Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 23.pdf - Bibliotheca ...

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di FarPa, gpeft;uKlo all'abbate depu-
tar persone idonee ad amministrar la
giustizia ne* luoghi soggetti all'ab-
bazia. Per r indegnità deli' abbate
Campone, alcuni vogliono che nel
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i cluniacensi ivi fossero man-
dati a restaurar ia disciplina monastica:
Ottone II, ed Ottone IH
dovettero riparare agli scismi e
corruzione dei cenobio.Essendo abba-
te Ugone, il Pontefice Silvestro II
si portò a Farfa. Sotto l'abbate Gui-
done, Ottone III, e poi l'impera-
trice Agnese visitarono il monaste-
ro ; e r onorò pure Papa Nicolò
II , nel governo dell' abbate Be-
rardo Orlano. Nell'anno iisS divenne
abbate il piissimo Adenol-
fo, amico di s. Bernardo, dal quale
ottenne alcuni monaci cisterciensi,
di cui era capo l'abbate Bernardo
poi Eugenio HI, pel monistero di
8. Salvatore.. Fiorirono altri abbati
farfensi successivamente , non che
l'abbate e beato Gherardo o Ge-
rardo, che dicesi essere vissuto d'una
santità più meravigliosa che
imitabile, come attesta il Manri-
quez, negli Annali cisterciensi, t.
II, e. 3, all'anno i i36.
Vi ebbero ancora vari personaggi
del clero secolare e regolare deputati
in amministratori e visitatori. Dipoi
l'esenzione e la qualità di nidlius di
f{uesta abbazia prese piede a poco
a poco, ed a misura della maggiore
o minor potenza de' monaci
farfensi, e delia maggiore o minore
resistenza de' vescovi sabinesi. Dal
lodato Marini si rileva che Urbano
IV, dichiarò l' abbazia nullius
dioecesis. Ciò ottenne l'abbate Pel-
legrino: l'ultimo abbate claustrale
fu Nicolò II. Gran forza e giurisdi-
zione ebbe sotto il Pontefice Bonifa-
cio IX, ed anche molta ne acquistò
sotto Clemente VII, e Sisto V;
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ma la canonica legale dichiarazione
o conferma propriamente di nul'
liiis l'ebbe da Urbano Vili, che
con diverse sue lettere la totale
esenzione ne dichiarò dai vescovi
ed arcivescovi viciniori , colla pri-
vativa soggezione de' castelli che la
compongono. Ciò concesse al cardinal
Francesco Barberini suo nipote, abba-
te commendatario, ed a' suoi succes-
sori in perpetuo. La prima di queste
lettere, in data i8 novembre 1627,
prescrive che qualunque lettera a-
postohca, specialmente sopra le di-
spense de' matrimoni riguardanti i
domiciliati , tanto nella badia di
Farfa, quanto nell'altra di s. Sal-
vatore maggiore ad essa unita
,
,
sia privatamente diretta all'abbate
commendatario prò tempore. L'al-
tra de' 17 novembre 1628 comanda
che la spedizione delle dimissioni
per gli abbaziah promo-
vendi agli ordini sagri spetti ancora
privatamente all'abbate com-
mendatario prò tempore, e questo
se è sacerdote abbia l' uso della
mitra pastorale, ed altre insegne
pontificali; possa benedire solenne-
mente, e di più conferire a' suoi
sudditi la tonsura, ed i quattro
ordini minori ; e se è ancora car-
dinale della santa romana Chiesa,
possa pei luoghi di sua giurisdi-
zione , concedere la benedizione
come si legge nell' appendice del
sinodo farfense del cardinal Carlo
Barberini , ove sono riportate le
pontificie lettere.
In progresso di tempo il moni-
stero diventò signore di parecchie
terre e castelli, e nello spirituale
ebbe vari luoghi dalla diocesi di
Sabina smembrati , come Poggio
s. Lorenzo , Cerdomare , Monte s.
Maria , Salisano _, ed altri ancora
per cui forse divenne il più ricco