Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 23.pdf - Bibliotheca ...
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FAR<br />
maggio 1823 lo creò car<strong>di</strong>nale,<br />
trasmettendogli la notizia e il ber-<br />
rettino rosso dalla guar<strong>di</strong>a nobile<br />
conte Valentino Canale, e la ber-<br />
retta car<strong>di</strong>nalizia, per Tablegato<br />
monsignor Francesco Saverio Massimo<br />
ora car<strong>di</strong>nale legato <strong>di</strong> Ravenna.<br />
Nel medesimo anno per<br />
morte del Papa si recò in Roma<br />
al conclave per l'elezione <strong>di</strong> Leone<br />
XII, il quale gli impose il cappel-<br />
lo car<strong>di</strong>nalizio, gli conferì in titolo<br />
presbiterale la chiesa <strong>di</strong> s. Maria<br />
in Traspontina, e lo annoverò alle<br />
congregazioni della visita apostoli-<br />
ca, del concilio , de' riti, e della<br />
rev. fabbrica. Quando in Reims<br />
fu consegrato Carlo X, il car<strong>di</strong>-<br />
nale pronunziò il <strong>di</strong>scorso d'inaugurazione<br />
ad elogio del re. Per<br />
morte <strong>di</strong> Leone XII tornò in Roma<br />
pel conclave in cui uscì eletto<br />
Pio Vili nel 1829, nel qual anno<br />
e a' IO <strong>di</strong>cembre morì in Parigi,<br />
ed il suo cadavere esposto prima<br />
nella chiesa <strong>di</strong> s. Germano TAu-<br />
xerrois, venne trasferito alla cat-<br />
tedrale metropolitana <strong>di</strong> Sens, ed<br />
ìvt sepolto. Il car<strong>di</strong>nale fu dotato<br />
<strong>di</strong> singoiar pietà e dolcezza ; <strong>di</strong><br />
attitu<strong>di</strong>ne per trattare gli affari,<br />
per cui lasciò alcune memorie <strong>di</strong><br />
quelli che gli furono addossati ; e<br />
<strong>di</strong> trasporto alla poesia, facendo<br />
bene e facilmente i versi.<br />
FARFA. Celebre abbazia nuU<br />
lius dell' or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> s. Benedetto<br />
nella Sabina, luogo fabbricato più<br />
a foggia <strong>di</strong> foro che <strong>di</strong> castello,<br />
famoso pel suo monislero, e per<br />
tanti abbati e monaci che l'illu-<br />
strarono in santità e dottrina. Il<br />
luogo <strong>di</strong> sua situazione anticamente<br />
chiamavasi Acuzio ed Acuziano, e<br />
fu poi detto Farfa dal fiume <strong>di</strong><br />
questo nome, dai latini chiamato<br />
Foharìm, che Sotto gli àcorre. S.<br />
FAR 8<br />
Lorenzo Siro, perché venuto in<br />
Italia dalla Siria, o Latino come<br />
altri vogliono, prima vescovo <strong>di</strong><br />
Spoleto, e poi <strong>di</strong> Sabina, tì fab-<br />
bricò il monistero e la chiesa nel<br />
monte Acufìano. Questo siccome<br />
più volte si trovò rovinato nelle<br />
fazioni, e ridotto in estrema mise-<br />
ria, così replicatamente venne risarcito,<br />
come abbiamo dal p. Ma-<br />
billon negli annali benedettini.<br />
Il santo vescovo Lorenzo Siro ne<br />
fu, come <strong>di</strong>cemmo, il primo abbate<br />
e fondatore verso la metà del V<br />
secolo, avendo seco la sorella Su-<br />
sanna e due compagni, Isacco e<br />
Qiovannij fuggì in Italia con circa<br />
trecento persone per scampare dal-<br />
la persecuzione <strong>di</strong> Anastasio impe-<br />
ratore ariano , mentre i goti regnavano<br />
in Italia. S. Lorenzo ri-<br />
cevè in Italia gli or<strong>di</strong>ni sagri, e si<br />
ritirò nell'Umbria appiè del lago<br />
Velino, nella solitu<strong>di</strong>ne detta <strong>di</strong><br />
Penolaco, non lungi da Spoleto.<br />
Eletto pastore <strong>di</strong> Spoleto , avendo<br />
illuminato colle sue virtù quella<br />
sede, fu denominato X Illuminatore.<br />
Il dotto p. abbate Bini ne' Cenni<br />
storiciy <strong>di</strong> cui parleremo, <strong>di</strong>ce che<br />
s. Lorenzo Siro si deve riguardare<br />
per uno <strong>di</strong> que* vescovi regionari,<br />
i quali erano come ausiliari de' ve-<br />
scovi propriamente detti, lo che<br />
meglio si accorda con quanto scris-<br />
se s. Pier Damiano che lo fa ve-<br />
scovo <strong>di</strong> Sabina. Dopo avere eret-<br />
to il monistero <strong>di</strong> Farfa, espose<br />
nella chiesa alla pubblica venerazione<br />
un'antica e <strong>di</strong>vota immagine<br />
della B. Vergine Maria, che la pia<br />
tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong>ce <strong>di</strong>pinta da s. Luca,<br />
rimovendo da que' luoghi il simu-<br />
lacro d'un drago, cui prestavasi<br />
superstiziosa riverenza, siccome avanzo<br />
d' idolatria e <strong>di</strong> gentilesimo.<br />
La detta immagine è <strong>di</strong>pinta in