Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 23.pdf - Bibliotheca ...

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iu segno di concordia, e \icendevoIe
amicizia, equivalendo anche a promessa
la congiunzione delle mani
destre. In questo proposito noteremo
pure, che per fede ed omag-
gio s' intese la promessa ed il giuramento
di fedeltà, che il vassallo
faceva al suo signore; e per omag-
gio intendevasi il tributo e la pro-
fessione di vassallaggio, che preslava
il vassallo al suo signore , ob-
bligandosi di servirlo anche in guer-
ra. Ma ritornando alla fede cre-
denza e virtù innumeiabili sono le
opere composte e pubblicate su
questo sublime e primario argomento
di nostra salvezza. P^. tutti
gli articoli del Dizionario, che gii
hanno relazione. Da ultimo il dotto
e eh. teatino p. Gioachino Ventura,
ex-generale di sua congregazione,
pubblicò colle stampe in Roma
tie volumi dell'opera sua inti-
tolata : Le bellezze della fede, ovvero
la felicità di credere in Ge-
sù Cristoj e di appartenere alla ve-
ra Chiesa. Questa utilissima opera
meritò di essere subito tradotta in
diverse lingue, e già se ne sono ri-
petute le edizioni ; dappoiché è a-
dattatissima non solo ad avvivare
il sentimento della fede, e l'amore
della vera Chiesa in quelli che lo
posseggono, ed a farlo rinascere in
quelli che lo hanno perduto, ma
ancora ad attirare sempre più il
clero allo studio delle sagre Scrit-
ture, e dei santi padri, che sono
le fonti della vera eloquenza cri-
stiana.
FEDE (s.). Nata ad Agen da
illustri genitori, si dedicò per tempo
alla religione di Cristo, e im-
piegò la sua giovinezza nell'orazio-
ne, nell'esercizio delle cristiane vir-
tù, e benché dotata di rara bellez-
za fu insensibile alle attrattive del
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mondo. Giunto ad Agen il crude-
le nemico de'cristiani, Daciano, go-
vernator delle Gallie sotto gl'imperatori
Diocleziano e Massimiano,
ordinò che gli fosse condotta di-
nanzi la vergine Fede , la quale
implorato il divino aiuto, e infiammata
dal desiderio di dare la
vita per Gesù Cristo, francamente
sostenne la sua religione, e sprez-
zò le minaccie e le lusinghe colle
quali costui voleva indurla a sa-
grificare a Diana. Perlocchè irrita-
to la fece legare con catene di
ferro sopra un letto di rame, sot-
to il quale si pose un gran fuoco,
di cui si accresceva l'ardore git-
tandovi olio ed altre materie in-
fiammabili. Inorriditi gli astanti del
barbaro supplizio, dimostrarono com-
passione di questa verginella inno-
cente , per cui Daciano ne fece
prendere alquanti, i quali ricusando
di sagrilicare agi' idoli , furono
con s. Fede decapitati. S. Dulcidio
vescovo d'Agen trasferì nel quarto
secolo le reliquie di s. Fede in una
chiesa ch'egli edificò in quella cit-
tà, le quali poi circa l'SSS furono
portate all'abbazia di Conques nel
Rovergue, e circa il io5o traspor-
tate nella nuova chiesa della stessa
abbazia. Urbano V fece dare par-
te di queste reliquie ai monaci di
Cucufat nella Catalogna, e un brac-
cio di s. Fede onoravasi a Gla-
stenbury. Varie chiese furono de-
dicate a questa santa, fra le quali
è assai celebre la sotterranea, fab-
bricata sotto quella di s. Paolo di
Londra. S. Fede e i suoi compa-
gni nel martirio sono ricordati il
giorno 6 ottobre.
FEDE, SPERANZA e CARITÀ'
(ss.). Santa Sofìa loro madre diede
ad esse questi nomi per divozione ed
amore alle teologali virtù. Alleva-