Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 23.pdf - Bibliotheca ...

2l6 FAR
mura che si pretendono costruite
da*raori, e le sue strade sono lar-
ghe. Ha una gran piazza , chiese,
collegio, seminario, tre ospedali,
ospizio, dogana , ed altri pubblici
stabilimenti. Il porto sul golfo di
Cadice è difeso da una piccola cit-
tadella, ma è poco comodo, sebbe-
ne la rada offra un sicuro anco-
raggio, siccome formata da tre pic-
cole isole situate alla foce del liu-
ine. Fu conquistata sui mori dal
re Alfonso III nel secolo Xlll, e
ricevette il titolo di città dal re
Giovanni III nel secolo XVI. Mol-
to soffrì in conseguenza del terremoto
dell' anno 1755. I suoi edi-
fizi sono eleganti, e le fortificazio-
ni atte a respingere i marittimi at-
tacchi. La città ch'è nel paese detto
dagli antichi Cuncus Ager , si ac-
crebbe colle rovine di Ossoboiia^ o
Ossonoba, cioè Silves, Faro acqui-
sta poi maggior lustro per esseie
ia sola sede vescovile dell' Algar-
via, non esistendo più quella di
Lagos, Lacohrigay eretta nel sesto se-
colo.
Il seggio vescovile fu quivi tras-
portato nel 1590, suffraganeo al-
la metropolitana di Evora. Il ve-
scovato di Algarvia, il cui vescovo
faceva residenza ad Ossonoba sino
dal quinto secolo, nel decimo secondo
venne trasferito a Silves
che rimpiazzò Ossonoba , e poscia
fu traslocato in Faro, essendo tut-
tora suffraganeo dell'arcivescovo di
Evora. La cattedrale è dedicata alla
assunzione in cielo di Maria Vergine;
ed il capitolo si compone di sette di-
gnità, la prima delle quali è il decanato,
di sedici canonici comprese
le prebende del teologo e del pe-
nitenziere ; altri quattro canonici
colla metà della prebenda, altri otto
con una quarta parte della me-
FAR
desima prebenda; essendovi ancora
sei cappellani, ed altri preti e chie-
rici pel divino servigio. La catte-
drale ha il fonte battesimale , fa-
cendo da parroco un canonico. Fi a
le insigni reliquie che ivi si vene-
rano evvi un pezzo del legno della
ss. Croce. L' episcopio bello ed
elegante edifìzio , è contigno alla
catledrale. Vi è nella citlà allra
parrocchia, la collegiata sotto il ti-
tolo del principe degli apostoli s.
Pietro; due conventi di religiosi ed
un monisteio di monache, il conservatorio
per le donzelle, nove
confraternite, ospedale, e seminario
con alunni. La mensa è tassata ad
ogni nuovo vescovo nella cancella-
rla apostolica in fiorini quattrocento.
FARONE o BURGONDOFARO
(s.) . Fratello di s. Cagnoaldo, di
s. Fara e di s. Agnetruda. Passò i
suoi primi anni alla corte di Teo-
deberto II re di Austrasia, del quale
suo padre, Agnerico, era uno
de' primi uffiziali. Morto quel prin-
cipe, e il fratel suo Teodorico che
gli successe, passò alla corte di
Clotario II, il quale riunì in sé
tutta la monarchia francese. Ben-
ché Farone facesse un santo uso
del credito che meritamente gode-
va alla corte, e vivesse in tutto
conforme alle massime del vangelo,
afìliggevasi però di non poter ser-
vire a Dio senza distrazione, quin-
di risolvette, dietro i consigli di s.
Fara sua sorella, di consacrarsi a
lui intieramente . Per reciproco
consenso separatosi da sua moglie
Blidechilde (la quale prese il velo
monastico e morì santamente) , ri-
cevette la clericale tonsura, e divenne
r ornamento del clero di
Meaux. Successo a Gondoaldo ve-
scovo di quella città , circa l'anno
626^ adoperossi con zelo indefesso