei</strong> dragoni e <strong>dei</strong><br />

corazzieri. Veniva chiusa la <strong>di</strong>visione da un forte riparto d'artiglieria da campagna con artiglieri a<br />

pie<strong>di</strong> ed a cavallo, da carri <strong>di</strong> ferrari, con sezione <strong>di</strong> manoscalcia; chiudeva ogni brigata o <strong>di</strong>visione<br />

uno straor<strong>di</strong>nario numero <strong>di</strong> carriaggi <strong>di</strong> bagagli, vettovaglie, farmacia, ambulanze e poste. Tutto<br />

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