Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 23.pdf - Bibliotheca ...

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luogo dei celebri vulccnti, e dagli
scavi fatti dal principe Luciano
Bonaparte, si discoprirono avanzi
di terme, una statua d' Igea, ed
un'ara scolpita con belle lettere di
Lucio Minicio Gatala proconsole
dell' Africa e della JNIesia inferiore,
augure giureconsulto, con dedica
al santo Apollo. Il p. Casimiro
da Roma, nelle sue Meni, istori-
che delle chiese e conventi della
provincia romana^ parlando a p.
45 della chiesa e del convento di
8. Francesco presso Canino, ci dà
erudite notizie del castello, dicendo
che altre volte fu chiamato
Carino, e del motivo per cui pre-
se r odierno nome. In una lettera
di s. Leone IV eletto neir847 de-
scrivendosi i confini del contado
Tuscaniense, fra essi figura Musìleo
di Canino; ed Alessandro III del
ii59 donò Canino a' viterbesi, è
siccome luogo fortificato venne in-
dicato col nome di Castrum. Nell'opera,
Della capitale de' Tusca-
niensi di Eugenio Sarzana, si dice
che Alessandro III nel 11 80 donò
Canino a'viterbesi, i quali lo signoreggiarono
ancora nel 1*255. Ten-
tarono poco dopo gli abitatori di
Canino di sottrarsi da Jale domi-
nazione, durata al dire di alcuni
oltre ad un mezzo secolo, ed ebbero
ricorso a quelli di Toscanella, donando
loro se stessi con atto di
vassallaggio nel 1259; atto che il
Sarzana chiama invalido, perchè
fatto da chi non poteva disporre
del non suo, e dominata allora
dagli Orsini, massime da Ranuzio
e da Matteo, spiegando quindi in
che consistesse l'oblazione di cera
annua, che dai caninesi facevasi ai
ss. martiri Secondiano, Veriano, e
Marcellino, la cui origine si attri-
buisce al i3o9, o forse per l'cscn-
FAR
zione d'ogni gabella coraunilativa :
dipoi il Pontefice Pio II approvò
tal perpetuo canone. In que'tempi
i caninesi alternarono la loro sog-
gezione tra Toscanella, Viterbo, gli
Orsini, i Pontefici , e talora si res-
sero a popolo, rs'ellu dissertazione
De due. Castri et Ronc. a p. 1 i
si legge, che Martino IV nel 1288
ordinò al comune di Canino, ìtt
fratrcni Diutaleve, castellanuni Ca-
stri abbatiae ad ponteni, missuni
ad terras illas ad emenda biada
prò usa Apostolici Palata et paupcrum,
benigne reciperetj eique in omnibus
Jideliter assisteret. Ma in-
viato nel i352 da Avignone nello
stato ecclesiastico da Innocenzo VI
il cardinal Albornoz a ricuperare
i dominii usurpati dai tiranni, tolse
a Giovanni de Vico nel i354
e ritornò alla soggezione della Chie-
sa ancbe Canino, che d'allora in
poi dierono i Papi a diversi per-
sonaggi, con titolo di vicari apo-
stolici. Se non che il Sarzana ci
avverte che Canino nel i383 pas-
sò sotto la signoria de' sanesi, e
poi dei bretoni, e di altri molti
notati dal citato p. Casimiro da
Roma, a pag. 4^ ^ ^eg. Bonifacio
IX vi spedì a governatore Viturio
Vitelleschi da Corneto, e poi lo
concedette in vicariato a Bertoldo
Orsini sino a terza generazione,
sub annuo censo iinius canis ad
aucupìa, boni, sagacis, et experti,
in festo Assuniptionis B. Marìae
Firi^inis. Alessandro V confermò
altrettanto; ma Giovanni XXIll
dispose di Canino in favor di Tar-
taglia da Lavello. Martino V con-
cesse ad Aldobrandino Conti la
terra di Canino, co'circostanti luo-
ghi, i quali avendoli ereditati i fi-
gli Alto, e Grato, quest'ultimo restituì
la terra di sua porzione ad
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