Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 23.pdf - Bibliotheca ...

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pagata nella Fenicia dai suoi discepoli,
che si dispersero dopo il mar-
tirio di s. Stefano. San Pietro vi sta-
bilì de' sacerdoti con un vescovo, e
dalle accennate sedi vescovili che
successivamente vi furono erette, si
può formare un' idea del progres-
so che fece il cristianesimo nella
Fenicia.
FENUCLETO o FLENUCLE-
TO (Flenucletuììi). Sede episcopale
della Mauritiana Cesariana nell' Africa
occidentale, sotto la metropo-
li di Giulia Cesarea, di cui si co-
nosce il solo vescovo Felice, che nel
484 si portò alla conferenza di
Cartagine.
FERA o FERE (Pherae). Città
vescovile della provincia di Tessa-
glia, nell'esarcato di Macedonia, la
cui chiesa godeva i diritti metropo-
litani nel quarto secolo. Oriens
Clirist. tora. II, pag. i3o.
FERADI LA Grande. Città ve-
scovile della Bizacena nell'Africa
occidentale, sotto la metropoli di
Adrumeto, il cui vescovo Vincenzo
fece parte della conferenza di Car-
tagine.
FERADI o PERADI la Piccola.
Città vescovile della provincia Bi-
zacena nell'Africa occidentale , sot-
to la metropoli di Adrumeto, det-
ta la piccola per essere meno este-
sa della precedente. Felicìano suo
vescovo fu alla conferenza di Car-
tagine.
FERALI A. Festa che i pagani
celebravano in onore dei morti, e
che durava dal 20 di febbraio, sino
alla fine di tal mese. In questi
giorni essi portavano delle vivande
sulle tombe, immaginandosi che le
anime essendo d' intorno venissero
la notte a mangiarle. V. Biondo da
Forlì, Roma trionfante pag. 64 e
se^. 1 cristiani facevano a' 22 feb-
FER
braio la festa di s. Pietro ( V. Cattedra
o FESTA DI s. Pietro m Antio-
chia) in luogo di quella che i pagani
celebravano in onore dei morti ;
ma vi s'introdusse una superstizione
che consisteva nel conservare la
cerimonia pagana colla fede cristia-
na, e questo abuso fu condannato
dal XXII canone del concilio di
Tours dell' anno S^Qt. V. Conviti,
ed il Guasco , Ixiii funebri , ove
parla delle feste Floralie, della dea
Mania, e delle Lemurali.
FERDINANDO III (s.), re di
Castiglia e di Leone. Nacque sul
finire dell'anno i 198 o nel seguen-
te, primogenito di Alfonso re di
Lione, e di Berangera di Castiglia,
sorella di Bianca regina di Francia
e madre di s. Luigi. Berangera in
forza di un ordine di Innocenzo
III, fu divisa da Alfonso, perchè
essendo parenti in terzo grado, si
erano sposati senza averne avuta
licenza ; siccome però lo avevano
fatto in buona fede, i loro figli
furono dichiarati legittimi. Dive-
nuta, nel 12 17, erede del trono
di Castiglia, per la morte di suo
fratello Enrico, Berangera sostenne
i suoi diritti, colla mira di cedere
il trono al figlio Ferdinando, che
aveva allora diciott'anni; ed operò
in maniera eh' egli fu proclamato
re. L'ambizioso Alvaro, che come
tutore di Enrico, aveva tirannicamente
retto il regno di Castiglia,
levò a rumore il paese ed accese
il fuoco della discordia; ma il gio-
vane re, assistito dai consigli di sua
madre, cui onorava altamente, riu-
scì a soffocare la ribellione. Fu per
consiglio di lei eh' egli sposò nel
12 19 la virtuosa principessa Bea-
trice, figlia di Filippo di Svevia,
imperator di Alemagna. Da questa
unione esemplare ne vennero sette