Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 23.pdf - Bibliotheca ...

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è. Agnello ci (a «apeie, che nell'anno
565 Fano fu distrutta da un incen-
dio, e che vi perì una gran niolli-
tudine di persone. Nel sesto secolo
se ne impadronirono i longobardi,
e da essi passò sotto il dominio
degli esarchi di Ravenna, ed in
questo tempo vi fu il tribunale su-
periore della Pentapoli marhtiina ^
la cui giurisdizione si estendeva da
Ancona a Kimini. Sotto il pontifi-
cato di s. Zaccaria 1* esarcato di
Ravenna si pose sotto la sua pro-
tezione, vedendosi trascurato dai
gieci, ed esposto alle irruzioni dei
longobardi, che facevano di tutto
per estendere il loro dominio in
Jtalia, non rispettando neppure le
terre della Chiesa romana . Ed è
perciò, che non potendo ottenere
il Papa Stefano III, che Astolfo
re de' longobardi cessasse di fare
stragi nella provincia romana , ri-
corse a Pipino re di Francia , il
quale portatosi in Italia nel ^55
con poderoso esercito, costrinse A-
stolfo a restituire le usurpate ter-
re, ed ampliò il principato della
Chiesa, dandogli
preso la città di
l'esarcato, com-
Fano, ed il suo
territorio, come narra 1' Anastasio
in Vit, Steph. ITI.
Attempi di Lodovico I, il Pio,
nell'Biy, Fano veniva detta Urbs
JiiriSy come capo annonario della
Pentapoli, Rimini, Pesaro, Fano,
Sinigaglia, ed Ancona. Nei secoli
mezzo soggiacque la città alle
vicende delle (azioni. Più volte fu
difesa e protetta dalla repubblica
di Venezia contro molli nemici,
dopo averla alquanto signoreggiata
Azzone di Este. Nel i i4o il doge
veneto Pietro Polani , con molte
galere si recò in aiuto de' fanesi
contro i pesaresi che I' avevano
assediata. Nel pontificalo di Gre-
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gorio IX, nel i^Sa, Fano mandò
deputali a Jesi per stringere allean-
za con diversi popoli, contro le
vessazioni di Federico II, il cui
figlio Manfredi re di Sicilia, per
alcun tempo ne occupò la signoria.
Nel 1259 Manfredo confermò
a' fanesi l'antica facoltà che avevano
di poter guerreggiare per
trenta miglia di territorio. Colle
funeste fazioni de' guelfi e ghibel-
lini, nel secolo XllI alla concordia
successe in Fano per ben due se-
coli cittadine discordie , le quali
aumentaronsi dopo che nel 1 3o5
Clemente V stabilì la residenza
pontificia in Avignone: e talmente
la città fu allora lacerata dalle
guerre domestiche, che la parte
migliore emigrò, ed in una collina
del Musone si raccolse, formando
quasi una colonia in Monte Fano.
Altra colonia avevano i fanesi precedentemente
fondato in Tiberia-
de, a mezzo di Ugo del Cassero
che ne divenne conte, il quale ebbe
la gloria di essere uno de'con-
quistatori della Palestina nella prima
crociata. Sotto Clemente VI
Papa avignonese, i Malatesta incominciarono
a dominar Fano e il
suo contado, e 1' ebbero dalla san-
ta Sede in feudo e in vicariato.
Nel 1443 Alfonso re di Napoli
con trenta e più mila uomini si
accampò sotto le sue mura , ma i
veneti furono pronti di validi soccorsi.
Sotto Nicolò V respirò Fano
la pace, essendo terminati gli scismi
che afflissero lungamente la Chiesa,
e diminuito l'accanimento delle fazioni.
Nicolò V a' 29 agosto \^5o
confermò a Sigismondo Pandolfo
Malatesta il vicariato di Rimini, di
Cesena, e di Fano ec, con detercondonando-
minato annuo censo ,
gli quello sino allora non pagato.