Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 23.pdf - Bibliotheca ...

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e s. Donnlo co'loro tenìlorìi, for-
tezze, perlinenze, mero e misto im-
pero, giurisdizioni ec. Ma Giulio
JI, nel i5o6, in Guglielmo figlio
del defunto Onoralo conte di Fon-
di, restituì ai Caetani tutti i dirit-
ti che aveano i suoi antenati sulla
terra di s. Felice disfrutta dal re
di Sicilia Alfonso di Aragona, e
gli concedè facoltà di rifabbricar-
ne la fortezza, aflìne di restituire il
commercio e la popolazione a tut-
ta quella spiaggia di mai*e, ed al
vicino monte Circeo, divenuto ina-
J)ilabile per le frequenti escursioni,
che di notte principalmente vi facevano
i pirati. A tale effetto, come
per difesa della navigazione, e
trasporlo delle merci dal jegiio di
Napoli e dalla Sicilia a Roma, e
viceversa, nel secolo medesimo e
nel i562 Pio IV concesse al car-
dinal Nicolò Caetani, e a Bonifacio
suo fratello, che potessero fabbrica-
re a proprie spese quattio torri
nel lido del mare di s. Felice, a
condizione che l'armamento, le
munizioni da guerra, e il presidio
militare delle torri fossero a spese
della camera apostolica, e la giu-
risdizione delle medesime apparte-
nesse ai signori del feudo ; ciò che
confermò il successore s. Pio V in
benemerenza ai Caefani, di aver
in tal modo liberato quel mare
dalle incursioni dei corsari. Delle
torri fabbricate alcune tuttora esi-
stono ; però la fortezza rimase di-
strutta, sebbene Urbano Vili nel
1627, confermando le disposizioni
di Giulio 11, rinnovasse al cardi-
nal Luigi Caetani, ed a Francesco
duca di Sermoncta suo fratello, la
licenza dì rifabbricarla come era
prima della sua demolizione. Però
questo duca considerando essere più
vantaggioso per questo suo domi-
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nìo, il farvi rifiorire il commercio
coir attirarvi la popolazione, che
l'aumentarne le fortificazioni, pub-
J)licò de'privilegi in favore de'nuovi
abitanti di s. Felice, accordando
loro nel i63o varie esenzioni, mas-
sime per introdurvi la fabbricazio-
ne de'drappi di seta. Un altro ramo
di commercio del paese era la
manna, ossia una gomma prodotta
dalle incisioni fatte negli ornelli ;
la quale acquistava il suo pregio
dal non trovarsi altrove che a s.
Felice ed a Bassiano , ambedue
feudi della casa Caetani.
Nel pontificalo di Clemente XI,
e nel 171 3,
il duca d. Michelange-
lo Caetani vendette la terra di s.
Felice in estinzione di frutti di va-
ri cambi e censi con la nobile ca-
sa Ruspoli, per il prezzo di scudi
io8,25o, cioè al principe d. Fran-
cesco Maria Ruspoli , il quale nel-
lo stesso tempo acquistò dai Caeta-
ni per la somma di 75,000 scudi
anche il palazzo nel Corso di Roma
presso s. Lorenzo in Lucina
dove ancora abita la sua famiglia.
Ma il feudo di s. Felice non fu
dai Ruspoli tenuto che per pochi
anni, avendolo nel 17 18 assegnato
in dote per la somma di scudi
112,010 alla sua figlia d. Giacin-
ta Ruspoli sposa del principe d.
Filippo Orsini duca di Gravina.
Siccome però Clemente XI nell'au-
torizzare sì fatta vendita riserbò
alla camera apostolica il diritto
(li prelazione nello spazio di quattro
anni, appena passati due, e ad
onta della ripugnanza dell' Orsini
che veniva a perdere 1' unico feudo
che aveva nello stato pontifi-
cio, e la giurisdizione su quel trat-
to di mare e su cinque torri, fece
comprare dalla camera apostolica
il feudo, pagando soltanto scudi
,