Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 23.pdf - Bibliotheca ...

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stenti in un carme, in un'epìgrarama,
ed in un iscrizione, egregiamente
da lui composte per la cir-
costanza.
Dall'episcopio discese il Papa a
visitare il carcere antico detto di s.
Ambrogio, ove questo santo colse
la palma del martirio ; poscia pas-
sò al monistero delle monache eia-
risse, e vi ammise al bacio del
piede quella religiosa famiglia, la
cui abbadessa suor Maria Luisa
Puccini, gli fece omaggio d' una
bellissima rama di fiori finti ; quin-
di il Papa andò nel monistero del-
le oblate, dette le monachelle del-
la carità, che pure permise che gli
baciassero il piede, ricevendo dal»
l'abbadessa suor Maria Luisa Castelli
una rama di rose finte ben
lavorale. Per la piazza maggiore
della città, s'avviò il santo Padre
al palazzo Stampa , cedendo alle
relative istanze fattegli dal nobile
Domenico Stampa consultore di delegazione,
e dal di lui fratello Giu-
seppe, onorando cosi la loro abitazione,
donde dal balcone com-
parti di nuovo la benedizione apo-
stolica al popolo festeggianle. Ivi
lo stesso Domenico ofTiì al Ponte-
fice un esemplare dell'opera di sua
avola Marianna Dionigi, in cui sono
delineate ed incise le antiche
mura, dette ciclopee, delle città
del Lazio, comprese quelle di Fe-
rentino, già dal Papa osservate. In
fine Sua Santità si portò a visita-
re il fiorente collegio dei padri della
compagnia di Gesù , venendo
ricevuto dal p. Carlo Maria Vannarelli
rettore del medesimo, ove
ammise al bacio del piede tutta la
religiosa famiglia ; ed avendo spar-
so molte beneficenze alla popola-
zione, e decorato delle insegne di
cavaliere Enrico Lolli goiifalouiei
e
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della città, e date dimostrazioni di
paterno affetto a monsignor vesco-
vo, il Papa risalì in carrozza, par-
tendo alla volta di Prosinone.
La fede fu predicata in Feren-
tino nei primi secoli della Chiesa,
e le primizie furono quei martiri
di cui fa menzione il martirologio
romano, che sotto Decio e Diocleziano
sostennero il martirio, come
il nominato s. Ambrogio centurio-
ne di Milano, e s. Eutichio del
quale il clero di Ferentino celebra
r officio e la messa, l'uno e l'altra
però del comune. Si vuole che il
Pontefice s. Silvestro I vi erigesse
la sede vescovile, soggetta immedia-
tamente alla santa Sede , come lo
è tuttora; ed il p. Casimiro da Roma
, nelle 3Iemotie storiche delle
chiese e conventi della provincia ro'
niana, dice a pag. i45, che tiensi
per certo, che questa città sia stata
governata dal vescovo, sino dai primi
secoli della Chiesa. E costante
tradizione in Ferentino, che la sede
vescovile sia stala fohdala da s. Pie-
tro, il quale in un a s. Paolo vi pre-
dicò il vangelo, come leggesi nelle
lezioni dell' uffizio di s. Ambrogio
martire. Si aggiunge che nel par-
tire s. Pietro da Ferentino, affidò
la cura pastorale de' nuovi cristia-
ni al pio Leone, come apparisce
da un' antica lapide posta a de-
stra nella cappella del ss. Sagramento
della cattedrale. Il primo
suo vescovo di cui fa menzione
r Ughelli, Italia sacra tom. I, pag.
674, è probabilmente Lucenzio, ordinato
da s. Silvestro I; quindi re-
gistra Basso che intervenne al concilio
del 5o2 di Papa s. Simmaco;
ma il p. Labbé, Concil. t. V,
pag. 275, ed il Coleti commentatore
dell' Ughelli, dicono che Basso
inlerveuisse al concilio celebmlo