Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 23.pdf - Bibliotheca ...

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principi e tre principesse. Ferdinando
benché zelante per la giu-
stizia, perdonava gli aiFronti alla
sua persona diretti. Colla scelta di
saggi ministri cercò di render felici
i suoi sudditi. Il celebre Rodrigo,
arcivescovo di Toledo e gran
cancelliere di Castiglia, presiedette
per trent'anni a tutti i suoi con-
sigli. Per iirpedire ogni ingiustizia
nei tribunali istituì il consiglio reale
di Castiglia, e per sua commissione
fu compilato il codice che ancora
ivi sussiste. Desiderando di non im-
pugnare le armi che contro gì' in-
fedeli, evitò qualunque occasione di
contesa coi re di Portogallo e di
Aragona, e con Eleonora d'Inghil-
terra, alla quale avrebbe potuto
contendere la Guascogna. Provò
acerbo dolore quando vide suo pa-
dre, istigato da Alvaro, minacciare
i suoi stati, cercò ogni mezzo per
acchetarlo, e lo aiutò nelle guerre
ch'ebbe a sostenere contro i mori.
Fondò vescovadi, fabbricò e ristau-
rò cattedrali, cooperò per l'erezione
di chiese, monisteri e spedali;
ne per tanto dispendio aggravò i
suoi popoli, solo nella Provvidenza
fidando. Per dilatare la conoscenza
della religione di Cristo, nel i2 25,
mosse contro gl'infedeli; prese non
meno di venti piazze dell'Andalu-
sia, e dei regni di Cordova e di
Jaen ; conquistò il regno di Bacca,
ed eresse un vescovado nella capi-
tale. Colle spoglie degli infedeli ri-
fabbricò la cospicua cattedrale di
Toledo, e donò a quell'arcivescovo,
ai cavalieri di Calatrava e ad altri
ordini militari molle città prese ai
mori, a patto che le difendessero
da'maomeltani. In tutte le sue im-
prese ebbe sempre per guida la
religione, ed offeriva in sé stesso
a'suoi soldati l'esempio di tutte le
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virtù, e della più tenera divozione
verso la Madre di Dio, la cui immagine
volea sempre esposta fra le
schiere. Ne trascurava i digiuni,
l'orazione, i cilici. Sì accingeva, nel
i23o, all'assedio di Jaen, quando
la morte di suo padre lo fece tor-
nare a'suoi stati per prender pos-
sesso del regno di Leone; ma so-
lo in capo a tre anni se ne vide
pacifico possessore. Nel 1 23 4 riprese
le armi contro i mori, e dopo
lungo assedio prese Ubeda ; nello
stesso tempo suo figlio Alfonso
ruppe a Xeres prodigiosamente, e
per manifesta assistenza celeste, gli
eserciti del re di Siviglia Abenhut.
Nel 1236 la morte della regina
Beatrice turbò a Ferdinando il
giubilo di tante vittorie. Dopo a-
ver dato alla virtuosa compagna il
tributo d'un giusto pianto, tornò
alle sue imprese, e compi la con-
quista de'regni di Bacca e di Cor-
dova, nella qual ultima città convertì
la grande moschea in un
tempio dedicato alla Madre di Dio,
e ristabilì il vescovado. L'anno se-
guente per aderire ai consigli di
sua madre, e alle sollecitazioni di
Bianca regina, vedova di Francia,
sposò in seconde nozze Giovanna
di Ponthieu, la quale fu imitatri-
ce della pietà di questa santa rea-
le famiglia. Ferdinando dedicando-
si il verno ai pacifici esercizi della
religione, ritornava la primavera a
quelli dell'armi, riportando continue
vittorie, ed erigendo sulle ro-
vine dei moreschi delubri, templi
cristiani. Ultima sua impresa fu la
gloriosa conquista di Siviglia, che
resistette ad un assedio terrestre e
marittimo di sedici mesi, nel quale
spazio di tempo egli ebbe a
piangere la perdita dell'amatissima
sua genitrice e dell'arcivescovo Ro-