Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 23.pdf - Bibliotheca ...

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medii aevii in Foro JuUi, tom.
IV, pag. i5i, Symbol, lìtter.^ Romae
1752. Nel secolo precedente
abbiamo qualche esempio di ma-
nomissioni, ed il conte Corrado di
Monlefellro a'29 ottobre 1290 ren-
dette ad Ugone abbate del moni-
stero di Mutino^ un'intera famiglia
cx)*suoi beni e ragioni, per il prez-
zo di ventisette lire di Ravennati.
11 Pontefice Gregorio IX, con a-
Vere inserite nel corpo del diritto
canonico le decretali di Alessandro
IH , ed Urbano III, de con/ugio
servonim, chiaramente mostra che
sino a quel tempo si fosse conser-
vato di tali servitù un qualche ve-
stigio. E forse per una tal ragio-
ne pretendevano i canonici, e cle-
ro di Anagni, al tempo di Ales-
sandro IV , che i loro famigliari
laici dovessero godere di tutte le
immunità concedute a'chierici, siccome
il Garampi osservò nelle memorie
del loro archivio. Curioso si
è a questo proposito il giudizio di
libertà fatto nel 1 1 59,
di cui lo
stesso Garampi pubblicò Tistru mento
nella sua opera, De nummo Be-
nedict. III^ pag. 49- ^^ ^^^ n^^-
nomissione fatta nel i256 nel foro
di Billi in Montefeltro, il Garampi
ne vide il documento. Di
altra dell'anno 1285 se ne ha memoria
nel tom. XIV, pag. 1 290
Condì, edit. Venet. E diverse formole
di questo stesso secolo si possono
osservare nel codice vaticano
2826 contenente la Summa di Ro-
landino Passagerio de arie nota-
riìy 3; e in altro codice, forse del
medesimo, esistente nell'archivio se-
greto apostolico, plut. XLVII, n.
5. In un decreto del comune di
Rimini inciso in marmo, forse del
XIII secolo, si dichiara: liber et
incenuus civis^ e assoluto ah orniti
FAM
fugo servilulis seu dontinìi ac ha-
biuztionis, chiunque per un anno e
un giorno avesse abitato nella cit-
tà, senza contraddizione del proprio
padrone. Vero è che tutte le sud-
dette servitù debbono piuttosto
intendersi per specie di uomini
propri^ di ascrittizii, colonari, ec.
che per ragione di abitazioni e di
terreni, case o altri fondi, se non
anche per altri antichi ignoti ti-
toli, erano tenuti a certe determi-
nate opere servili, prestazioni, censi,
angherie ec. Talvolta però ancora
si vendeva da taluno la propria
libertà, benché non in perpetuo,
ma per certo determinato tempo,
e con un prezzo convenuto fra le
parti, come si legge nella formo-
la seguente del codice Rolandino.
» Antonius locavit et pacto con-
» venitCor. de operibus et serviti©
M suo, sibi et familiae suae prestan-
" do hinc ad unum annum etc. Et
« hoc ideo quia dictus Cor. promisit
« congrue cibare eum, et sibi de-
» centem dare indumentum et cal-
« ciamentum etc. , et suo feudo
w merito V libras PI. etc. " Ag-
giungasi a quanto di sopra si è
detto sui famigliari laici del clero
di Anagni, e loro esenzioni, che Bo-
nifacio Vili poi dichiarò, doversi
per tali intender quelli, qui tamquam
domestici commensales vestes et con-
tinuas ab eis expensas recipere di-
gnoscuntur. Reg. anni I, ep. 4^3
in Archiv. Vatic.
Neil' Osservatore Dorico, giornale
di costumi con appendice e varie-
tà, che si stampa periodicamente
in Ancona, al numero 4^ ^^'"
l'anno 1842 si legge la necrologia
d' una serva anonima, forse vittima
dell'indiscretezza, o della du-
rezza d'animo, e fredda indifferenza
de'suoi padroni, che vieppiù si m^-