Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 23.pdf - Bibliotheca ...

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dro Vili, ed appena divenuto Pa-
pa, subito cominciò a prowedei'e
la sua corte di minislh che doves-
sero cooperaie alle sue rotte inten-
zioni, e nel numero 600 del Dia-
rio di Roma del 1721 è riporta-
to un lungo catalogo dei famiglia-
ri pontificii d'ogni ceto e grado.
Tra i suoi famigli Innocenzo XI 11
dichiarò coppiere Meniconi, già
maestro di camera nel cardinalato
e dapifero nel conclave; elemosi-
niere Ferranti, stato suo concla-
"vista; vicegerente di Roma Bacca-
ri vescovo di Bojano, già suo vica-
rio generale nel vescovato di Vi-
terbo; confessore il p. Flaminio Ce-
sare de' chierici regolari minori; e
capitani de'cavalleggieri i suoi ni-
poti d. fr. Carlo, e d. Marcantonio
Conti. Dalla sua IV costituzione,
Bull. Reni. tom. XI, pag. 207,
Concidunlur privilegia familìaribus
Snnctitatìs Suae, si rilevano quel-
li accordati ai consueti famigliari
inclusive ai sei aiutanti di camera
Scipione de Fabiis romano, Domenico
Rombolnio di Pistoja, Francesco
Pino romano, Bartolommeo
Moslia o Moglia romano stato con-
clavista, Girolamo Giorgi pisano, e
Giacomo Antonio Bianconi di Capra-
nica. Tali privilegi sono simili a
quelli di Alessandro Vili, meno
qualche restrizione; si lascia però il
protonotarialo, i titoli di conti e
cavalieri palatini, senza facoltà di
creare notari, si dichiarano nobili
romani, si esentano dalle decime,
si abilitano a ricevere gli ordini
extra tempora, gli si permette di
eleggersi il confessore, di trasferir
pensioni sino alla somma di duca-
li trecento, di testare ec. Breve in
il pontificato del magnanimo Innocenzo
XIII, poiché regnò due
anni e circa ilieci mesi, morendo
FAM
nella fresca età d'anni 6S. Narra
nella sua vita il Novaes, che accelerò
il suo termine la morte di un
suo aiutante di camera, il quale
lo aiutava in certo suo grave incomoda,
che volendolo agli altri
occultare fu cagione di sua morte.
Successe ad Innocenzo XIII, nel
1724, Benedetto XIII, Orsini, già
dell'ordine domenicano, e zelante
arcivescovo di Benevento. Di semplici
costumi, e grandemente umi-
le voleva uscire dal palazzo aposto-
lico senza guardie, e come povero
religioso in una carrozza a bandinelle
tirate; ma dovendosi accomo-
dare alle istanze de'più prudenti
della sua corte, fu costretto recar-
si nelle sue frequenti visite alle
chiese con un cappellano segreto,
col quale diceva per istrada il ro-
sario, e con poche guardie di sol-
dati, delle quali ringraziò come su-
perflue le lancie spezzate. Nel giorno
dopo la coronazione, settimo
di sua esaltazione, applicossi a prov-
vedere i posti più importanti di
sua corte e famiglia, confermando
molti del suo piedecessore, come
si ha dal citato Novaes, tom. XllI,
p. 49 J quindi consagrò successivamente
vescovi la maggior parte
de'suoi famigliari, e diversi ne fe-
ce cardinali. Tali furono il famoso
Coscia, già suo segretario e mae-
stro di camera; e Finy, già suo
aiutante di studio e maestro di
camera, dichiarandolo eziandio tale
nel pontificato, quindi cardinal udi-
tore, ec.
Benedetto XllI comunicava la
famiglia palatina nelle feste solen-
ni, del quale pio uso praticato dai
Papi, ed in loro vece dai maggior-
domi, se ne tratta al volume IX,
pag. 167 e 168 del Dizionario.
Tutti quelli che ricevono la co-