Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 23.pdf - Bibliotheca ...

FAM
la dispensa secondo le stagioni;
servi, cavalli, e nutrimento per que-
sti. Per grazia i Pontefici facevano
dare Ja parte di palazzo a persone
che non appartenevano alla fa-
miglia papale. Alcuni famigliari godevano
il vestiario, altri no.
Eletto il nuovo Papa questi confermava
negli uffizi i suoi fami-
gliari, o li promoveva ad altri, se-
condo la capacità, i meriti di essi,
e il beneplacito pontificio. I con-
correnti agli uffizi vacanti venivano
raccomandati dai cardinali, pre-
lati, ed altri personaggi. Se ne fa-
ceva nota, co* requisiti e qualità
degli aspiranti, rimarcandosi se a-
vevano servito altri Papi; quindi
registravansi gli accettati, e i ri-
cusati. Allora anche gli uffizi pala-
tini, che al presente sono stabili,
erano amovibili, ed a vita dei Papa
che li conferiva, sia di credenza
comune e segreta, custodia di por-
te, floreria, tinello, orologiaro ed
altri artisti, i trincianti, quei del
forno, gli individui impiegati alle
scuderie, ai giardini, alle cantine,
ed il soprastante alla cera. Anche
gh scudieri si rinnovavano ad ogni
pontificato, ed abbiamo che Pietro
Paolo da Piperno avendo servito
da scudiere Paolo III, Giulio III,
e Marcello II, otto per divenirlo
con Paolo IV. Venticinque erano
gli scudieri, godendo un famiglio
ed un cavallo per loro servigio.
Nicolò de Belis, maestro di stalla
di Giulio III, e di Marcello II, procurò
di entrare con Paolo IV me-
diante la commendatizia del car-
dinal Pisani, e fu fatto secondo.
I palafrenieri avevano già il deca-
no, il cappellano, e quattro officiali;
ma di essi V. l'articolo Palafre-
nieri : erano quarantanove, e tra
di essi eravi il palafreniere del
voi. XXIII.
FAM Q,^
Corpus Domini^ e quello del ss.
Sagramento. I cappellani di Paolo
IV furono ventitre, due erano sta-
ti di Marcello II; e tutti godeva-
no un famiglio ed un cavallo, ol-
tre il caudatario antico. I cappel-
lani si dicevano anche cubiculari:
essi già godevano il titolo di mes-
ser o monsignore; e Gabriele Pla-
nerio cappellano e caudatario di
Marcello II, venne raccomandato
dal cardinal Saraceni per entrare
con Paolo IV. Più eranvi quindi-
ci cappellani cubiculari senza ser-
vizio. I cappellani ebbero il ve-
stiario per la coronazione, come al-
tri famigliari : esso consistette in
panno rosato, e saia rossa canne
tre e palmi tre, in saia o raso pao-
nazzo canne quattro e palmi due,
e in ormesino paonazzo per mostre
palmi quattro e mezzo. Il mae-
stro di camera ebbe saia rosata
veneta canne tre e palmi quattro,
rascia paonazza con pelo canne due
e palmi uno, ormesino leonato can-
ne tre, damasco rosso per mostre
una canna e mezza , taffettano ros-
so cremisino palmi tre, ed ormesino
paonazzo palmi due. Il coppie-
re ebbe per vestiario saia rossa ve-
neta canne due e palmi quattro,
rascia paonazza con pelo canne
due e paln)i uno, raso leonato
canne quattro e palmi due, damasco
per le mostre canne una é
palmi quattro, ormesino paonazzo
per le mostre palmi due.
L'elemosiniere non era a vita,
o sino alla promozione, ma durante
un pontificato; cosicché Fran-
cesco Vannuzzi canonico di s. Pietro,
lo era stato di Paolo III, non
di Giulio III, ne di Marcello li:
nell'elezione di Paolo IV concor-
se a tal carica. Esistevano a quel-
l'epoca i camerieri secolari^ ed era-
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