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Diario Giuseppe Mallardi Capitano dei Lancieri di Murat

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Terza parte<br />

<strong>di</strong> corniola e d’amatista, in<strong>di</strong>cando così l'uso <strong>di</strong> aver due oriuoli per la vicendevole controlleria e sul<br />

petto spiccano le due decorazioni delle due Sicilie e quella <strong>di</strong> Onore e Fedeltà. Dopo avermi stretta<br />

la mano così mi ha favellato: “<strong>Capitano</strong>, non posso perdere un minuto <strong>di</strong> tempo, sono atteso dalla<br />

regina e vado con il ministro Macdonald giusto l'avviso ricevuto ieri sera”.<br />

Dopo poco tempo sono uscito un pochino per la città, onde provvedermi <strong>di</strong> qualche cosa<br />

necessaria, e passando per caso <strong>di</strong> sotto l'abitazione del capo-squadrone Sig. Huiart, mi son<br />

recato a salutarlo. Madama, scorgendomi, è rimasta meravigliata come io ancora fossi in Napoli,<br />

essendo suo marito partito il giorno 16 corrente col suo reggimento per via Terracina- Roma. Ella mi<br />

ha premurato che fossi rimasto con lei a pranzo per solennizzare la vigilia del mio onomastico...<br />

Le ho fatto conoscere l'impossibilità <strong>di</strong> accettare tale gentile offerta, aspettandomi il mio<br />

colonnello al caffè della Meri<strong>di</strong>ana, onde poscia partire per Aversa. Lei in principio si è incollerita,<br />

ma poi mano mano si è rasserenata, ritornando alla sua abituale gaiezza, e dopo qualche ora <strong>di</strong><br />

colloquio mi son licenziato. Il mio oriuolo segna già le 12.20 ed ho dovuto affrettare il passo per<br />

rendermi dalla famiglia Langent. Amalia mi ha scorto dalla finestra ed è venuta <strong>di</strong> persona a<br />

schiudermi l'uscio d'entrata.<br />

“Perché così tar<strong>di</strong>?” Ha detto lei.<br />

“Amalia mia, ho avuto la <strong>di</strong>sgrazia <strong>di</strong> imbattermi col mio colonnello, il quale ha desiderato la<br />

mia compagnia per un poco onde sbrigare un affare”.<br />

Verso l’1.40 è ritornato il Sig. Paolo mezzo annoiato e madama Giulia ha voluto conoscere che<br />

desiderava la regina.<br />

La regina, ha detto lui, come sapete, non è rimasta reggente, ma manderà due volte alla<br />

settimana al re la cartiera, quin<strong>di</strong> io sono stato col Sig. Macdonald per informarla del movimento<br />

generale delle truppe che mano mano sono per recarsi fuori <strong>dei</strong> confini del Regno; e questo lo farò<br />

due volte la settimana, cioè mercoledì e sabato, finché ci sarà bisogno. Poco dopo è stato servito<br />

sontuosamentre il pranzo, avendo voluto la famiglia Langent solennizzare tanto la mia partenza che<br />

il mio onomastico.<br />

Il Sig. Paolo alla fine del pranzo ha brindato in mio onore facendomi l'augurio per un prossimo e<br />

felice ritorno, coronato da vittorioso successo, secondo il desiderio del nostro sovrano.<br />

Il tempo è volato prestissimo; alle 4 pom. ho dovuto licenziarmi, baciando la mano prima a<br />

madama Giulia poscia ad Amalia, in<strong>di</strong> al Sig. Paolo che mi ha baciato affettuosamente come un<br />

figlio. Le donne avevano già gli occhi molli <strong>di</strong> lacrime.<br />

Dopo 10 minuti sono al largo <strong>di</strong> Castelnuovo, dove trovo già pronta la vettura che velocemente<br />

mi ha trasportato in Aversa.<br />

Alla caserma tutto è pronto per la partenza del domani, che avrà luogo alle 7 ant.<br />

Prima ho indossato la tenuta giornaliera, dopo ho fatto caricare i miei effetti sul carro, in<strong>di</strong> mi son<br />

recato al comando a fare atto <strong>di</strong> presenza. Dopo aver impartito alcuni or<strong>di</strong>ni inerenti al servizio<br />

della mia compagnia mi son recato a casa perchè alquanto stanco.<br />

Prima <strong>di</strong> andare a letto ho notato, secondo il solito gli avvenimenti della giornata.<br />

19 19 marzo. marzo. Aversa Aversa. Aversa Aversa Alle 6 ant. è venuto il palafreniere a destarmi secondo gli or<strong>di</strong>ni dati. Oggi,<br />

giorno del mio onomastico, ma lo passo in marcia: contrasti della vita!<br />

Alle 7 ant. le trombette hanno battuto il segnale del buttasella e dopo <strong>di</strong>eci minuti il secondo: a<br />

cavallo per quattro, marche.<br />

Le trombette lungo l'uscita dal paese danno fiato ad una bell’aria marziale, ed i primi raggi del<br />

sole indorano le fiamme delle nostre lance.<br />

Il colonnello è sempre alla testa del reggimento, seguito da due maggiori; i capi-squadroni sono<br />

ai loro posti ed i capitani marciano in testa alle loro rispettive compagnie, e l'intero corpo ha preso<br />

la rotta al passo or<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> marcia per Capua. Ci seguono 28 carri tirati ognuno da due cavalli;<br />

ogni compagnia ha tre carri propri, uno per munizioni e due per bagaglia, in ciascuno <strong>di</strong> questi<br />

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