Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 23.pdf - Bibliotheca ...

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rimi et populum ahhatì/ie utriusque
rite conjunctae, monastcriorum s.
Marine farfensis , et s. Salvatorìs
majoris ex sacra casinate s. Be-
nedicli familia^ datum Romae ex-
tra portam Salariam Vili idus ja-
nuaiii die Epiphaniae Domini sa-
cra, anno 1834. Lungo sarebbe qui
il descrivere tutte le beneficenze
largamente sparse dal cardinal abbate
sui diocesani, e la provvida
sollecitudine che il distinse nell'ec-
clesiastico governo. Trasferì il seminario
da s. Salvatore maggiore
a Poggio Mirteto , pubblicando nel
i835, co'tipi Vaticani, le Regole pel
seminario abbaziale de chierici del-
le due abbazie unite di s. Maria di
Farfa, e di s. Salvatore maggiorej
quindi ne fu coniata una me-
daglia colla sua effigie, e nel rove-
scio l'iscrizione: seminario faefensi
coNSTiTUTo. Anno iSSy. Né deve
tacersi che il zelante cardinale ab-
bate in tale anno e co'suddetti
tipi fece pubblicare un libro di
buone creanze pel seminario, da
lui a sì utile scopo composto, li-
bro che porta questo titolo ; Regole
di civiltà e buona creanza ad
uso del seminario farfense. E con
ottimo divisamento, nel luogo del
seminario in s. Salvatore maggiore,
il lodato porporato pose gli specchia-
tissimi e benemeiiti Passionisti (Ve-
di) , per vantaggio spirituale di
quei popoli.
Considerando poi il cardinal Lambruschini
che l' origine del moni-
stero, come della chiesa di Farfa
e della sua celebratissima abbazia,
devesi al collocamento della sagra
immagine di Maria, venerata con
tanto amore ed ossequio principalmente
dai popoli della Sabina, giacche
il culto di essa fu senza con-
trasto la vera cagione che mosse
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il fondatore del monistero a dedi-
carvi un tempio sotto l'augusto suo
nome, stabili di solennemente co-
ronarla nella detta chiesa cattedra-
le, col dono fattone della corona
d'oro dal rispettabile capitolo va-
ticano, secondo la pia istituzione
di cui si parla all'articolo Corona-
zione delle sagre immagini (Vedi),
Quindi il cardinale esegui con pompa
ecclesiastica, e al modo che de-
scrive il num. 43 del Diario di
Roma^ il rito della coronazione ai
3 maggio 1840, di quella sagra
immagine cui tanti romani Ponte-
fici, imperatori, principi, e divoti
senza numero avevano fatto ad o-
gni tratto generose largizioni , e
doni de' loro averi. Laonde si può
affermare che se la sagra immagi-
ne vanta una incontrastata anti-
chità di tredici secoli almeno di
culto fra noi, non è meno pre-
gevole pel fervore di quella pietà,
per la quale a storica grandezza
crebbe il cospicuo monistero farfense.
Nel medesimo anno ed in Roma,
dalla tipografia Salviuccì, il p.
abbate d. Vincenzo Bini, procura-
tore generale della congregazione
cassinese , pubblicò i suoi dotti
Cenni storici sulla sagra immagine
di Maria Vergine che si venera
nella chiesa abbaziale di Farfa
, e sulla sua coronazione. Fra
le poetiche composizioni pubblica-
te colle stampe in si lieta circo-
stanza , rammenteremo quella del
eh. cav. Angelo Maria Ricci, cioè
r Inno affettuosissimo alla beata
Vergine , con 1' elegante versione
latina del eh. sacerdote Gio. Battista
Castellani, ed un' Ode.
La posizione topografica, e i luo-
ghi della giurisdizione dell' abbazia
farfense , sono descritti dal citato
Speraadio a p. i49 ^ seg. Tre so-