Diario Giuseppe Mallardi Capitano dei Lancieri di Murat

Terza parte
“Egli giunse il 18, e poscia è ripartito la sera del 19 dalla reggia in abito borghese,
accompagnato dal duca di Roccaromana, suo gran scudiere, dal generale Rossetti, dal principe
d’Ischitella e dal colonnello Beaufremont con i due nipoti, dal maresciallo di campo e colonnello
Bonafoux, dal segretario Coney e dal suo cameriere privato. Tutti a piedi ed in due gruppi si
recarono fuori Napoli, ove trovarono pronti e sellati i rispettivi cavalli, dirigendosi a piccolo trotto
sulla spiaggia della Minuscola, donde avranno certamente preso imbarco.
Ora, capitano, prima di accingerci ad un passo qualsiasi, è necessario attendere lo svolgimento
degli avvenimenti”.
Poco dopo è stato chiamato da madama Giulia, perché vi era persona che lo attendeva in sala.
Mentre la donna di servizio mi recava un profumato caffè, Amalia mi guardava silenziosa e mesta.
Madama Giulia poi imprecava maledizioni contro il re, che per la sua testardaggine di aver voluta
la guerra, aveva distrutto se stesso e tirati nel baratro gli altri. Ritornato il Sig. Paolo, ci ha fatto
conoscere che attualmente sosta fuori della città l’antiguardo dell’armata austriaca, di circa 3.000
uomini, con S.A. il principe D. Leopoldo Borbone.
Circa l’1 pom., mentre ancora siamo a mensa, ascoltiamo un forte vocio nella via sottostante, ci
era un mezzo battaglione di cavalleria dell'antiguardo austriaco, che si dirigeva verso il real
palazzo.
Verso le 4 pom. con un gran seguito è passato per via Toledo il principe D. Leopoldo Borbone,
che recavasi alla Chiesa dello Spirito Santo per ringraziare il sommo Iddio per la riconquista del
Regno (per mezzo dell'Austria!).
23 23 23 maggio maggio. maggio Questa mattina, nel transitare per via Toledo, ho comprato il 1° numero del “Giornale
delle due Sicilie”, successo al defunto “Monitore delle due Sicilie” nuovo organo del governo
borbonico...
Non avendo potuto dare una scorsa fugace lungo la via, perché ingombrata da gran folla di
gente, ritornato in casa d'Amalia, l'ho letto d'un fiato, cercando di notare la parte più saliente.
“Il giorno 22 corrente mese ebbe luogo una converzione militare, appellata “Trattato di
Casalanza”, il quale è stato firmato il giorno 22, mettendo termine alle ostilità.
Questa mattina sono entrati in Napoli una buona quantità di cavalleria austriaca agli ordini del
tenente generale conte di Neipperg, e da ieri la nostra Guardia di Sicurezza interna aveva già
attaccata al cappello coccarda rossa in seguito al proclama emanato da S.E. Lord Exmouth
comandante in capo della flotta inglese, avendo fatto scendere a terra un distaccamento di truppe
britanniche per il mantenimento dell'ordine pubblico.
La popolazione è rimasta fino a questo momento in perfetta tranquillità, abbandonandosi poscia
a tutta l'esaltazione della gioia senza obliare per un momento i confini, oltre dei quali questa
degenera in licenza.
I movimenti militari eseguiti nella nottata hanno resa vivissima l'impazienza del pubblico. Al far
del giorno tutte le vie erano ingombre della popolazione della capitale per tributare applausi a
S.A.R. il principe D. Leopoldo. S.A. arrivò in Napoli ad un'ora pomeridiana alla testa delle truppe
austriache, avendo ai suoi fianchi le L.L.E.E. il generale Bianchi comandante in capo dell'esercito
austriaco, Lord Bargherah ministro inglese; comandava le truppe il conte di Neipperg, nuovo
governatore militare di Napoli. L'arrivo di S.A.R. era stato preceduto da vari proclami diretti ai
napolitani.
Alle 4 pom. tutti i funzionari pubblici si recarono alla Chiesa dello Spirito Santo, ove si è cantato
il Te Deum per rendere grazie a Dio per il termine felice della guerra e per l'ingresso del principe D.
Leopoldo in Napoli.
Questa mattina è giunta dalla Sicilia una flotta con truppe di sbarco di S.M. e resta imminente
l'arrivo del re, che solo manca per completare la nostra gioia.
Non possiamo dar termine a questo articolo, senza rendere una testimonianza onorevole
all'esercito austriaco, la cui disciplina richiama la pubblica ammirazione ecc. ecc.”
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