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esame-commentato-2014

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aims<br />

mento mediante terapia medica con beta-bloccanti oppure, qualora questa dovesse fallire,<br />

con trattamento endoscopico di legatura delle varici. Per quanto riguarda il trattamento del<br />

sanguinamento in atto, è fondamentale prima di tutto eseguire un’endoscopia in urgenza per<br />

verificare con certezza la sede dell’emorragia. La scleroterapia o legatura endoscopica delle<br />

varici permettono di ottenere un adeguato controllo dell’emostasi nell’80-90% dei pazienti.<br />

Molto utili in fase acuta sono anche i farmaci in grado di ridurre la pressione portale, come la<br />

somatostatina o l’octreotide. In condizioni di emergenza in cui non sia possibile controllare il<br />

sanguinamento in altro modo, è possibile utilizzare la Sonda di Sengstaken-Blakemore, che<br />

può essere tenuta in sede per 6-8 ore per migliorare le condizioni emodinamiche del paziente<br />

e quindi mettere in atto soluzioni terapeutiche più efficaci.<br />

L’esofago di Barrett (risposta A errata) nulla ha a che vedere con le varici esofagee essendo<br />

una condizione di metaplasia intestinale che si verifica dopo lunga esposizione a insulti chimici,<br />

per lo più dovuti a MRGE.<br />

L’ipercloridia (risposta C errata) consiste nell’aumento dell’acido cloridrico all’interno del succo<br />

gastrico che gioca un certo ruolo nella fisiopatologia delle ulcere peptiche.<br />

La Sindrome di Mallory Weiss (risposta D errata) consiste nella lacerazione dell’esofago distale<br />

e della parte prossimale dello stomaco che si verifica durante il vomito, il singhiozzo o una<br />

distensione acuta dello stomaco.<br />

Si manifesta solitamente con un’emorragia GI di origine arteriosa. Più frequente negli alcolizzati<br />

per i frequenti episodi di vomito essa rappresenta la causa di un’emorragia GI superiore in<br />

circa il 5% dei pazienti. La diagnosi viene fatta con l’<strong>esame</strong> endoscopico o con l’arteriografia.<br />

La maggior parte degli episodi di sanguinamento si arresta spontaneamente, ma in alcuni<br />

pazienti è necessaria la sutura della lacerazione. L’unico particolare che può confondere è<br />

che varici esofagee e sindrome di Mallory Weiss convergono entrambi sull’emorragia GI superiore,<br />

ma NON sono l’una la causa dell’altra sebbene possano coesistere (ad esempio nel<br />

paziente alcolizzato) quindi anche questa è una opzione facile da scartare.<br />

Domanda #3 (codice domanda: n.445):<br />

Dove si localizza più frequentemente il carcinoma squamocellulare dell’esofago?<br />

A: l’esofago medio<br />

B: l’esofago sopraortico<br />

C: l’esofago cervicale<br />

D: l’esofago inferiore<br />

Risposta corretta: A<br />

Domanda di media difficoltà sulla patologia tumorale esofagea. Dobbiamo ricordare che i due<br />

istotipi di carcinoma esofageo più frequenti sono l’Adenocarcinoma e il Carcinoma squamocellulare.<br />

Solo ricordando questo, con un po’ di ragionamento possiamo arrivare alla soluzione.<br />

L’Adenocarcinoma deriva, come è facile intuire dal nome, dalla metaplasia a ghiandole intestinali<br />

o esofago di Barrett. L’esofago di Barrett a sua volta si manifesta sempre appena sopra<br />

pag. 318<br />

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