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Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 23.pdf - Bibliotheca ...

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332 FAS<br />

palazzo quirinale fu fatta la bene-<br />

<strong>di</strong>zione delle fascie in <strong>di</strong>scorso, colr<br />

intervento de' car<strong>di</strong>nali Lorenza-<br />

na, Liivizzani , Zelada , Braschi se-<br />

gretario de' brevi, Roverella pro-da-<br />

tario , e Busca segretario <strong>di</strong> stato.<br />

Nella bussola della camera conci-<br />

storiale vi fu il ministro <strong>di</strong> Spa-<br />

gna, cogli arcivescovi <strong>di</strong> Siviglia e<br />

<strong>di</strong> Seleucia che trovavansi in Roma.<br />

Inoltre nella stessa 'camera del-<br />

la bene<strong>di</strong>zione, vi si trovarono pre-<br />

senti l'incaricato <strong>di</strong> Portogallo, col<br />

rispettivo agente <strong>di</strong> monsignor nun-<br />

zio incombenzato a presentare le<br />

fàscie. Dopo questa bene<strong>di</strong>zione, e<br />

donativo, non ne abbiamo altri e-<br />

sempli.<br />

FASELO o FASELA. Città epi-<br />

scopale della Licia, sotto la metro-<br />

poli <strong>di</strong> Mira, nell' esarcato d'Asia, la<br />

cui erezione al <strong>di</strong>re <strong>di</strong> Commanvil-<br />

le risale al quinto secolo. Era si-<br />

tuata sul pen<strong>di</strong>o <strong>di</strong> una collina, e<br />

forse è quella che celebra Strabone.<br />

Tito Livio e Plinio fanno pur<br />

menzione <strong>di</strong> Fascio o Phaselis^ che<br />

il secondo colica ne^a Pamfilia.<br />

Tre vescovi si conoscono <strong>di</strong> questa<br />

città, come abbiamo dall' Oriens<br />

Christ. tom. I, pag. 985, cioè Fron-<br />

tone che intervenne al conciho <strong>di</strong><br />

Calcedonia; Aristodemo che sotto-<br />

scrisse alla lettera del concilio <strong>di</strong><br />

Mira all'imperatore Leone; ed il<br />

terzo, <strong>di</strong> cui se ne ignora il nome, si<br />

fece rappresentare al VII concilio ge-<br />

nerale, dal <strong>di</strong>acono Giovanni.<br />

FASTI. Annali o memorie, che<br />

Van'one in qualche luogo de' suoi<br />

scritti fa derivarne il vocabolo dal<br />

verbo farì^ che significa parlare, e<br />

in altro luogo lo fa derivare da<br />

fasy che significa cosa giusta, leg-<br />

ge, ed anche legge <strong>di</strong>vina. Si at-<br />

tribuisce r invenzione de' fasti al re<br />

Numa Pompilio, e quelli erano<br />

FAS<br />

sempre deposti tra le mani de* pon-<br />

tefici de'romani gentili. I fasti dapprima<br />

non furono in Roma che un<br />

semplice Calendario ( Ve<strong>di</strong>) , nel<br />

quale sotto ciascun giorno erano<br />

inscritte le feste, [i giuochi, le cerimonie<br />

ec. Dividevansi però i gior-<br />

ni in fasti e nefasti ^ cioè a <strong>di</strong>re<br />

permessi dalla legge e vietati, il<br />

che in<strong>di</strong>cava i giorni destinati agli<br />

affari della giustizia, ne' quali il pre-<br />

tore poteva <strong>di</strong>re queste tre parole<br />

dOf <strong>di</strong>co, ad<strong>di</strong>coj ed i giorni <strong>di</strong> riposo<br />

, che poscia si appellarono<br />

Ferie ( Ve<strong>di</strong>). I giorni fasti erano<br />

quelli che modernamente furono<br />

appellati giorni utili. Ma col lasso<br />

del tempo i fasti <strong>di</strong>ventarono un<br />

giornale in cui si registravano tut-<br />

ti i <strong>di</strong>versi avvenimenti. Una guer-<br />

ra intrapresa, una battaglia vinta<br />

o perduta, un trattato <strong>di</strong> pace, la<br />

de<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> un tempio, l'istitu-<br />

zione <strong>di</strong> una festa, una novità stre-<br />

pitosa, e qualunque cosa singola-<br />

re , tutto scrivevasi ne' fasti , e<br />

quin<strong>di</strong> si riguardarono i tempi<br />

posteriori come le migliori me-<br />

morie che servire potessero al-<br />

la storia romana. Erano anche<br />

tavolette sulle quali notavansi gli<br />

anni dai consoli, e sulle quali si re-<br />

gistrava tuttociò ch'era avvenuto<br />

durante il loro consolato. V. Dit-<br />

tici PROFANI e SAGRI. Il Macii, nel-<br />

la Notizia dt vocàb, eccl. <strong>di</strong>ce che<br />

i Fasti nella primitiva Chiesa era-<br />

no i calendarii, nei quali si notavano<br />

le solennità dei cristiani j che<br />

questa voce fu presa dai gentili<br />

per cui <strong>di</strong>sse Tertulliano nel lib.<br />

De coron. milit. e. i3: Habes tuos<br />

census , tuosfastos, nihil tibi cuni<br />

gau<strong>di</strong>is saeculi. Da questi fasti eb-<br />

bero <strong>di</strong> poi origine i Martirologi<br />

( Fe<strong>di</strong>), come notò il car<strong>di</strong>nal Ba-<br />

ronio. Ne' tempi moderni si è fatto<br />

,

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