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delle scuole de'cantori, i quali ser-
vissero nelle funzioni ecclesiastiche
del Pontefice, riducendo anche il
canto, che era degenerato dalla
maestà dovuta alla chiesa, ad una
consonanza grave e maestosa, per
cui ritenne dopo il nome di can-
to gregoriano. Degli antichissimi
famigliari pontificii, Cantori della
cappella Pomifida (Fedi), se ne
parlò a quell'articolo, come delle
loro scuole.
Sugli antichi famigliari de' Papi
e loro dilferenti specie ed attribu-
zioni, si possono leggere i Rituali
ed Ordini romani, composti da
Benedetto canonico, da Cencio Ca-
merario, dal Cajetano, da Pietro
Amelio, e da altri pubblicati dal
p. Mabillon, ove si trovano molti
ministri della famiglia pontificia
espressi per la maggior parte con
nomi che ora non sono più in u-
so, né cosi facilmente si può in-
tendere quale carica esercitassero;
in prova di che ne riferiremo al-
cuni. Nell'Ordine romano fatto nel
590 si nomina: Nomenculator, che
il Mabillon dice fosse olììziale cui
apparteneva con^ivas invitare conunque
nomina describerej si leg-
ge Sacellarius, detto a sacro , seu
sacello^ ed essere lo stesso che the-
saurariiiSj archiparaphonista j defensoreSj
notarii, primits mansiona-
rìiis j qui erat ciislos dominicalis
vestiariì. Nell'ordine terzo del me-
desimo si legge, paraphonista, pri-
micerius notariorum , et primicerius
defensorum. Nell'ordine nono
si dice, che in qualunque scuola
reperti fuerint pueri bene psallen-
teSy inde et nutriiintur in scJiola
cantoriwij et postea fiunt cubicula-
rìi. Nel medesimo a pag. 29 si
nomina Prior stabuli. Neil' ordine
undecimo a pag. 12G si nominano
FA1\I
i cnì)iciilari, e si dicono Alappul'
Inrii, dal sostenere il baldacchino.
Nel medesimo a pag. 170 si rife-
riscono Dilungarii idest praefecti
navalcs, e majorcntes. Nell'ordine
del Cajetano, cap. 46, pag. 174,
sono nominati Vestararìi, e Ostia-
rii servienles albiy et servientes nigri,
i primi de'quali accompagna-
vano il cavallo del Papa, e portavano
la cappa in difesa della piog-
gia, i secondi portavano ciò che
doveva servire al Papa nella so-
lenne messa. Nell'Ordine di Cencio,
nel capo 33, si riferisce un uffiziale
detto Custos Camerae y altro Senescalchus
Papae^ altri detti Co-
qui, Brodariiy Panettarii, Scrinia-
riij Batticularii , Mareschellus e-
quoruni alborum , Ostiariij Scuti'
feri. Cappellani, Acolythi de Cappella,
e molti altri de'quali dubbio
n* è il significato, mentre dei qui
riportati facile n' è il conoscerne
l'uffizio ed altro che li riguarda ai
rispettivi articoli del Dizionario.
Il Muratori nel 1. 1 delle Dissert.
sopra le antichità italiane, nella
dissert. IV, degli uffizi della corte
ec. , dice che con gran decoro an-
che negli antichi secoli si trattavano
i romani Pontefici, e tenevano
bella corte, come conveniva
al loro cospicuo grado ecclesiastico
e a quello ancora di principi temporali.
Chiunque scorrerà le memorie
che restano, spettanti a questa
sagra corte, vi troverà gran
copia e varietà di uffizi riguardanti
l'uno e l'altro ministero, come
Osliarii e Deliciosi (con questo nome
di Deliciosi, il Muratori osserva
essere verosimile che fossero fan-
ciulli spiritosi, che per onesto di-
vertimento, o in qualità di paggi,
stavano al servigio de'gran signori;
può anco denotare i favoriti o gli