Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 23.pdf - Bibliotheca ...

FAS
•In
Honna Costanza, consistente in due
fermagli per smanigli col suo ri-
ti*9tto e quello della regina, ed in
una ripetizione ossia orologio col-
l'effigie del delfino, il tutto contor-
nato di brillanti ; è detto ancora
che il re donò ai nunzio il pro-
prio ritratto contornato di brillan-
ti, e lo nominò abbate dell'abbazia
di Goi-ze nella diocesi di Metz, cui
Pio VI aggiunse la cospicua abba-
zia delle tre Fontane, della quale
si tratta all' articolo Chiesa de* ss.
Vincenzo ed Anastasio alle tre fontane.
L'ultimo citato numero ci dà
la descrizione della solenne presentazione
delle fascio seguita in Madrid
per mezzo del nunzio Colonna
di Stigliano, che poscia fa crea-
to cardinale.
Ecco poi la descrizione del ri-
to come seguì la benedizione, e
relative cerimonie, che desumo da
una memoria contemporanea le-
gale e mss. Nella sala del con-
cistoro del palazzo vaticano vi fu
eretto un altare col quadro della
beata Vergine, con croce, e sei
candelieri. Le fascie furono dispo-
ste intorno .all'altare sopra diverse
tavole, difese da cassabanchi di
fuori e di dentro, ne'quali si assi-
sero i cardinali invitati a nome di
monsignor maestro di camera da
un palafreniere pontificio. Essi furono
i cardinali di Yorck, De Ber-
nis ministro di Francia, ed i pala-
tini Pallavicini segretario di stato,
Negroni pro-datario, Conti segreta-
rio de' brevi, e Gio. Battista Rez-
zonico segretario de'memoriali, ol-
tre i cardinali De Zelada, Aquavi-
va, ed Orsini d' Aragona addetti
alla corte di Spagna, e Salviati
aderente di quella di Francia. Nella
mattina pertanto di martedì 26
novembre 1782, alle ore dieciolto
FAS
circa, i detti cardinali si uniiono
neir anticamera segreta del Papa ;
indi Pio VI preceduto da essi, e
dalla ordinaria Camera Segreta
(Vedi), passò nella sala della fun-
zione. Dopo aver brevemente ora-
to, il cardinal Orsini, come il più
degno de'diaconi, prese dalla men-
sa dell'altare la preziosa stola bian-
ca pontificia, la die a baciare a
Pio VI, e gliela impose. Allora il
Pontefice colle prescritte formalità,
assistito da due vescovi pel libro
pontificale, e per la candela, a ciò
fatti intimare dal maestro di ca-^
mera per un palafreniere, benedì
tutte le fascie, dopo di che ritornò
col medesimo accompagnamen-
to alle sue stanze. Alla funzione
intervennero gli ambasciatori di
Spagna, e di Malta, e il cav. d.
Nicola Azzarra spagnuolo, senza
però essere stati formalmente invi-
tati, per cui passarono per la sca-
letta, e presero luogo nel coretto,
ove il Papa soleva ascoltare la
predica.
Pio VI a'3 settembre 1795, alle
ore i5, nella camera del concisto-
ro segreto di estate, del palazzo
apostolico quirinale (luogo e parte
abitata poi dal medesimo impera-
tore Francesco II detto I, che nomineremo
nel suo soggiorno in
Roma), fece la benedizione delle
fascie da trasmettersi in dono al-
l' imperiale e reale arciduca d'Austria
Ferdinando Carlo Leopoldo
(attuale imperatore regnante d'Au-
stria Ferdinando I), nato a* 19 a-
prile 1793,
figlio primogenito del-
l' imperatore Francesco I. I cardi-
nali invitati alla funzione, furono
Herzan ministro imperiale, i palatini
Braschi segretario de'brevi, De
Zelada segretario di stato, Rove-
rella pro-datario, non che Albani,