Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 23.pdf - Bibliotheca ...

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FAL
un moderno teatro. Nel paese si
vedono sparse qua e colà delle iscri-
zioni, collocate sulle soglie e sulle
facciate esterne di molte case, come
ancora diversi sepolcri, tempiet-
ti, e mosaici; il teatro, l'anfiteatro,
le terme, ed altri edifìzi pub-
blici, tutti avanzi della città dai
goti distrutta verso l'anno 4^5, ov-
vero dopo la morte di Alarico lo-
ro re, avvenuta l'anno Soj, e per
opera di altri goti che invasero
nuovamente le città del Piceno: essendo
anche probabile che sì fatta
distruzione l'operassero i longobar-
di dopo la metà del sesto secolo,
Io che confermasi da s. Gregorio
I Papa. Panfilo poi opina che Fa-
lena fosse distrutta dai fìnni; e
l'Adami più probabilmente assegnò
questo eccidio all'anno 5g3 ed ai
longobardi, del quale poi si ripar-
lerà. Inoltre da lapidi , medaglie,
.e rottami di scolture si trova spar-
so il suo territorio, altronde fertilissimo,
e copioso d'ogni maniera
di alberi fruttiferi. La via provin-
ciale di Falera modernamente co-
struita, comunica da un lato colla
Fermana, e dall'altro attraversata
da s. Angelo in Pontano, e da Gal-
darola, si unisce alla Romana, pres-
so la stazione postale di Valcimar-
ra. Vi sono più chiese, e in quel-
la de' francescani, che abitano il
contiguo convento, si osserva un
vago dipinto di Carlo Crivelli ; mentre
nella chiesa rurale di s. Maria
degli Angeli, già spettante ai reli-
giosi Clareni , evvi uno stimato
affresco , dal Pagani eseguito nel
1547. Finalmente sonovi, un mo-
nistero di suore, alcuni benefici
stabilimenti, il monte di pietà, tre
monti frumentari, un ospedale, ol-
tre la scuola pia per le fanciulle
povere, fondata dalla famiglia De
FAL
Minicis, che la dotò di un fondo rustico
pel mantenimento delle mae-
stre. Il Calindri, nell' interessante
Saggio statistico storico dello sta»
io Pontificioy dice che Faleria fos-
se colonia militare, e che si chia-
masse Fallerà^ Fallencna e Tlgnioj
e che gli avanzi delle sue magni-
ficenze un tempo furono soggetti
a Trasbuno duca di Fermo. Il eh.
Castellano, nel suo applaudito Spec-
chio geografico ' storico -politico^ ci
dà copiose notizie su Faleria e
Falerone, dicendoci che dopo esse-
re stata distrutta barbaramente dal-
le armi straniere, ne'secoli di mez-
zo, Falerone, che la rimpiazzò, eb-
be al pari degli altri paesi d'Italia
i suoi particolari signori, che si
trovano nominati nella transazione
fermata da Annibaldo di Trasmondo
rettore della Marca, e nipote
di Papa Alessandro IV, transazione
che al dire del Colucci, nella
sua Treja oggi Montecchio , qui
confermò. Da tali signori discese
il beato Pellegrino , discepolo di
s. Francesco di Assisi : il b. Pelle-
grino, s. Fortunato vescovo, e s.
Sebastiano martire sono palloni
di Falerone.
Alcune notizie istoriche di que-
sto luogo si leggono ne' Cenni isto-
rici e numismatici di Fermo del
medesimo De Minicis, e sono le
seguenti : Ruggero da Falerone
nel secolo XIII, si provò d'impadronirsi
della signoria di Fermo.
Nel secolo XIV quando il Cardi-
nal Albornoz mosse alla ricupera
delle terre usurpate alla Chiesa
mentre i Papi risiedevano in Avignone,
per comballere Gentile da
Mogliano signore di Fermo, de-
stinò un corpo di truppe sotto il
comando del proprio nipote Fernando
Blasco, il quale espugnò con
,