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•• virtù. O fede, sciama egli in un
» altro luogo, lib. 3 de Vir. , o fe-
» de più ricca dì tulli i tesori, piìi
>» efficace e più sovrana di tutti i
*• rimedi". Pure la nostra fede^ non
può essere vera se non racchiude
tre condizioni, i." E mestieri che
scacci da noi ogni dubbio, che sia
ferma e coraggiosa , che ci faccia
affiontare tutti i pericoH , sfidare
tutti i tormenti , e fino la stessa
morte. Una tal fede riempiva di
gioia i martiri in mezzo alle più
sensibili pene, e loro inspirava for-
ze bastevoli per trionfare dei bran-
di e delle fiamme. 2.° Ella deve
essere intiera ; poiché chi rigetta
un solo degli articoli che essa ci
propone, rovescia tutta la sua economia,
e abbatte il fondamento in
cui posa, l'autorità cioè della rivelazione
divina. » O voi, dice s. A-
»* gostino, che volete ammettere e
»> rigettare quel che vi aggrada,
« voi non ve ne riportate che ai
« lumi del vostro spirito, ma non
« volete stare a ciò che vi dice il
•• vangelo ". 3.° La nostra fede vuol
essere attiva, animata dalla carità,
e feconda di buone opere. Una fede
morta e sterile, lo ripetiamo,
viene da s. Giacomo rassomigliata
a un corpo senza anima; eSsa è la
fede dei demonii , che credono e
tremano.
11 p. Mamachi, De costumi del
primilm cristiani, tratta della fede
di essi , e quanto fosse eccellente ;
motivi pei quali i cristiani abbrac-
ciavano la santa fede ; fortezza dei
medesimi per confessarla, ciò che
provasi colle testimonianze degli apostoli,
e dei santi padri : avevano
una simile costanza anco le donne.
Che senza una giusta cognizione delle
divine cose non si dà vera religio-
ne. Tale cognizione si contiene nei
FED
sagri libri, e nelle divine tradizio-
ni : ({uesta è chiamata fede. Le ve-
rità che contiene, e molte ragioni
delle medesime furono rivelate da
Dio. Quali fossero gli articoli di
fede proposti a credere agli anti-
chi cristiani. Simboli e iscrizioni
nei quali esprimevansi dai mede-
simi questi e altri articoli. Il p.
Menochio nell' erudi te sue Lettere
tratta questi argomenti. Nel tom. [,
pag. 56 r : Se sia probabile che So-'
crate filosofo abbia avuto la fede
di Dioy e di Cirsto , che e neces-
saria per conseguire Veterna salu-
te. Nel tom. Il, p. 256: D* alcuni
motivi della fede toccali da s. Agostino,
e come si provi coi miracoli.
Nel tom. HI, p. 3 16: Che non
si deve facilmente dar fede a vi-
sioni e rivelazioni, massime di don-
ne. Pompeo Sarnelli, nelle Lettere
Eccl. tom. VII, lett. LXIII : Come
s' intendono quelle parole di s. Pao-
lo ad Rom. i4, 23 : » Omne au-
« tem, quod non est ex fide, pec-
« catum est ". Il Zaccaria nel tom.
I, p. 279 e 281 delle Dissert. varie
italiane di storia ecclesiastica, di-
scorre come la fede non fu propagata
ne* primi tre secoli, in modo
che ci fossero da per tutto molti
vescovi, ne nelle Gallie, ne neU'ItaUa.
Il Rinaldi negli Annali racconta
i prodigi operati colla fede, ed
i castighi di quelli che la sprezza-
vano ; eh* essa vale più che tutte le
scienze ; e dell' uso antico che quando
uno era proveniente da luoghi
ove fossero eretici, non era ammes-
so alla comunione se non faceva
la professione di fede, e quando
altri da luogo caltohco portavansi
dove erano eretici, si munivano
con documenti di sana dottrina.
Racconta ancora 1* uso antico , di
dare la fede col porgere la destra,