Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 23.pdf - Bibliotheca ...

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do di Giove ed il premio promesso
da Venere a chi riveli la
sua nemica; nel settimo triango-
lo Psiche viene fuori dal regno
delle ombre sostenufa dagli amorini,
e porta il vaso donatole da
Proserpina ;
nell' ottavo vedesi prostrata
umilmente avanti a Venere
porgendole il vaso onde placarla;
Cupido nel nono si lamenta con
Giove della troppa durezza della
madre , e Giove lo accarezza ; nel
decimo ed ultimo Psiche è trasportata
in cielo da Mercurio. Nei mi-
nori spazi triangolari sono dipinti
geni ed amorini portanti gli emblemi
delle divinità soggiogate da Amore.
Nella stanza che siegue sono
pitture a fresco, ancor esse famose.
In una parte della parete lo stesso
PiafTaello dipinse Galatea sopra una
conca marina tirata da due del-
fini, corteggiata da Nereidi e Tri-
toni. Il Polifemo dipinto daccanto
dicesi di fra Sebastiano del Piom-
bo, ma in parte rifatto dall'Alba*
ni. Nella volta vi sono due affre-
schi, uno è Diana sul carro tirato
dai bovi, l'altro è la favola di Me-
dusa, pittura di Daniele Ricciar-
delli da Volterra. Il medesimo fra
Sebastiano dipinse gli ornati a chia-
ro-scuro imitanti il bassorilievo ,
ed in modo che Tiziano a prima
vista li credette veri. Vedesi in alto
una lunetta avente una grandiosa
testa colossale disegnata col carbone
, e creduta di Alessandro il
Grande. Questa fu disegnata da
Michelangelo, allorché essendo an-
dato alla Farnesina per trovare il
mentovato Daniello suo allievo
mentre lo attendeva, per non istar
in ozio disegnò quella gran testa,
che quindi in venerazione di sì
sommo artista non fu mai cancellata.
Nel piano superiore Sonò due
voL. xxm.
,
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camere dipinte a fresco : le pittu-
re dell'architettura della prima camera
sono di Baldassare Peruzzi ;
la fucina di Vulcano che vedesi so-
pra al caminetto, ed il fregio al-
l' intorno sono pitture della scuola
di Raffaello. Nella seconda camera
il fresco incontro alla finestra, che
rappresenta Alessandro il Grande
che offi'e la corona a Rossane, e
quello della facciata di mezzo sono
di Gio. Antonio Razzi da Vercelli
detto il Sodoma. Prossima al re-
cinto di questo luogo di delizie era
un' altra fabbrica la quale in ori-
gine fu destinata ad uso di scude-
ria, ed erasi edificata con disegno
di Raffaello, ma fu demolita sul
principio di questo secolo. Si vegga
la descrizione che fa il Bellori delle
pitture di Raffaello, Ridolfino Ve-
nuti, Roma moderna tom. IV, pag.
e gli archeologi che descris-
979,
sero I3 Farnesina, oltre gli autori
che citammo all' articolo Chigi.
Gli orti farnesiani, o villa, chiamati
anche giardini, ed Horti Pa-
latini Farnesiorum , occupano la
maggior parte del celebre colle di
Roma detto Palatino, ed hanno il
principale ingresso dalla parte del
foro Romano o campo Vaccino,
di prospetto al tempio della Pace
o basilica di Costantino. Molti au-
tori convengono che la strada che
è lungo le mura di questi orti, fos-
se verosimilmente l'antico Vico
Sandalario, che imboccando nell'arco
di Tito, giungeva alla Mela
sudante. Questo fu già luogo di delizia
spettante a Paolo HI Farnese,
il quale in esso fece maravi-
gliosa raccolta di antiche opere di
scultura in islatue , in bassirilievi,
ed in belli marmi. Quando però
questa villa coli' eredità Farnese,
passò in proprietà della real corte
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