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Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 23.pdf - Bibliotheca ...

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FAS<br />

^é: Crassus dìves priimis argento,<br />

anroque folla itnìtatus lu<strong>di</strong>s suis<br />

df<strong>di</strong>t. Acccsseruntque et lemnìsci<br />

cjuos adjici ipsarum coronaruni ho-<br />

,<br />

noi erat propler helruscas, quibiis<br />

Jungi, nisi aurei non debehant. Puri<br />

<strong>di</strong>n fuere yV, eos caelare primus<br />

instìtuit p, Clau<strong>di</strong>anus Pulcher. Di<br />

queste corone co' lemnisci date ai<br />

vincitori, ne fa menzione Sidonio<br />

Apollinare, ed Ausonio, dove parla<br />

dei premi dati ne* giuochi de' poeti,<br />

dal quale si vede, che alcune corone<br />

vi avevano i lemnisci, ed alcune<br />

non gli avevano , per <strong>di</strong>stinzione<br />

del maggior merito; per questo<br />

Servio numerando certa specie <strong>di</strong><br />

corone, assolutamente scrive: Jgonales<br />

idest lemniscatae, quantunque<br />

lemniscate pare che fossero anche<br />

le trionfali , come dalle medaglie<br />

e da Tertulliano si cava ; ed anco-<br />

ra quelle che per lusso e magni-<br />

ficenza si davano dai signori e dai<br />

convitati; in queste fascie, come ac-<br />

cenna Plinio, essendo prima lisce<br />

poi vi cominciarono a fare qualche<br />

volta degli ornamenti <strong>di</strong> altri metalli<br />

preziosi; anzi come si cava da<br />

Prudenzio, De Cor. hym. 7, v. 25,<br />

vi scrivevano il nome del vincito-<br />

re, e <strong>di</strong> quello a cui erano de<strong>di</strong>-<br />

cate. Della fascia o laccio de* <strong>di</strong>a-<br />

demi, o corone, rappresentanti an-<br />

<strong>di</strong>ae la Corona e il Diadema (F^e-<br />

<strong>di</strong>), se ne tratta a quegli articoli.<br />

Della fascia o Benda (Fe<strong>di</strong>), col-<br />

la quale le monache cuoprono la<br />

fronte, può vedersi tale articolo.<br />

Anticamente si coprivano le gam»<br />

be con fascie, in vece <strong>di</strong> Calze (Fé-<br />

<strong>di</strong>)y e ciò facevasi per necessità, o<br />

como<strong>di</strong>tà, benché l'uso comune del-<br />

le persone sane fu <strong>di</strong> andare colle<br />

braccia e colle gambe nude . Il<br />

Muratori nelle Dissert. sopra le an-<br />

tichità italiane^ <strong>di</strong>ssert. 2 5, Delle ve-<br />

FAS 219<br />

sii de^ secoli rozzi, nel parlare del-<br />

le fascie usate per calzette in tali<br />

epoche barbare, e <strong>di</strong> quanto gli<br />

antichi adoperarono percoprimento<br />

delle gambe, <strong>di</strong>ce che consistevano<br />

in pelli, panno, o tela, che si cu-<br />

civa, ma senza che si adattasse al-<br />

la figura delle gambe, come poi<br />

ebbe luogo. Si conferma il Mura-<br />

tori in questa opinione, dall'avere<br />

osservato che se anticamente si vo-<br />

levano ricnoprire le gambe o per<br />

guardarle dal freddo , guarentirle<br />

dall'umido e dalle sozzure, o per<br />

lusso, o per infermità, furono so-<br />

lamente in uso le fascie, che arti-<br />

ficiosamente si aggiravano intorno<br />

alle gambe: erano queste <strong>di</strong> lana,<br />

o <strong>di</strong> lino, e forse anche <strong>di</strong> seta;<br />

il qual costume però fu riprovato<br />

dagli austeri romani, come si ha da<br />

Quintiliano nel lib. XI, cap. 3, e<br />

da Orazio nella satira II. Ma a po-<br />

co a poco i romani impararono dai<br />

Cesari a coprir le gambe con fa-<br />

scie, e a non isprezzar le brache<br />

che scendevano sino al piede: al-<br />

l'antica usanza prevalse la sensa-<br />

zione del freddo, come avverti Sve-<br />

tonio, al cap. 82; quin<strong>di</strong> v'erano<br />

fasciae crurales per le gambe, e<br />

fasciae pedules, che si avvolgevano<br />

ai pie<strong>di</strong>. Il Buonarroti nelle Os-<br />

servazìoni su alcuni frammenti dì<br />

vasi antichi <strong>di</strong> vetro y rende ragio-<br />

ne delle fascie avvoltate per copri-<br />

re le gambe , delle fasciae crura^<br />

les pedulesque , registrate dal giu-<br />

reconsulto Ul piano fra le vesti, e<br />

dei compagi sorta <strong>di</strong> calceamento.<br />

Isidoro vuole che ne*calcei de* pa-<br />

trizi vi fossero sino a quattro fa-<br />

scie, le quali avvoltate ed attra-<br />

versate l'una sopra l'altra cuoprivano<br />

le gambe. Il Salmasio vuole<br />

che il nome compacum, o conipagum<br />

venga dall'avvocature ed at-

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