Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 23.pdf - Bibliotheca ...

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5oo F£R l'entino, acciò ripigliassero il lavoro delia fabbricn. Questo istesso cq«- veiilo nel iSiy fu abbandonato ai minori conventuali, che insieme col- Ja chiesa il rinnovarono. Riuscendo poi di grave incomodo ai minori osservanti di poter passare in mi sol giorno dal convento di Valmontone a quello di Veroli, nei primordi del secolo XVII il p. An- tonio Marzer ministro della provincia si adoperò di tal maniera co' priori di Ferentino , e con il vescovo, che col beneplacito loro concessero agli osservanti la chiesa di s. Agata, udìziata in quel tempo da un abbate, e da alcuni chie- . rici, co' quali i religiosi sino dal j6j3 avevano stabilito alcuni punii di concordia, e tra gli altri di trasferire la cura delle anime nella chiesa di s. Valentino, dipendente già dal celebre monistero di Mon- te Cassino. La concessione la fece il vescovo Ennio Filonardi , con atto dato Ferenti ni ex nostro epi- scopali palatio die IX mensis februarii anno Domini MDGXVII. .La detta chiesa di s. Agata è po- sta non molto lungi dalia città, a dritta della via latina che condu- ce a Napoli. Nell'arco della cappel- la del sotterraneo della chiesa dedicata ai sette dolori di Maria Ver- gine, si legge questa iscrizione: VENITE ADQREMUS DOMINUM W LOCO JSTO, UBI STETERUNT CORPORA SS. AM- BROSII MARTVRIS, ET PETRI CQELESTINI PAPAE PROTEGTOR CIVITATIS FEREN- TiNATis ANNO DOMINI i658. Per le quali parole si vuole denotare, che quivi fu già seppellito il corpo di s. Ambrogio centurione, e furono .altresì depositate, l'anno 1827, le ossa venerande di s. Pietro Cele- stino, trasferite nel medesimo luogo dalla chiesa di s, Autouio , uu , FER solo miglio distante da questa di 8. Agata, per cagione della guerra succennata , e vuoisi che a quel tempo la chiesa di s. Agata fosse sotto la cura di certe monache. La cattedrale di Ferentino è dedicata a Dio in onore de' ss. Gio- vanni e Paolo. La sua architettuia parte è antica, e parte moderna. Il suo capitolo si conserva come quello antico , cioè senza alcuna dignità, e con diciassette canonici, comprese le prebende del teologo e del penitenziere, avendo i canonici il distintivo delle cappe di saia paonazza con pelli di armellino, ed i beneficiati le cappe di saia simile con pelli bigie: vi sono pure otto beneficiati, con altri preti e chierici per r ulRziatura della chiesa. La cura parrocchiale è affidata ad un canonico, chiamato il vicario curato. Nella cattedrale evvi il battisteri o, ed il corpo di s. Ambro- gio martire patrono della città, ol- tre altre insignì reliquie. L'episco- pio, buon edificio, è contiguo alla cattedrale. Nella città sonovi altre cinque parrocchie, ma senza il sa- gro fonte : quella sotto il titolo di s. Maria Maggiore è pure collegia- ta , con capitolo di canonici ; essa è un edifizio vasto e di architettura detta gotica, formando quat- tro facciate eguali al disegno della chiesa di Casamari. Cos\ ancora sono di bella forma, e di recente architettura, le chiese delle sei parrocchie, non che quella de' nomi- nati minori osservanti, di altri religiosi, e quelle rammentate di sopra. Avvi il convento dei minori osservanti in s. Agata, mentre quello de' conventuali è divenuto collegio de' gesuiti. 1 padri della com- pagnia di Gesù vi hanno il detto collegio fondato con breve di Pio
FER VÌI, dove per apprendere le umane lettere e le scienze accorrono scolari non solamente dalle città vicine, ma ancora dai paesi limi- trofi del regno di Napoli. Vi è al- tresì una pubblica scuola di legge eretta fino dal i832 a cura della magistratura, sotto gli auspicii dei degno vescovo monsignor Lais, la quale è frequentata non solo dai cittadini e diocesani , ma ancora da altri, al cui disimpegno fino dal primo impianto trovasi per professore il canonico d. Giovanni Rosati ferentinate, dottore in ambe le leggi, e nella facoltà teologica. Due sono i monisteri, cioè il monistero delle Clarisse, ed il monistero e conservatorio delle oblate della carità : le Clarisse professano la regola di s. Chiara, e le oblate istruiscono nella pietà cristiana, e nei lavori le fanciulle d'ogni con- dizione. Vi sono alcuni sodalizi, l'ospedale, il monte frumentario, ed il seminario con alunni. La mensa vescovile, ad ogni novello vescovo è tassata ne' libri della camera apostolica in fiorini cento. Ol- tre gli autori citali, e quelli che scrissero sul Lazio, di Ferentino e sue antichità ci diede dotte noti- zie la summentovata Marianna Dionigi nell'opera intitolata: Viaggi in alcune città del Lazio che diconsi fondate dal re Saturno^ Roma 1809. FERÉNTINUM, Farentinum, o Florentinum. Città vescovile distrut- ta, della Puglia piana, nel regno delle due Sicilie, sei miglia lungi da Lucerà dalla parte di occidente, giaceva quasi a piedi del Corvino, nel distretto e cantone di s. Severo, nella provincia di Capitanata. Fu edificata dal Catapano, o sia greco preside della Puglia, neiranno del- FER 3or Tera cristiana 1022, come si ha dalla cronaca cassinese. Altri la chiamano Fiorenzuolaj o Fioren- tino, e presso il Biondo è detta Ferunzuola. Non è d'altro celebre, se non che il famoso Federico li imperatore, e re delle due Sicilie, vi morì ai i3 dicembre i25o, av- velenato, come credesi, dal suo fi- glio naturale Manfredi. Si narra che gì' indovini avevano avvertito r infelice principe, che si guardasse da Firenze, ed egli supponeva che intendessero quella di Toscana. Vi fu la sedia vescovile suffraganea della metropoli di Benevento, come rilevasi dagli scrittori, e dal Sar- nelli nelle Memorie cronol. degli arciif. di Benevento j dicendoci a pag. a47j della sua mentovata fonda- zione, é che il primo vescovo di cui si ha memoria è Ignizzo, che sottoscrisse la bolla del Papa Gio- vanni Xlll suir erezione dell' arci- vescovato di Benevento l'anno 969; l'ultimo de' quali, al dire dell'U- ghelli, fu fr. Melio, eletto vescovo di Fiorentino nel i39r da Bonifacio IX. Aggiunge che della cattedrale si vedevano le rovine, e che di- venne feudo del duca di Torremaggiore. Abbiamo da Commanville, che si chiamò Florentia, che nel i4io fu unita a Lucerà , e che la sua chiesa principale era uifiziata da un arciprete. Al pre- sente è un borgo. FERENTO, FERENTUM, o Fep.enttnum novum. Città vescovile della Toscana pontificia, ossia E- truria Transciminia, cinque miglia distante da Viterbo. Fu pur chiamata Ferenti e Ferentino. Al dire di Svetonio, vi ebbe i natali l'imperatore Ottone. Nel quinto secolo vi fu eretto il seggio episcopale, e Marciano suo terzo vescovo as-
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