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poveri, exuìt se pianeta, et assumit
mantuni in scapulìs^ imposito super
caput fanone sine mitra ; e inoltre
che il Papa nel venerdì santo, y^zvone
non utitur; ciò è registrato nel
cerimoniale romano con queste pa-
role: Paratur consuetis paranientis
exceptis sandalis, suhcintorio^ favo-
ne, et chimthecis. S'ignora però Te-
poca in cui fu scritto il suddetto messale.
Pietro Amelio sagrista di Urbano
V del i362, al cap. 70, dice
che mentre il Papa mangiava in
pubblico^ era paratus usque ad dalmaticam
inclusive habens mantum
rubeum ad scapulas, fanonem sive
orale in capite ^ et mitram aurifri-
siatam super fanonem. Più antico
di questo è l'altro cerimoniale del
cardinal Cajetano, il quale nel 1 294
viveva, regnando allora Bonifacio
Vili, e in esso apparisce l'uso del
fanone, poiché nel cap. 84> parlan-
dosi de mandalo fiendo in die jovis
sancdy si dice Pontifex exuit piane-
taniy et assumit sibi mantum in sca*
pulis, imposilo super caput suum
fanone cum mitra facit mandatum
duodecim subdiaconibus, rochetum
cum superpelliceo portanlibus. Così
ancora nel cap. 87, De ordine sedendi
in mensa ^ si prescrive che il
Papa sia vestito usque ad dalmaticam
in(flusive habens mantum rubeum
aà scapulas , fanonem in ca-
pite, et mitram aurifrigiatam super
fanonem. Ma il medesimo cardinal
Cajetano Stefaneschi ove descrisse
tutti i sagri paramenti, de' quali
^estivasi il Papa per la celebrazione
della messa, non fece motto
alcuno di fanone, ma solo come
abbiamo detto il nominò in occa-
sione di pranzi solenni, e nella di-
stribuzione del presbiterio. I pran-
zi solenni erano quelli della coro-
nazione, di Pasqua, di Natale ec.
FAN
Oltre i summentovati rituali, in
altro pili antico si legge lo sfcjsso
rito, cioè in quello pubblicato per
ordine del Pontefice Gregorio X,
eletto nel 1272. Ivi nel numero 6
si prescrive come il nuovo Papa
si deve consagrare sacerdote quando
non lo sia, e numerandosi le sa-
gre vesti che assume si dice ; Cai-
ceabitur sandalia^ et caligis^ et lo-
tis manibus induelur omni orna-
mento suo, scilicet primo alba, cinguloj
cum subcintonOj postea pedo-
rale, demum fanone, postea stola,
deinde tunicella, et postea dalma-
tica, subsequenter recipit chirothecas,
et demum casulam, et mitram
in capite suo sine pallio, et anulo
pastorali, quae postea recipit in capite
suo. Dunque sembra che me-
morie anteriori al secolo XII del
fanone non vi sieno, e perciò non
potersi stabilire l'epoca di sua ori-
gine. In fatti nelle pitture antiche
di molti Papi prima di tal tempo,
ninna se ne vede col fanone, benché
sieno vestite colla casula o piane-
ta, e ornati di mitra, eccettuata
quella memorata di Celestino III
creato nel 1 1 9 1 . Non si deve tace-
re, che il p. Bonanni riporta sul
principio del fanone l'opinione di
alcuno, che lo vuole introdotto dal-
l'antico costume della Chiesa greca,
usandosi dai vescovi per avere il
capo coperto quando vestivano gli
abiti pontificali, come si v^de nel-
la figura di s. Atanasio Vescovo
alessandrino, fiorito nel IV secolo,
e prodotta dallo stesso p. Bonanni.
Che il fanone, al presente sem-
plice ornamento del Papa, serviva
anticamente ad uso di cuoprire il
capo a guisa di cappuccio, lo dice
pure il Garampi neìVJlluslraz. del
sigillo della Garfagnana a p. 77,
citando il Giorgi, De liturgia rom.
È