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barai*© provveduto di maestoso corteggio,
ch'egli non rifiutò, sebbene
prima, come seguace dell'eresia dei
fraticelli, riprendeva gli onori e le
ricchezze de'sommi Pontefici, come
contrarie alla povertà di Gesù Cri-
sto. Questa falsa dottrina dell'in-
truso non ebbe luogo nella tavo-
la magnifica^ non nella splendida
corte da cui facevasi servire, avendo
subito creato sette Cardinali,
e formata la sua famiglia di gentiluomini
, paggi , palafrenieri, ed
acquistato numerosi cavalli, il tutto
a spese di Lodovico. Mancando
però a questi i mezzi, fu costret-
to l'antipapa, per conservar la sua
corte, a sagriJegamente vendere i
vasi sagri, i privilegi, le dignità, e
i benefìzi , laonde fu cacciato da
Roma dagli abitanti; e portatosi
a'piedi di Giovanni XXI 1 ottenne
perdono, ma fu ritenuto nel palaz-
zo d'Avignone sotto cortese guar-
dia. Qui noteremo che in occa-
sione della residenza de' Pontefici
in Avignone sembra che il Cardi-
nal can\erlengo fosse dispensato
dall' obbligo di risiedere continuamente
nel palazzo pontificio , e di
presiedere al domestico quotidiano
governo della famiglia pontifìcia ;
giacché dopo il i3o5 incominciò
in essa a figurare un uffizLale lai-
co chiamato il Maestro del sagro
ospizio (Vedi), che in questa par-
te supph al Cardinal camerlengo,
e da lui però dipendente regolava
la domestica azienda del palazzo,
e gli uffiziali minori del medesimo,
come meglio dicesi al citato volume
VII, p. 59 del Dizionario.
Dopo la morte di Giovanni
XXII, nel r anno i334 gli succes-
se il b. Benedetto XII; dopo il qua-
le, nel 1342 , venne eletto Clemente
VI, che essendo magnifi-
FAM
co e splendido in tutte le sue azioni
, lo fu ancora nel numero
de' famigliari. La sua corte e le
sue scuderie sembravano quelle dei
re; ed il suo palazzo apostolico fu
sempre ripieno di gentiluomini e
di uffiziali, che in copioso numero
erano al suo soldo; persuaso che
questo decoro era dovuto alia gran-
dezza del posto eh' egli occupava.
Eppure con tanti famigliari e cor-
leggio, avea presso di se un solo
cameriere quando lo colse la mor-
te nel i352. Tra i famigliari che
promosse, rammentiamo Gugliehrio
di Agrifoglio suo cameriere d'ono-
re, «la lui fatto Cardinale. Dive-
nuto Pontefice Innocenzo VI, riformò
l'eccessivo lusso della corte
del suo predecessore, e ridusse il
numero de' domestici ai soli neces-
sari. Il Platina dice nella di lui
vita, che subito Innocenzo VI comandò
che tutti i prelati e quel-
li che godevano benefizi residenzia-
li dovessero portarsi alle loro chie-
se; che diminuì la spesa famiglia-
re, ch'era grande, riducendo ad
un certo numero la famiglia dì
corte, ne volle in sua casa che
persone eccellenti ; altrettanto or-
dinò che facessero i Cardinali, dicendo
che la sua vita e quella de-
gli altri prelati doveva servire dì
modello ed altrui esempio, ad i-
mitazione del Salvatore, la cui vi-
ta fu tutta per istruzione del ge-
nere umano. Istituì ancora i sa-
larii agli uditori di rota, chiama-
ti allora del sagro palazzo, acciò
per bisogno non si lasciassero dal-
le parti subornare, e corrompere
coi donativi, micidial peste delle
corti, e della riprovevole venalità
di chi abusa di sua condizione. Fi-
nalménte nel 1377, Gregorio XI,
il settimo Papa che aveva risie-