14.11.2017 Views

esame-commentato-2014

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

aims<br />

zialmente asmogene, seppur con meccanismi patogenetici differenti. Pertanto è importante<br />

valutare la storia anamnestica del paziente, che, lavorando in un’industria metalmeccanica,<br />

sarà verosimilmente esposto ai sali di nichel (risposta C corretta) piuttosto che ai cereali, caffè<br />

e luppolo, tutte sostanze più frequenti in campo agricolo (risposta A, B, e D errate).<br />

Scenario 2: Una paziente, videoterminalista di 25 anni, ha un turno lavorativo di 8 ore<br />

al giorno per 5 giorni a settimana. A fine turno accusa lacrimazione,bruciore, prurito,<br />

sensazione di corpo estraneo agli occhi.<br />

Domanda #8 (codice domanda: n.834) - (riferita allo scenario 2):<br />

Qual è la diagnosi più probabile?<br />

A: astenopia<br />

B: cataratta senile<br />

C: emianopsia<br />

D: discromatopsia<br />

Risposta corretta: A<br />

Il videoterminale (VDT: Visual Display Terminal) è costituito da una tastiera e da uno schermo<br />

alfanumerico collegati ad un computer. Da solo non rappresenta un rischio per la salute<br />

dell’operatore, ma la sua utilizzazione in condizioni ambientali e organizzative non idonee può<br />

provocare disagi e disturbi reversibili e prevedibili, che consistono in affaticamento visivo o<br />

astenopia (risposta A corretta), disturbi muscoloscheletrici (da postura e da movimenti ripetitivi)<br />

e affaticamento mentale.Il videoterminalista è un lavoratore che utilizza un’attrezzatura<br />

munita di VDT in modo sistematico o abituale, per venti ore settimanali, o meglio per almeno<br />

4 ore consecutive al giorno, per tutta la settimana.L’attività lavorativa al VDT comporta una<br />

considerevole sollecitazione dell’apparato oculo-visivo. Infatti la visione ravvicinata, protratta<br />

e statica, con scarse possibilità di alternare la visione per lontano, rappresenta in un’elevata<br />

percentuale di soggetti una delle principali condizioni di disagio a breve termine. Inoltre l’atmosfera<br />

tipica degli ambienti “indoor” può svolgere, in certi casi, un’ulteriore azione di tipo<br />

irritativo sulla superficie oculare. Attualmente la letteratura scientifica internazionale è concorde<br />

nell’affermare che l’uso di attrezzature munite di videoterminale non provoca danni permanenti<br />

anatomici e funzionali all’apparato oculo-visivo, non rappresenta un fattore di rischio<br />

per cataratta senile (risposta B errata) e non comporta un aumentato rischio di emianopsia o<br />

discromatopsia (risposte C e D errate).Invece è stato riconosciuto che i lavoratori addetti all’uso<br />

di attrezzature informatizzate munite di schermi video possono andar incontro a fenomeni<br />

di fatica visiva o “astenopia”.L’astenopia è una sindrome causata da noxae occupazionali,<br />

in grado di concorrere a determinare, anche in rapporto alle caratteristiche oftalmologiche<br />

del lavoratore, un disagio nella visione, che si manifesta con un insieme di segni e sintomi,<br />

in prevalenza oculari e visivi, ma anche generali. L’astenopia ha una natura essenzialmente<br />

soggettiva e riconosce una genesi multifattoriale alla quale concorrono i seguenti elementi:<br />

www.accademiamedici.it pag. 469

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!