Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 23.pdf - Bibliotheca ...

lo FAM
Laonde da tuttociò si può rileva-
re quanto maggior conforto e pia
consolazione provino i famigliari del
Papa, in vedersi continuamente im-
piegati nel di lui servigio, abitare
nella stessa di lui nobile residenza,
e sperimentare gli effetti benefici
sì spirituali che temporali di loro
fortunata condizione; e perciò è
chiaro come giusto, quanta bontà
di vita, esemplarità di costumi, ed
integra condotta si richieda nei fa-
migliari del Pontefice, ond' essere
veramente degni di tanto bene. Finalmente
è da notarsi, che i Car-
dinali palatini, e la maggior parte
de* prelati, ed altri effettivi fami-
gliari del Papa , godono onorevole
abitazione , onde sono ancor essi
detti palatini, nei sontuosi palaz-
zi apostolici del Vaticano e del
Quirinale, e diversi di essi la godono
in ambedue, in proporzione
de'loro uffizi. F. Palazzo aposto-
lico.
Origine della famiglia pontifìcia,
suo incremento^ e notizie eli quel-
la di alcuni Pontefici.
Sino dai primi tempi della Chie-
sa i fedeli spontaneamente facendo
donativi ed obblazioni si alle chie-
se, che ai sommi Pontefici, questi
con tali volontarie contribuzioni si
trovarono in grado di mandare ge-
nerosi soccorsi alle chiese lontane
piti bisognose, ed ai fedeh de' più
remoti luoghi di tutte le parti del
mondo; anzi è noto che nel IV
secolo erano sì grandi le ricchezze
della Chiesa romana, che il console
Pretestato soleva dire al Papa
s. Damaso I : fatemi vescovo di Roma,
ed io mi farò subito cristiano.
La magnificenza e il decoro col
quale ragionevolmente comparvero
FAM
i sommi Pontefici, si fa da molti
derivare dall'epoca della pace data
alla Chiesa dal pio imperatore Co-
stantino l'anno 3i3 di nostra era,
e dalla famosa donazione o cessione
del governo di Roma, che quel
gran monarca , volendo trasferire
la sede del suo impero in Bisan-
zio, fece al Papa s. Silvestro I, e
a' di lui successori. E quantunque
da molti si ponga in controversia
la donazione di Costantino, nulladimeno
non si può ragionevolmente
negare la sostanza di essa, ben-
ché non sia manifesta la vera for-
mola, con cui dal detto imperatore
fu stabilita e pubblicata, come
si dirà a Sovranità Pontificia (Fédi).
Avverte però prudentemente
il Vittorelli , che quantunque si
debba credere vera la donazione
di Costantino, non è però da cre-
dersi per certa la formola di essa,
comunemente riferita dagl' istorici,
che si può leggere tradotta dal
greco presso il Bulengero, lib. II,
cap. 6, de Imperio romano, e nel
p. Menochio, Stuore, t. Ili, cap.
89, ne qui si devono esaminare le
parti di essa. Ma egli è certo che
dopo tale dimostrazione di stima
ed affetto di Costantino verso il
sommo Pontefice, cominciò a ri-
splendere la maestà pontificia, ne
perciò si deve credere che questa
fosse conferita da Costantino, ma
bensì che furono rimossi quegli
impedimenti, i quah fino a quel
tempo, per il dominio e forza ti-
rannica delle persecuzioni, non gli
permisero di comparire. Ed è per-
ciò che in avanti i sommi Ponte-
fici , a cagione della crudeltà dei
persecutori imperatori gentili , ve-
stivano al modo degli apostoli, cioè
di toga e pallio come si usava in
Roma, e il loro seguito si compo-