Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 23.pdf - Bibliotheca ...

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sùit, ac in reliquo vìtae genere^ ac
tota ejus domo caveat ne quid ap-
parcat, qiiod a sancto hoc instiliuo
sic alicnum. Finalmente lo slesso
Saroelli, nel tom. IH, leti. IT, ag-
giunge non la necessità, ma la va-
nità ha introdotto la moltitudine
de'servi : è superbia volere essere
tenuto in istima per la moltitudine
de'servi, quasi che non sia maggior
gloria non averne bisogno. Qual
debba poi essei-e la numerosa fa-
miglia del vescovo, l'insegnò s.
Lorenzo Giustiniani primo patriarca
di Venezia, di cui si legge: Modicam
domi alchat faniiiianij quod
grandem altenim sili esse dicere,
pauperes Chrisli significans.
I vescovi tengono una corte con-
veniente, a seconda del loro grado
arcivescovile, primaziale, e patriar-
cale, e delle rendite che hanno.
Non è ordinariamente tal corte numerosa
come quella de' cardinali,
sebbene nei loro famigliari vi sieno
quasi tutti gli uffizi delle corti
cardinalizie. La prelatura romana
ordinariamente ha un uditore, un
segretario o cappellano, il camerie-
re ec. , ed altri servi. I primari
prelati, come quelli delti di fioc-
chetto , tengono nella loro corte
anche il gentiluomo. Gli abiti dei
famigliari di anticamera de' vescovi
e prelati sono come quelli de' fa-
migliari de' cardinali , differendo
alquanto in alcuni^ ma in poco.
La famiglia che indossa livrea
veste con minor pompa di quella
de' cardinali. Lo ripeliamo qui an-
cora, tuttociò che riguarda la parte
che hanno nelle sagre funzioni le
famiglie de' cardinali, de' vescovi, e
de' prelati lo si dice ai rispettivi
articoli. Nelle indicazioni che monsignor
Fornici dettò pei suoi com-
pagni maestn delle cerimonie pon-
,
F A M
lificie, parlando del Corpus Domì-
ni , e delle indicazioni pel prefello
delle cerimonie, riporta il decreto
della sagra congregazione cerimo-
niale, che prescrive quali famiglia-
ri debbano accompagnar nella pro-
cessione il cardinale padrone, cioè
il caudatario ed il coppiere, il primo
per sostenere il lembo della
sottana cardinalizia, l'altro per por-
tare la torcia , sebbene la vigente
consuetudine sia ben diversa, come
ai rispettivi articoli si è descritto.
Aggiunge lo stesso Fornici, che la
segreteria di stato per ordine di
Clemente XI a' 1 3 giugno 1 7 i S
scrisse a monsignor patriarca Cibo
di raccomandare ai vescovi assisten-
ti al soglio di non condurre seco loro
alcuna cappa nera, e di portare da
loro stessi la torcia. Conchiude il
Fornici , che siccome a tenore del
decreto della congregazione cardi-
nalizia della cerimoniale, non si do-
vrebbe dai cardinali portare più fa-
migliari, né dai vescovi assistenti por-
tarne alcuno, molto meno lo è permesso
a qualunque altro prelato.
Delle diverse specie di tali famiglia-
ri ci dà molte notizie il Cancellieri
nelle sue opere , ove parlando, in
quella dei Pos sessi^ delle cavalcate
nelle quali andavano i palafrenieri
dei cardinali, si legge che i palafre-
nieri incedevano con bastoni dorati,
appresso le mule che cavalcavano i
loro padroni ; dice inoltre che la
cavalcata aprivasi dai cavalleggieri,
cui seguivano a cavallo i valigieri
ossia i camerieri de'cardinali , con
valigie ricamate d'oro e d'argento,
colle imprese gentilizie, e colle armi
cardinalizie, procedendo secondo
r ordine di anzianità de' loro
padroni; poscia seguivano pure a
cavallo i mazzieri parimenti de' car-
dinali, cioè i loro aiutanti di ca-