Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 23.pdf - Bibliotheca ...

5ao FAS
titiversalure in croce delle fascie o
coregge . Ma
il Buonarroti pensa
che il calceo in cui le fascie si serrano
aflalto insieme, sia il vero
compago. Le calighe erano calcei
che arrivavano verso il collo del
piede, ed alcuno pose alle calighe
le fascie proprie óe Sandali ( Fedi),
ed a quella moda di calceo fu dato il
nome di Compagi retati, per cui
sembra clic i veri compagi potes-
sero avere le fascie che colle in-
tralciature coprissero per tutto, e
non lasciassero foro o spazio alcuno
che coperto non fosse fra una
inlralciatura e l'altra, e quindi ne
avvenne, che facendosi poi i calza-
li delle persone graduate non più
di fascie, ma tutti di un pezzo, si
vennero a chiamare compagi anco
quelli, come si chiamano i calzari
de' vescovi.
Lungamente poi durò l'usanza
del fasciare le gambe, ed anche i
piedi presso quelli che miravano di
mal occhio il freddo, o volevano
far pompa della nativa bellezza del-
le loro gambe, la quale dagli stivali,
o dalle brache troppo lunghe ve-
niva tolta. I barbari si servirono
qualche volta dell' uso delle fascie,
come i longobardi; e nella colonna
Trajana, ed altri monumenti , si
vedono le gambe de' romani con
qualche copertura. Scrive Eginardo,
a' tempi di Carlo Magno, che si
usavano le fascie: fasciolis crura,
et pedes calceamentis constringebat.
Ma i franchi introdussero il costume
di vestir le gambe con tela di
lino, chiamata Tibiale, sulla quale
aggiravano le fascie, e poi con pic-
cole coregge tirate di sopra ser-
ravano la tela e le fascie. Apol-
linare Sidonio nel lib. Vili, epi-
stol. II) e nel poema II ricorda
yincida co' quali Si Stringevano le
FAS
fascie delle gambe. Nel concilio Ciò-
veshovense tlel 7.47, cap. 38, si de-
cretò ai monaci : Nec imilentur sae-
culares in vestitu cruriuni per fa-
sciolas. Che durasse l'uso delle fa-
scie anche nei secoli X e XI si ri-
cava dalle consuetudini del moni-
stero cluniacense , raccolte verso
l'anno 1070 dal monaco Uldarico,
dove sono permesse ai monaci, fasciolae
propter libìas infinnantes.
L'invenzione dunque delle calze o
calzette, secondo il Muratori, sem-
bra appartenere ai secoli susseguen-
ti, la cui invenzione qualifica per
mirabile. Della fascia, fascetta o fa-
sciola della gamba di s. Pietro, se
essa die il nome al titolo de' ss.
Nereo ed Achilleo, può vedersi il
voi. XII, pag. 186 del Dizionario.
Passando a dire della cintura
cingolo, o fascia degli ecclesiastici, suo
uso e mistero, e precetto al clero se-
colare e regolare di portarla, a quan-
to dicemmo al citato articolo Cin-
tura [Fedi) aggiungeremo le seguen-
ti erudizioni, citando prima s. Luca,
al cap. 12: Accingite lumbós vestros,
sint lambì vestri praecincti, et lucernae
ardentes in manibus vestris. I
soldati romani ebbero a pregio di
cingersi col cingolo o zona militare,
per onore 4ella loro nobile profes-
sione, e reputavano infamia il de-
porlo; col cinto erano principalmen-
te distinti e qualificati i soldati
imperiali, e l'essere cinto di questo
nobii segno era simbolo di for-
tezza, come testimonio di viltà era
r incedere sciolto. Oggidì in vari
corpi di milizie gli uffìziali cingono
parziali fascie. La fascia o cingolo
fu pur tenuto per geroglifico di
perpetua amicizia, cingendosene i
due confederati per segno di con- '
federazione. Antichissimo è pure
r uso della fascia, cingolo, cintura, o
,