Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 23.pdf - Bibliotheca ...

I
FAR
lina che desinava in Belvedere gli
furono portati innanzi tutti i di-
segni, presente Antonio, i maestri
de' quali furono Pierino del Vaga,
fr. Ijasliauo del Pioujbo , Giorgio
Vasari, e Michelangelo Buonarroti,
il disegno del quale superò tutti e
perciò fu prescelto dal Pontefice. Ad
Antonio dispiacevano tali confranti,
quando il Papa gli disse: non sa-
rà male che noi veggiamo ancor
uno che ne ha fatto il nostro Me-
k'ghino. Jacopo Meleghino ferrare-
se essendo stato famigliare servito-
re del Papa molti anni senza pre-
mio, ed esercitandosi nell' architettma.
Paolo III se ne servi nella
fìibbrica di s. Pietro, in quella di
Belvedere, e in altre, e benché non
avesse né disegno, né molto giudizio
nelle sue cose, avea la medesima
provvisione di Antonio, con
mortificazione di questi. In fatti
alla proposizione del Papa, Antonio
disse che Meleghino era un archi-
tetture da motteggio; il che udendo
Paolo IH, si alzò in piedi, ed
inquieto rispose ; noi vogliamo che
Meleghino sia un architettore da
dovvero, e vedetelo alla provvisione,
e ciò detto partì. Dice il Va-
sai! che in ciò \olle mostrare, che
i principi molte volte, più che i
meriti , conducono gli uomini a
quella grandezza che vogliono, ma
non alla virtù quanto all'intrinseco,
né alla stima quanto all'estrinseco;
essendo solo Iddio il datore dell'
ingegno e della dottrina , come
del criterio e del buon senso.
11 cardinal nipote Alessandro
siccome mecenate di Giacomo Ba-
rozzi da Vignola, fecegU fare quel-
la parte di palazzo, ov' è la galle-
ria, dipinta poscia da Annibale Caracci,
oltre molti altri ornamenti
di porte, finestre, e cammini. Giam-
,
FAR aoJ
battista Varalli di Cori, famigliare
del cardinale, lo consigliò di fabbricare
le porte e le finestre, ad
instar illarunij qitae sunt Corae,
in Herculis tempio, come narrano
il p. Casimiro da Roma, Conventi
ec, pag. 112, e mons. Marini nei
Professori deWArchig. pag. 38. Ma
veramente sono state fatte dal vec-
chio Sangallo , suli' esempio delle
nicchie, con colonne ai lati, e cor-
nici sopra , da lui osservate nelle
terme Diocleziane, come avverte il
Fea III, Winchelmann, pag. 191.
In seguito Giacomo della Porta
costruì co' suoi disegni la facciata
meridionale del palazzo, cioè ver-
so la via Giulia. 11 prospetto principale
di contro a tramontana ha
nel mezzo un gran portone ai cui
luti ricorrono le finestre del pian-
terreno, su cui s'innalzano altri
ordini di finestre: simili a que-
sto sono gli altri due prospetti
orientale e occidentale^ variando da
essi quello in faccia a mezzo giorno
che sull'alto a presi in una log-
gia in colonne. Qui noteremo che
i palazzi di Roma de' mezzi tempi
erano fabbricati con tramezzi tra
un solaio e l'altro, non solo per
impedire l'incomodo del calpestio
di quelli che abitavano nell'appartamento
superiore, ma anche per
riporvi robe preziose ne' tempi
delle fazioni e guerre civili. Il pa-
lazzo Bonelli poi Imperiali, ed og-
gi Valentin!, nella piazza de' ss.
dodici apostoli, così é costrutto: lo
stesso fu fatto anche nel farnesia-
no, che non ha che due piani, ol-
tre il terreno, con alte e vaste
stanze.
A questo proposito é a sapersi
il motivo per cui il cardinal Far-
nese si determinò di fare tutte le
stanze soffittate, tranne la galleria.