Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 23.pdf - Bibliotheca ...

FER
te, o rustiche, he solenni sono quelle
introdotte pel culto divino , ad
onore e rispetto della B. Vergine,
e de' santi. Le ferie repentine sono
quelle, che il solo sovrano intima
per qualche pubblica allegrezza ,
congratulazione, e anche mesta cir-
costanza, come sarebbe nella ricor-
renza del giorno onomastico del
principe, per la nascita di qualche
figlio, per la elezione, ed incoro-
nazione, nel maritaggio, nella oc-
casione di riportata vittoria, ed al-
tri fausti avvenimenti ; ed in occa-
sione di funerale , e ricordanze di
qualche personaggio. Diconsi repen-
tine, perchè sono incerte, e perchè
s'indicano alla opportunità, ed alla
occasione : le ferie istituite in ono-
re del principe si chiamano onora'
rie. Le ferie rustiche sono quelle
che per affari agrari si accordano,
e per pubblico vantaggio, cioè in
occasione delle messi, e della vendemmia,
che pubbliche e solenni
si dicono, né possono i lavoranti di
campagna, e segnatamente se la ne-
cessità non lo esige, chiamarsi in giudizio,
affinchè la circostanza del momento
non gli faccia perdere i beni
concessi dalla celeste provvidenza.
In occasione di ferie non possono
trattarsi cause contenziose, non può
chiamarsi in giudizio, non può pro-
ferirsi sentenza, e tutto quello si
facesse in questi giorni sarebbe nul-
lo ipso jure. Non può condannarsi
a morte, né infliggersi pene; ciò
venne stabilito non solo dalla Chie-
sa, ma anche dai principi secolari,
Valentiniano, Valente, Graziano, e
Teodosio. Veggansi il canone del
concilio Meldense celebrato nell'anno
845. Qui va avvertito, che da
queste prescrizioni, e dalla osservan-
za delle ferie erano eccettuati gli omi-
FER 307
cidiariijgli adulteri, i propinatori di
veleni, irattori di vergini, i monetari
falsi, i violatori de'sepolcri, i ladri,
i ribelli di lesa maestà, ed altri si-
mili infami. Presso gli ebrei poi si
giudicava in ogni tempo, e si rendeva
giustizia eccettuati i sabati, e
gli altri giorni festivi. In tempo di
ferie non possono farsi mercati
meno che il bisogno lo esigesse, o
la pietà lo persuadesse; sarebbe di
necessità urgente se la cosa dovesse
perire. Lo persuade la pietà se si
trattasse di causa di afflitte, impotenti
e miserabili persone, mentre
nelle opere di pietà e mise-
ricordia non si là eccettuazione e
distinzione di giorni. Non si attendono
però le ferie negli atti di vo-
lontaria giurisdizione che possono
farsi in ogni luogo e tempo, purché
sia decente. Sono atti di volontaria
giurisdizione l'adottare, l'emancipa-
re, dar tutori, scomunicare , ed assol-
vere dove la cognizione della cau-
sa lo esiga. Alle ferie repentine e
solenni, come alle rustiche e pub-
bliche non si può rinunziare. Il
moto-proprio del regnante Gregorio
XVI de' IO novembre i834
prescrive e dichiara quali sono le
ferie attualmente vigenti per gli
atti giudiziali. Sulle particolari di-
sposizioni delle ferie è a vedersi
l'analogo editto del cardinal Gam-
berini; e il titolo X, capitolo I del-
le ferie e delle dilazioni del regolamento
organico pubblicato a' 5 ot-
tobre i83i dal cardinal Bernetti.
Dal medesimo moto-proprio risul-
ta, che ninna citazione, intimazio-
ne, o notifica di sentenza, o altro
atto giudiziale, possa eseguirsi nei
giorni festivi di precetto senza il
permesso della ecclesiastica autori-
tà. Inoltre in Roma agiscono in
,