Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 23.pdf - Bibliotheca ...

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do la legge di Licurgo, che vol-
le (lare un limite al dolore, prescrivendo
undici giorni al lutto. Ma
considerando i romani essere il
lutto un attestato pubblico della
stima e dell'amore de' vivi verso i
. defunti , opinarono non essere ne
giusto, né dicevole il determinarne
il tempo, togliendo agli animi la
libertà delle querele e del pianto;
perchè poi non erano stimati meri-
tevoli di pianto coloro che in nul-
la avessero giovato alla patria^ così
non piangevansi i fanciulli minori
di tre anni, secondo il decretato dal
re Numa. Ciò era contro il costume
di alcuni i quali all'opposto
non piangevano che i fanciulli ed
i giovani, a cagione ch'essendo mor-
ti per tempo, non avevano potuto
gioire né delle nozze, né delle magistrature,
né degli onori civili. Di-
poi Antonino ordinò che i figliuoli
del padre non si piangessero più
di cinque giorni ; altri dice che i
figli ed i padri si potevano piangere
dagli altri parenti un anno;
i minori di sei anni un mese; il
marito dieci mesi , ed il cognato
otto. Parlò ancora il Guasco dei
fanciulli che sagrificavansi alla dea
Mania madre dei Lari, ed in luogo
di sì barbaro uso offrirono po-
scia le cime de' papaveri, f^. Fi-
glio e Vergine. Che molti fan-
ciulli sono proposti ad imitazione
degli altri , lo vediamo nelle bio-
grafie necrologiche di quelli rapiti
da morte immatura , e nelle rac-
colte che di esse si fanno. In Prato,
nel 1834, fu pubblicata in due
tomi r opera di Freville , che ha
per titolo: Vile di fanciulli cele-
Ifri, ovvero i modelli della giovine
eia.
FANO (Fanen). Città con residenza
vescovile nello stato poutifi-
FAN
ciò, nella legazione apostolica di
Urbino e Pesaro. Gli antichi scris-
sero appartenere all'Umbria, alUi
alla Marca Anconitana, o presso i
suoi confini , ed essere una delle
città della Pentapoli dell' esarcato
di Ravenna ; anzi nel codice Teo-
dosiaiio, lib. II, tit. 9, 1. 5, è chiamata
capo della Pentapoli di cui
parlasi all'articolo Esarcato (f^edi) ;
asserendo il detto codice che nell'anno
365 di nostra era Fano
appellavasi Urbs juris, caput Pen-
tapolis. Fano é posta in sulla si-
nistra estrema pianura del Metau-
ro , le acque del quale ristrellc
parzialmente a qualche distanza in
un canale artefatto, formano in vi-
cinanza della porta Giulia una bella
caduta , servono a dar movimento
a' mulini, e mantengono il
piccolo porto a' nostri giorni quasi
totalmente interrato , laonde non
può ricevere che piccoli bastimen-
ti; il porto vuoisi incominciato sino
dai tempi di Augusto per iscalo di
Ravenna, e ad onta di tante spese
non riuscì bene. 11 grosso volume
dell'anzidetto fiume si getta verso
il sud-est nel mare Adriatico a tre
quinti di lega , e si tragitta dap-
presso la foce su lungo e solido
ponte di legno, per cui il vicino
santuario, che perciò chiamasi la
Madonna del Ponte, è molto dai
divoti popoli frequentato. Abbiamo
il Sentimento per ristabilire e ri-
durre la caduta^ o liscia del porlo
dì Fano, d* Ippolito Sivieri e Giovanni
Jacomelli, stampato in Fano
nel 1 746 per Gaetano Fanelli.
Scorre al nord-est il piccolo fiume
Arzilla, ed anche esso ha foce nel-
l'Adriatico. È cinta di mura tur-
rite, ha vie agiate e dritte, i no-
bili edifici danno alla città un im-
ponente aspetto, decorando la qua-