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esame-commentato-2014

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aims<br />

e la ginnastica minzionale (finalizzata ad aumentare la capacità funzionale della vescica e ad<br />

esercitare lo sfintere uretrale) sono gli unici interventi terapeutici efficaci; se il sintomo persiste<br />

dopo i 7 anni, disturbando la vita sociale ed emotiva del bambino, come nel caso presentato,<br />

l’enuresi va trattata con la tecnica del condizionamento e farmacologicamente (nell’enuresi<br />

secondaria potranno essere necessari anche interventi psicologici). Da circa 15 anni viene<br />

utilizzata la desmopressina, un ormone di sintesi simile all’ADH endogeno, alla dose di 10-<br />

20 mcg per via nasale prima di andare a letto. Il trattamento può anche essere prolungato in<br />

bambini di oltre 9 anni ma, nonostante ci siano delle risposte positive durante il trattamento,<br />

le ricadute raggiungono il 90% alla sospensione della cura. La risposta corretta è quindi la B.<br />

Domanda #4 (codice domanda: n.1108):<br />

Quale delle seguenti classi di farmaci è più indicata per migliorare i comportamenti ripetitivi<br />

dei pazienti affetti da autismo?<br />

A: anticonvulsivanti<br />

B: neurolettici<br />

C: antipsicotici atipici<br />

D: inibitori selettivi del reuptake della serotonina<br />

Risposta corretta: D<br />

Bisogna innanzitutto precisare che quando si parla di trattamento farmacologico del disturbo<br />

autistico in effetti si fa riferimento a un sottogruppo di soggetti affetti (bambini, adolescenti o<br />

adulti) che presentano particolari sintomi-bersaglio, quali ad es. l’aggressività, l’autolesionismo,<br />

le crisi di rabbia, l’iperattività, le stereotipie, etc. Inoltre ci sembra particolarmente importante<br />

sottolineare che l’utilizzo di psicofarmaci (soprattutto in età evolutiva) dovrebbe rispondere<br />

ai seguenti requisiti: a) essere efficace sui sintomi comportamentali; b) essere scevro di<br />

effetti collaterali gravi; c)facilitare la collaborazione dell’individuo ai diversi programmi speciali<br />

di abilitazione. La risposta corretta a questa domanda è la D, in quanto gli SSRI son i farmaci<br />

più indicati nel trattamento dei comportamenti ripetitivi dei pazienti affetti da autismo (il particolare<br />

la fluoxetina), anche in virtù degli scarsi effetti collaterali (iperattività, irrequietezza,<br />

insonnia, diminuzione dell’appetito). Per quanto riguarda i neurolettici tipici e atipici, essi sono<br />

indicati in particolare per il trattamento dell’irritabilità e dell’aggressività dei bambini di età ³ 5<br />

anni (risposte B e C errate). I principali effetti collaterali correlati soprattutto all’utilizzo di neurolettici<br />

tipici sono: sintomi extrapiramidali acuti (tremore, rigidità, bradicinesia, distonie), sedazione,<br />

compromissione delle performance cognitive, ipotensione, aumento di peso corporeo,<br />

stipsi e incontinenza urinaria. Circa il 25% di soggetti con disturbo autistico presentano anche<br />

epilessia, pertanto in questi casi vengono utilizzati farmaci antiepilettici, secondo le caratteristiche<br />

del quadro clinico ed elettroencefalografico dei singoli casi. La carbamazepina e l’acido<br />

valproico vengono usati anche per il trattamento di taluni disturbi comportamentali, quali ad<br />

es. l’aggressività o l’iperattività (risposta A errata). Effetti collaterali: la carbamazepina può<br />

causare reazioni allergiche cutanee, leucopenia, atassia, diplopia, alterazioni della funzionali-<br />

pag. 266<br />

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