Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 23.pdf - Bibliotheca ...

294
FER
ai circostanti popoli; ma dov«t-
tero però cedere alle forze del re
Servio Tullio, che ne fece la con-
quista. Nell'anno 109 di Roma, nel
bosco memorato di questo territo-
rio si convocarono in generale con-
gresso i magistrati di Cori, e di
altre città contro Tulio Ostilio ter-
zo re di Roma, ove si conchiuse
la pace che durò cinque anni, ma
poscia riaccesa la guerra, soggiacque
al dominio di Servio Tullio.
Nell'anno 255 i ferentini tornarono
a riconvocare nello stesso bosco
e per il medesimo oggetto quei
magnati, dimenticando le promesse
convenute nel primo stabilito con-
cordato, e ciò a danno di Tarqui-
nio il Superbo.
Accrescendosi la potenza de' roma-
ni proseguivano a tormentare i popoli
circonvicini per soggiogarli. Vinti i la-
tini da Furio console, questo duce si
diede ad aggredire i volsci, i quali
per meglio schermirsi dai loro nemici,
si ritirarono dentro la città di Feren-
tino. Oppressi dal numero degli
assedianti abbandonarono la città,
della quale i romani impadroniti
ne fece^'o dono agli ernici, e così
la città dopo aver figurato tra le
prime de' volsci, e forse in qualche
tempo primeggiò tra essi, cominciò
ad appartenere agli ernici. Nelle
epoche successive per vendicare i
ferentinesi il torto ricevuto coU'es-
sere stali separati dai volsci, fecero
delle nuove ribellioni contro i ro-
mani, ma indarno. Memorabile fu
la presa della loro città fatta dai
romani nell'anno 4^7 qllorchè i
ferentinesi fecero nuove sedizioni,
per l'energia e valore con cui si
difesero, e per la strqge che ope-
rarono sul nemico nel sostenerne
l'assedio, essendo rimasti morti sot-
to le mura tre mila romani; ciò
FER
che forse fece dare alla porta del-
la città, tra il mezzogiorno, e il
levante, il nome di sanguinaria.
Dipoi Ferentino non volle piti entrare
in lizza coi romani, nemmeno
nella guerra che fece agli erni-
ci Marzio, per cui ebbe salve le
patrie leggi. Vuoisi che nell'anno
487 fosse fatta città e municipio, o
che nell'anno 5oo i triumviri vi ab-
biano spedito una colonia, sotto il
consolato di Lucio Cornelio Merula, e
di Quinto Minuccio Termo. Fe-
rentino come tutte le altre città
della Campania, segui i destini di
Roma, nell'epoca della repubblica,
dell'impero, e dopo la decadenza
di questo soffrì le irruzioni de' go-
ti, de'longobardi, e di altri barba-
ri che invasero tutte le città del
Lazio, restando un'ombra di do«
minio agl'imperatori greci. Nell'anno
780 dell'era cristiana, avendo
il Pontefice s. Gregorio II scomunicato
l'imperatore greco Leone
r Isaurico , per avere dichiarato
guerra crudele al culto delle sagre
immagini , ed assolvendo i' Italia
dal giuramento fattogli, e dai tri-
buti, il ducato romano colle città
della Campania spontaneamente si
assoggettarono al Papa, compresovi
Ferentino, e così ebbe origine il
dominio temporale de'sommi Pon-
tefici, Dal diploma di Lodovico I
il Pio imperatore, presso il Baronio
all'anno 817, viene confermato
alla Chiesa romana il dominio
su Ferentino, e sulle altre città
della Campania o Campagna.
Nei successivi secoli la città spe-
rimentò gli effetti delle politiche
vicende de' tempi, e delle fazioni,
né lasciò di essere importante, come
nel mantenersi fedele ai sommi
Pontefici, ciò che rilevasi dai
molli Papi che vi si portai'oqo,