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esame-commentato-2014

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aims<br />

serotoninergica che della sindrome neurolettica maligna. La diagnosi differenziale è ardua<br />

nella pratica clinica, sebbene l’eziologia sia profondamente diversa (eccesso di serotonina<br />

nel primo caso, blocco dopaminergico nel secondo) e vi sia un corredo di sintomi tipici della<br />

sindrome neurolettica. Dunque l’unico modo per rispondere alla domanda è tornare a focalizzarci<br />

sul primo dato (i farmaci assunti dal paziente): la sindrome neurolettica maligna è<br />

fondamentalmente causata da neurolettici (antipsicotici sia tipici che atipici) e in casi più rari<br />

da altri farmaci anti-dopaminergici, quindi per dare questa risposta avrebbero dovuto fornirci<br />

questo dato, che manca, perciò possiamo escluderla. Infatti, la Sindrome Neurolettica Maligna<br />

è una rara complicanza del trattamento con farmaci neurolettici o farmaci con proprietà neurolettiche.<br />

Si presenta con la triade sintomatologica: ipertermia, rigidità e aumentata concentrazione<br />

sierica di creatinfosfochinasi. La presenza di altri segni, quali coscienza alterata, segni<br />

di alterata funzionalità autonomica, leucocitosi, polinucleosi, aumento degli enzimi epatici, ne<br />

supporta ulteriormente la diagnosi (risposta A errata).<br />

Da quanto detto possiamo dedurre che la risposta corretta è la B, sindrome serotoninergica<br />

(che può essere causata da oppiacei e antidepressivi, soprattutto IMAO). La sindrome serotoninergica<br />

è una reazione avversa, rara, ma potenzialmente letale, dovuta nella maggior parte<br />

dei casi all’uso concomitante di due o più farmaci in grado di potenziare l’attività del sistema<br />

serotoninergico a livello de Sistema Nervoso Centrale e Periferico (oppiacei, antidepressivi).<br />

Dal punto di vista clinico è caratterizzata da disturbi comportamentali (stati confusionali, ipomania,<br />

agitazione), disfunzione del Sistema Nervoso Autonomo (diarrea, brividi, febbre, sudorazione,<br />

alterazione della Pressione Arteriosa, nausea, vomito) e alterazioni delle funzioni<br />

neuromuscolari (mioclono, iperreflessia, tremore, difficoltà nella coordinazione dei movimenti).<br />

Come dato aggiuntivo ricordiamo che la sindrome da disregolazione dopaminergica è una<br />

rara complicanza a cui vanno incontro i pazienti con malattia di Parkinson in trattamento con<br />

farmaci dopaminergici ed è conseguente l’uso compulsivo di farmaci dopaminergici (è una<br />

dipendenza dai farmaci stessi, con autosomministrazione sregolata) (risposta C errata).<br />

Domanda #7 (codice domanda: n.73) - (riferita allo scenario 2):<br />

Il trattamento più indicato è con:<br />

A: anticolinergici<br />

B: diazepam<br />

C: aloperidolo<br />

D: ciproeptadina<br />

Risposta corretta: D<br />

Bisogna ricordare che in primo luogo è necessario garantire le funzioni vitali del paziente<br />

(A-airway, B-breathing, C-circulation) e poi procedere immediatamente alla sospensione dei<br />

farmaci che hanno causato la crisi. Dato che tra le opzioni ci sono solo farmaci specifici,<br />

sceglieremo intuitivamente l’unico antagonista della serotonina, la ciproeptadina (risposta D<br />

corretta). La ciproeptadina, farmaco antiserotoninergico antagonista dei recettori 5-HT1A e<br />

pag. 114<br />

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