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esame-commentato-2014

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aims<br />

C: solo in gravidanza<br />

D: se la paziente è portatrice di pacemaker o protesi metallica<br />

Risposta corretta: B<br />

La risonanza magnetica mammaria è una tecnica molto accurata per la diagnosi e la valutazione<br />

delle lesioni mammarie sospette. Tale metodica si avvale dell’uso di sequenze morfologiche<br />

e sequenze non morfologiche, le sequenze di perfusione, acquisite tramite scansioni<br />

dinamiche durante somministrazione di mezzo di contrasto. Un algoritmo informatico dedicato<br />

costruisce dei grafici con curve che rappresentano l’andamento del contrast enhancement (e<br />

quindi della perfusione) della regione corporea d’interesse nell’unità di tempo. La dinamica di<br />

perfusione è espressione dello stato di vascolarizzazione del tessuto esaminato. La perfusione<br />

di un tessuto neoplastico raggiunge il suo picco di intensità in tempi molto più rapidi, e il<br />

“wash out” (letteralmente “lavaggio”) del mdc avverrà in tempi altrettanto più rapidi, rispetto ad<br />

un tessuto sano. Questo perché nel tessuto neoplastico in cui vi è neo-angiogenesi marcata,<br />

la vascolarizzazione è disordinata e la permeabilità capillare è notevolmente aumentata a<br />

causa della perdità di integrità delle barriere endoteliali.<br />

Le sequenze di perfusione, integrate con le sequenze morfologiche permettono una accurata<br />

diagnosi differenziale delle lesioni nodulari, e il riconoscimento di piccoli carcinomi invasivi e<br />

carcinomi in situ non palpabili. Tuttavia si tratta di una tecnica molto costosa e non accessibile<br />

in tutti i centri.<br />

Le indicazioni all’esecuzione della RM mammaria sono le seguenti:<br />

- sorveglianza di pazienti ad elevato rischio (es. portatrici mutazioni BRCA1-BRCA2);<br />

- studio della mammella in pazienti portatrici di protesi mammarie (noduli sospetti peri-protesici);<br />

- studio di lesioni multifocali e multicentriche;<br />

- discordanza tra i reperti mammografici e i reperti ecografici;<br />

- stadiazione accurata di tumori con sospetta infiltrazione della parete muscolare toracica;<br />

- valutazione dell’effetto della chemioterapia neo-adiuvante nei tumori localmente avanzati,<br />

valutando la variazione del volume tumorale pre-trattamento e post-trattamento;<br />

- studio della mammella già trattata per carcinoma (è l’<strong>esame</strong> più accurato nel distinguere la<br />

recidiva locale da esiti cicatriziali<br />

post-trattamento);<br />

- ricerca di tumori primitivi occulti mammari, in caso di riscontro di metastasi linfonodali o a<br />

distanza compatibili con primitività mammaria ed esami mammografico ed ecografico negativi.<br />

Domanda #6 (codice domanda: n.1289) - (riferita allo scenario 1):<br />

Dopo la chirurgia senologica, l’imaging radiologico nell’impostazione del trattamento<br />

radiante è necessario per:<br />

A: identificare il linfonodo sentinella<br />

B: verificare il corretto posizionamento delle clips metalliche<br />

C: identificare il target e pianificare l’iter terapeutico<br />

www.accademiamedici.it pag. 525

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