Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 23.pdf - Bibliotheca ...

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FEL
lago, la cui pesca è uno dei più ri-
lev^inli protlolti della terra di s. Felice,
ai padroni della quale sempre
appartenne, essendo tenuto in afllllo
dalia nobile famiglia Anlonelli di
Terracina, essa volle dare al Pontefice
il divertimento innocente d'una pesca.
A tale effetto il Papa salì in una
barca addobbata con tende di dama-
sco rosso, decorata da due bandie-
re pontificie, seguita da altre die-
ci ornate di vari colori pel suo
corteggio, mentre in altre due Tee-
celiente e brava banda romana dei
dragoni, con soavi e bellissimi con-
certi d' islrumenti di ottone ralle-
grava la pesca, e faceva eco nelle
circostanti campagne. Numerose com-
pagnie di pescatori in altri navicel-
li, desti amenlc respinsero Je tante
reti gittate in tutta la larghezza
del lago, e presero copiosa quan-
tità di pesci. Indi nel palazzo di
Paola gli Anlonelli in un a mon-
signor Giacomo diedero un lauto
pranzo al Pontefice e al suo cor-
teggio, venendo onorati alcuni in-
dividui della famiglia Anlonelli
di assidersi alla mensa pontificia.
La vicina torre Paola è una di
quelle fabbricate dalla casa Gaeta
ni sotto Pio IV, è di forma roton-
da, e di solidissima costruzione so-
pra uno scoglio, venendo anche
difesa da altra batteria voltala
contro il mare, la quale egualmente
come la torre è provvi-
sta di cannone e di lutto V oc-
corrente per la difesa di quel lido.
Dopo aver fatto distribuire il Papa
un'abbondante limosina a tutti
gli abitanti di Paola, ne partì in
mezzo alle loro acclamazioni per la
volta di s. Felice, dove nella sera
fu incendiato sulla piazza del pa-
lazzo un bellissimo fuoco d'artifi-
zio, e lanciato un globo aereoslati-
-
FEL
co. Nelle sere precedenti generale
fu l'illuminazione che fecero gli
abitanti in segno di gioia. Alle ore
venti del seguente giorno 27 apri-
le, dopo avere il sommo Pontefi-
ce onorato quattro giorni della sua
presenza s. Felice , lasciando negli
abitanti eterna memoria sì del suo
soggiorno, che delle sue beneficen-
ze, si avviò per Terracina. La prin-
cipale beneficenza consiste nell'avere
rivendicato al comune di s. Felice la
concessione di Bonifacio IX, il diritto
cioè di seminare nella mac-
chia di Terracina, e siccome l'arca
di quella ei*a di circa quattrocento
rubbia , Gregorio XVI 1' ampliò
concedendole seicento sessanta rubbia
, una quarta , tre scorsi, e un
quartuccio e mezzo di terra; commettendone
la stipularione del*
l'istromenlo al cardinal Mario Malici
protellore del castello di s. Fe-
lice.
Del castello di s. Felice ne trat-
ta il citalo Domenico Antonio Con-
tatore , De hisloria Terracinensi
Romae 1706; ed eruditamente il
principe d'Arsoli d. Vittorio Mas-
simo, nella bella Relazione delviaggio
di Sita Santità Gregorio X!^I
da Boma a s. Felice^ Roma 1889.
In essa si leggono le tre applaudi-
te ed analoghe poetiche composi-
zioni del canonico d. Filippo Artico,
cameriere segreto soprannume-
rario del Papa , che l' onorò con
portarlo seco in questa gita, ed
ora vescovo e principe di Asti. Il
Diario di Roma del i83g, ai nu-
meri 32, 33 e 34, "on che al numero
37, flì menzione del viaggio
di Gregorio XVI a s. Felice.
FELICIANO (s.). V. Primo e Fe-
lici ano (ss).
FELICITA (s.). Dama romana,
ragguardevole pei suoi santi costu-
, ^