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lo avea a'suoi religiosi teatini,
fatto P^pa volle mantenere eoi do-
vuto splendore la sovrana rappre-
sentanza, e perciò da persone sol-
tanto ragguardevoli e nobili volle
essere servito. Colmò di benefizi
i romani, i quali per gratitudine
formarono una compagnia di cen-
toventi cavalieri, che senza stipen-
dio dovessero dieci per gioiwo a
vicenda ogni ora, servirgli di guar-
dia del corpo. Questi romani furono
da Paolo IV chiamati cavalieri
Fedeli o della Fede, ed anche della
Colomba; li insigni dell'onore eque-
stre, e li alloggiò nel palazzo apo-
stolico, su de' quali vanno letti gli
articoli Cavalleggieri già citati, e
Lancie spezzate. Creò Cardi nnle
Scipione Rebiba, già ammesso tra i
suoi famigliari nel cardinalato ;
quindi avendo appreso l'abuso che i
propri parenti facevano di loro
condizione, li esiliò da Roma, re-
stando cos\ in un giorno duecento
servi senza impiego. Brevissimo era
il sonno di Paolo IV, e questo ad
ogni momento interrotto, il perchè
di frequente alzavasi senza chiama-
re alcuno de' suoi famigliari, per
non privarli del dono di Dio, come
egli chiamava il sonno. Pel
tremendo saccheggio di Roma, avvenuto
nel 15^7, sotto Clemente
VII, gli archivi del palazzo apo-
stolico andarono interamente incen-
diati, per la barbarie de' furibondi
nemici per la maggior parte luterani,
il perchè tutte le memorie
risguardanti il palazzo apostolico
e la famiglia de' Pontefici interamente
vennero distrutte ; quindi
ignorandosene la ragione, nell' archivio
del palazzo apostolico non
vi sono neppure i registri di Pao-
lo III, di Giulio III (di alcuni di
questi ora andiamo a parlare), e
FAM
Marcello II, immediati successori
di Clemente VII, forse deperiti nelle
politiche vicende che accennammo
di sopra degli ultimi anni del
secolo decorso, e de' primi dell' o-
dierno. Veramente di Marcello II
poco assai poteva esservi per la
brevità del suo regno; solo avvi un
documento riguardante le distri-
buzioni di cera del pontificato di
Paolo III, ma quasi inintelligibile.
Però dall'elezione di Paolo IV sino
ad oggi, nell'archivio del palazzo
apostolico si custodiscono tutti i ruo-
li de' famigliari pontificii, per la
maggior parte da noi interamente
letti, cos\ ivi sono pure i registri
di quanto le dispense palatine som-
ministravano a cadauno, non che
i cavalli, i famigliari, gli onorari
e tutt'altro, colle successive ritbrme,
di cui non mancammo di prende-
re cognizione; per la qual cosa reputiamo
opportuno riportare fedel-
mente, e secondo l'ordine gerar-
chico e graduazione di ogni fami-
gliare, la precedenza, l'ordine, e
quanto è analogo e relativo alle
convenienze individuali de' pontificii
famigliari, sieno di quelli personali
del Papa, che di quelli del palazzo
apostolico; e gli uni e gli altri sono
distinti non solo per il luogo
del ruolo, ma per le attribuzioni
che disimpegnano, per le vesti che
indossano, pegli onorari e propine
che godono, e per tuttociò che li
riguarda. Molte delle quali cose
appunto si rilevano dai ruoli della
famiglia pontificia, per cui è nostro
intendimento far conoscere alcuno
di detti ruoli finora inediti, onde
si comprendine meglio altresì le
principali variazioni, e differenti de-
nominazioni degli uffizi.
Ma al punto della stampa di
questo articoloj, in uno degli uffi-
à