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esame-commentato-2014

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aims<br />

Con il termine arteriosclerosi viene definita in modo generico la presenza di ispessimento<br />

e indurimento della parete arteriosa. L’aterosclerosi rappresenta una forma particolare di<br />

arteriosclerosi, caratterizzata dalla deposizione di lipidi nel contesto dell’intima, a livello di<br />

grossi e medi vasi arteriosi con localizzazione prevalentemente focale (da quanto detto deriva<br />

che la risposta C è corretta). Le sedi maggiormente colpite dalla malattia sono rappresentate<br />

dall’aorta e dai suoi rami principali(arterie carotidi), dai vasi del circolo cerebrale e degli arti<br />

inferiori (arterie iliache e poplitee), ma soprattutto dalle coronarie, dove l’affezione condiziona<br />

lo svilupparsi di cardiopatia ischemica, cioè di una sofferenza del miocardio conseguente<br />

all’ipossiemia determinata dal ridotto flusso sanguigno nei vasi aterosclerotici (da ciò è chiaro<br />

come l’aterosclerosi non colpisca esclusivamente le arterie coronarie perciò la risposta D è<br />

errata). La presenza dell’allele HLA B-27 è una condizione predisponente a differenti malattie,<br />

che sono le spondiloartropatie sieronegative (Spondilite Anchilosante, artriti reattive), ma non<br />

costituisce un fattore predisponente l’insorgenza dell’aterosclerosi (Risposta A errata). Le patologie<br />

progressive a decorso cronico a carico dell’apparato respiratorio sono numerose e tra<br />

queste ricordiamo la Bpco, l’enfisema, le fibrosi ma non l’aterosclerosi, che è un’affezione che<br />

colpisce i vasi e non le vie aeree e il parenchima polmonare (risposta C errata).<br />

Domanda #26 (codice domanda: n.228):<br />

Si definisce bronchitico cronico un paziente che:<br />

A: fumi più di 40 sigarette al giorno<br />

B: presenti frequenti infezioni delle vie aeree<br />

C: presenti una tosse produttiva per almeno 3 mesi/anno per 2 anni consecutivi<br />

D: acceda in pronto soccorso per almeno tre volte all’anno di due anni consecutivi<br />

Risposta corretta: C<br />

È importante ricordare che quella della bronchite cronica è una diagnosi strettamente clinica, caratterizzata<br />

dalla presenza di tosse ed espettorato persistenti per almeno 3 mesi all’anno, durante<br />

almeno 2 anni consecutivi (risposta C corretta). Bronchite cronica e BPCO NON sono sinonimi: la<br />

BPCO è un’entità che necessita di una spirometria per la sua diagnosi, dimostrando la presenza<br />

di un’ostruzione al flusso, non reversibile. All’interno della BPCO si racchiudono solitamente due<br />

sottotipi di pazienti: il bronchitico cronico (diagnosi clinica) e l’enfisematoso (diagnosi anatomopatologica,<br />

legata alla distruzione dei setti interalveolari), che tuttavia possono essere considerati<br />

affetti da BPCO solo se manifestano una documentata ostruzione al flusso aereo. Una bronchite<br />

cronica o un enfisema SENZA ostruzione evidenziabile alla spirometria, NON rientrerebbero nella<br />

definizione di BPCO. Il fumo di sigaretta è il maggior fattore di rischio nello sviluppo della bronchite<br />

cronica, tuttavia non esiste una correlazione tra il numero di sigarette e il rischio di sviluppare tale<br />

patologia (risposta A errata). Questi pazienti presentano in alcuni casi frequenti riesacerbazioni<br />

infettive di malattia con necessità talvolta di ricorrere alle cure del Pronto Soccorso, tuttavia questo<br />

non è patognomonico di bronchite cronica in quanto tali episodi si possono presentare anche in<br />

pazienti affetti da altre forme di pneumopatie (risposte B e D errate).<br />

pag. 28<br />

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