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Diario Giuseppe Mallardi Capitano dei Lancieri di Murat

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Seconda parte<br />

“Amico caro, or<strong>di</strong>ne trasmessoci dallo stato-maggiore generale, venuto qualche ora prima da<br />

Dresda”.<br />

“E voi avete letto il <strong>di</strong>spaccio? E in che modo è concepito?”<br />

“Il <strong>di</strong>spaccio suona in questo senso”: “Vedendo S.M. la necessità impellente d’aver sotto mano<br />

un forte nerbo <strong>di</strong> cavalleria, ha or<strong>di</strong>nato che ogni <strong>di</strong>visione avesse per il momento 100 uomini <strong>di</strong><br />

cavalleria, e l'esuberanza spingerla con urgenza al quartier-generale in Dresda”. “Mi <strong>di</strong>spiace<br />

moltissimo perdervi, ma la necessità così vuole”, e stringendomi la mano è andato via.<br />

Tosto ho dato l'or<strong>di</strong>ne del buttasella e dopo 30 minuti siamo già fuori del campo incontrandoci<br />

con i 100 dragoni tutti sotto gli or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> un capitano anziano.<br />

Alle 2 pom. precise egli or<strong>di</strong>na la marcia in rotta per Dresda, aprendo il nostro drappello il<br />

cammino. Il capitano cavalca al mio fianco e tosto ho voluto domandare la ragione <strong>di</strong> simile or<strong>di</strong>ne,<br />

ed egli così mi ha risposto: Dopo la battaglia così detta <strong>di</strong> Lutzen del due corrente, per <strong>di</strong>fetto <strong>di</strong><br />

cavalleria il nostro Imperatore non potette fare un gran bottino <strong>di</strong> prigionieri, cannoni e bagagli sul<br />

nemico in ritirata; certamente se avesse avuto un buon corpo <strong>di</strong> cavalleria, questa battaglia<br />

secondo me sarebbe stata <strong>di</strong>sastrosissima per gli alleati, e per noi una delle tante belle battaglie<br />

risolutive guadagnate dal nostro Imperatore. Ora cerca provvisoriamente far restare ad ogni corpo<br />

d'armata 100 uomini <strong>di</strong> cavalleria per <strong>di</strong>visione, e dell'esuberanza d'ogni singolo corpo d'armata,<br />

unita ai 4.000 che ora sono col principe Eugenio, formare un forte nerbo <strong>di</strong> cavalleria per<br />

servirsene al bisogno.<br />

“Signor capitano, siete contento <strong>di</strong> questo trasferimento?”<br />

“Contentissimo, amico mio; per noi è stata una fortuna passare in un gran corpo <strong>di</strong> cavalleria,<br />

anziché stare a logorarsi sotto gli or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> un generale <strong>di</strong> <strong>di</strong>visione o <strong>di</strong> brigata che in tutti momenti<br />

ne fa stracci <strong>di</strong> noi col tenerci sempre in gamba ecc.”.<br />

Le campagne da noi attraversate sono per lo più molto accidentate e cosparse <strong>di</strong> piccole<br />

collinette coperte <strong>di</strong> belle praterie, smaltate <strong>di</strong> fiorellini primaverili che danno loro un gaio aspetto.<br />

Noi scorgiamo da lungi la bella Dresda, dolce ricordo <strong>di</strong> quando fui <strong>di</strong> passaggio con le nostre sei<br />

compagnie balde ed agguerrite, ed ora ridotte ad un misero drappello <strong>di</strong> 39 uomini!<br />

Una folla tumultuosa <strong>di</strong> pensieri si affaccia alla mia mente durante il piccolo tratto che ci <strong>di</strong>vide<br />

dalla città. Verso le 4 pom. siamo finalmente nella nostra meta.<br />

Per or<strong>di</strong>ne pervenuto restiamo accampati fuori <strong>di</strong> Dresda al sobborgo denominato Friedrichstadt<br />

dove vedo bivaccare una gran quantità <strong>di</strong> truppe d’infanteria. Nel corso della serata abbiamo fatto<br />

capolino nella parte della città tenuta attualmente dai francesi, in cui appena si può circolare per la<br />

immensa affluenza <strong>dei</strong> militari, e tutti gli osti fanno affari d'oro. Ci siamo spinti fino al gran<strong>di</strong>oso<br />

ponte in pietra che unisce la vecchia alla nuova città, da me altra volta attraversato, ed ora non più,<br />

essendo il medesimo interrotto per avere i prussiani fatto saltare in aria due archi per interrompere<br />

le comunicazioni, trovandosi essi con i russi sulla sponda opposta.<br />

10 10 10 maggio. maggio. Friedrichstadt<br />

Friedrichstadt. Friedrichstadt Verso le 7 ant. cominciamo ad ascoltare un fortissimo<br />

cannoneggiamento a qualche chilometro <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza da noi, il quale è cresciuto con grande<br />

insistenza qualche ora dopo. Col capitano ci rechiamo al quartiere generale che trovasi all'entrata<br />

della città per attendere or<strong>di</strong>ni. Qui abbiamo ricevuto dopo qualche tempo la risposta <strong>di</strong> restare a<br />

<strong>di</strong>sposizione del generale in capo <strong>di</strong> cavalleria Signor Latour Maubourg. Nel corso della giornata il<br />

5° reggimento d’Infanteria del Regno d'Italia, a furia <strong>di</strong> coraggio ed abilità, con travi, tavoloni e<br />

scale ha coperto le due pile degli archi saltati, sotto un vivo fuoco <strong>di</strong> moschetteria nemica, quin<strong>di</strong> ha<br />

superato il ponte passandovi con grande impeto alla baionetta, seguito poscia dalla <strong>di</strong>visione del<br />

generale Peyri anche italiana.<br />

Ritornati nel corso del meriggio al nostro bivacco, abbiamo conosciuto che quel forte duello<br />

d'artiglieria era avvenuto presso le alture <strong>di</strong> Prietsnitz per garantire ai francesi la costruzione <strong>di</strong> un<br />

ponte su barche per passare sulla sponda opposta presso la porta dell'entrata <strong>di</strong> Dresda detta <strong>di</strong><br />

Prietsnitz. Al ponte si è dato mano nel corso della notte innanzi; ma nella mattinata i russi cercarono<br />

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