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esame-commentato-2014

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aims<br />

Domanda insidiosa sulle lesioni da energia.<br />

Ci viene chiesto di ipotizzare la possibile causa della lesione in figura. Nell’immagine possiamo<br />

riconoscere la presenza di escare secche, di colore brunastro, ben delimitate, prive<br />

di fenomeni infiammatori circostanti (non essudazione, tumefazione o eritemi), la cui forma<br />

permette di ipotizzare che si siano formate dopo contatto diretto con l’agente lesivo causale.<br />

Sulla base di tali reperti possiamo escludere le possibilità di trovarci di fronte ad un caso di lesione<br />

da energia meccanica (caratterizzata da tutt’altro tipo di reperti: irritazioni, escoriazioni,<br />

ecchimosi, ferite lacere, ferite lacero-contuse, rottura dei visceri, fratture ossee, ferite da punta,<br />

ferite da taglio, ferite da punta e taglio, etc) o di lesione da caustici (che tipicamente non si<br />

manifestano attraverso la formazione di un’escara e che hanno un aspetto più simile a quello<br />

delle ustioni; nondimeno, nel nostro caso la particolare localizzazione e forma della lesione<br />

rende poco probabile l’ipotesi di causticazione).<br />

Più problematica potrebbe apparentemente sembrare la diagnosi differenziale con una lesione<br />

da energia termica, in particolare con una ustione di terzo grado (caratterizzata anch’essa<br />

dalla possibile presenza di escare secche brunastre). In tal caso, gli elementi utili per l’individuazione<br />

della risposta corretta ci vengono forniti da una attenta ispezione del tessuto perilesionale:<br />

qualora si fosse trattato di un caso di lesione da energia termica (ustione di alto<br />

grado) oltre alla presenza delle escare secche avremmo potuto trovare -a seconda dell’agente<br />

causale, del tipo e della durata dell’esposizione a quest’ultimo- tutta una serie di altri reperti<br />

(che vanno dall’eritema cutaneo, alla tumefazione essudativa locale, alla presenza di flittene,<br />

alla presenza di escare umide, etc). Inoltre, si ricordi che l’ustione elettrica propriamente detta<br />

si differenzia dalle comuni ustioni da fiamma per alcune caratteristiche: è in genere ben delimitata,<br />

indolore, priva di essudazione e non dà luogo a suppurazione; la cute è secca e di<br />

aspetto pergamenaceo. Tali fenomeni sono dovuti ad una intensa necrosi coagulativa dei tessuti<br />

con rapida disidratazione che si determina per effetto del surriscaldamento endogeno in<br />

assenza di ossigeno libero, differente dalla combustione completa (con carbonizzazione) che<br />

si produce in presenza di ossigeno atmosferico ad opera di una sorgente esogena di calore,<br />

come nelle ustioni d’arco voltaico. L’ustione elettrica appare nettamente delimitata rispetto al<br />

circostante tessuto sano ed al più e circondata da un lieve alone roseo di patogenesi incerta,<br />

ma verosimilmente vasoparalitica. I peli eventualmente presenti possono presentare bruciature<br />

o accartocciamenti.<br />

Possiamo quindi concludere che la lesione visibile in figura consiste in un marchio elettrico.<br />

Il marchio elettrico è la lesione autenticamente elettrospecifica in quanto imputabile essenzialmente<br />

alla coagulazione degli elementi cellulari operata dalle forze elettrodinamiche generate<br />

dall’elettricità. Il marchio elettrico ha in genere forma irregolarmente rotondeggiante, ma non<br />

di rado può riprodurre a stampo parte o tutta la forma del conduttore (come nel nostro caso).<br />

RISPOSTA D CORRETTA<br />

www.accademiamedici.it pag. 489

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