Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 23.pdf - Bibliotheca ...

FAM
M in constitulione recensilis sint of-
« fìcìales supranumerarii creati a
« Cardinalibus a Latere qui actu
« non deserviunt , dubita bantiir
« num hi quoque gaudeant pri-
»> \ilegiis coramensalium eie. Re-
« spondei Pontifex, supranumera-
« rios in privilegiis non debere
»» frui, qui sint creati a Legatìs a
« Latere ; debere frui creato* su-
" pranumerarios a Pontifice.
Dipoi Giulio III, colla costitu-
zione Sanctìssimus in Christo, da-
ta a' i3 febbraio i553, « solvit
ȓ dubium ex constitulione Pauli
>j III enatum utrum praelati ec-
»i clesiarum habentes panem ex
« palatio apostolico habenti sint
» familiareSj et commensales Pon-
» tificis.
»» Respondet Pontifex, hos prae-
»> latos ratione personae suae esse
w familiares, et commensales Pon-
» tificis.
»> Ac proinde Pontifex de bene-
»> ficiis ecclesiasticis per eos obten-
« iìs qualitercumqnequalìficatìs col-
>y lationem, provisionem, electionem
« sibi, suisque successoribus reser-
>i vat, sive in Romana Curia, sive
w extra in praelati moriantur.
Giulio III elevò alla dignità cardi-
nalizia Giovanni Ricci, che lo avea
assistito nella qualifica di segretario
mentre era Cardinale, e poi fatto suo
limosinìero segreto; e Gìannandrea
Mercurio segretario nel cardinala-
to. Marcello II nella sua vita pri-
vata era stato segretario , aio, e
consigliere del Cardinal Farnese ni-
pote di Paolo III, per cui questi
lo promosse al cardinalato, e lo
volle nel suo palazzo per usare del
suo consiglio, come fece il successore
Giulio HI, che per suo mezzo
voleva riformare i disordini del
clero, e della corte romana. Ma
,
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egli non approvando il consiglio
di alcuni favoriti che spingevano
Giulio III ad una vita piuttosto
deliziosa, si ritirò alla sua diocesi
di Gubbio. Marcello II visse ven-
tidue giorni nel pontificato, lasciando
gran desiderio di se, giacche
era per purgare la corte e fami-
glia pontificia di tutte le persone
indegne, biamando avere nel suo
palazzo pochi palatini, ed il corteggio
necessario, che dovea com-
porsi d'individui diligenti ed onesti.
Nemico del lusso, ed amante
della parsimonia restrinse le con-
suete sportule del palazzo apostolico.
Pensava di licenziar da Roma
le milizie, mandandole ai confini
dello stato per guardarlo; come
divisava disfarsi della guardia sviz-
zera destinala a vegliare sul palaz-
zo e persona del Pontefice, dicendo
spesso, essa non convenire^ nel rifles-
so che molti principi secolari si di-
fesero dai loro nemici col salutifero
segno della croce, né avere bisogno
di spade e di scudi chi in luogo
di Cristo tutta la Chiesa governa ;
preferendo piuttosto di cader vit-
tima d'uomini perversi e scellerati,
che dare al popolo cristiano sì disconvenevole
esempio. Il buon Pon-
tefice alzavasi di buon' ora senza
servirsi di alcun famigliare, e da
se medesimo accendevasi il lume.
Così il continuatore del Platina
nella F/'to de^ Pontefici.
Dopo la morte di Marcello II,
ed a' 23 maggio 1 555, venne esal-
tato al pontificato Paolo IV Caraf-
fa, il quale chiamò subito a palaz-
zo per segretari straordinari il Ca-
sa, il Guarenghi, il Bini, ed il Fio-
rabelli, uomini de' più eloquenti di
quel tempo. Benché da Cardinale
avesse menata una vita conforme
allo spirito di povertà, che prescrit-